di Mauro Romanenghi
Tempo fa c’era questa rubrica nel forum di Corsia4 che si chiamava “Vuotate il.. Sacchi”, una raccolta di esilaranti discussioni e battute del duo Fioravanti-Sacchi durante le telecronache (diventato poi duo #Mecasacchi, marchio non registrato dal qui presente scrittore).
Il sacco mi da il destro per il titolo di oggi.
Mentre ero al lavoro (“che ci fai al lavoro oggi”, mi chiederete.. ebbene avevo dei tamponi da processare, cosa che faccio nel tempo libero) parlando con la mia collega le dicevo che stasera avrei preparato la pizza ai quattro formaggi. Arrivo a casa, e mi accorgo che non ci sono i quattro formaggi. Mai detto fu perciò azzeccato nel mio caso e infatti stasera la pizza sarà con tre formaggi. Di sicuro sarà buonissima (non esiste modestamente nulla che io prepari che non sia buono, “no comment” dice mia moglie), ma mancherà il quarto formaggio.
Cosa ci mancava per completare il sacco dei qualificati? Un bel mistista maschio, per fare con gli altri i magnifici sette (le ragazze lo sono già). Ed eccoti arrivare, stavolta senza squalifiche o altri danni collaterali, Alberto Razzetti. La ciliegina sulla torta di un bel campionato, che ha visto ben sei record battuti, quattro dei quali di valore mondiale (controllate sempre i ranking).
Il Razzo ci è sempre stato segnalato da Sorrentino, che saluto e abbraccio, durante i nostri podcast (per la verità Corrado era più entusiasta delle foto del padre..), e quindi noi lo seguiamo con particolare interesse dalle sue scorribande giovanili nel delfino (che pure non nuota malissimo…) fino a qui nel 200 misti che ricordiamo di Rosolino e Boggiatto.
Ma oggi vorrei dire qualcosa sulle staffette, che per farle bisogna avere appunto quattro persone in saccoccia. Al momento, nei maschi, in saccoccia ne mancano un po’. Tre nei 200, due nella veloce, il delfinista in una mista che vede un dorsista nei primi dieci al mondo, un ranista nei primi tre e un velocista campione d’Europa.
Tralascio le femmine, che una mista al completo fa da contraltare a due staffette a stile che io, se fossi il CT, fare fatica a portare al momento anche al trofeo Nivea. Non perché io mi vergogni delle ragazze, tutt’altro. Anzi vedo risvegli nella velocità. Ma se nella 4×200 tolta la Pellegrini la staffetta non va sotto gli otto minuti, qua ci vuole il sacco di Babbo Natale, cioè un miracolo. Lo stesso Butini è perplesso: beh, io non sono Butini e quindi non sono perplesso.
In attesa di sviluppi, passiamo oltre.
In conclusione dei campionati, vorrei parlare di qualche personaggio che un po’ restando nell’oscurità mi ha colpito.
Il primo è Lisa Angiolini. La ragazza, nel più assoluto silenzio, è passata da un più o meno oscuro anonimato a una tripla top ten nella rana italiana, con un argento e due quarti posti. È scesa di un secondo nei 100, due nei 200, dove è la terza di sempre, e si è presa questo bellissimo argento. Andrà a Budapest, credo la prima nazionale della sua carriera, e ha la sfortuna di essere preceduta da tre atlete di valore mondiale. Qua possiamo dire veramente che il sacco ce lo abbiamo pieno: avercene, di sacchi così.
Il secondo è Luca De Tullio. Alla corte dello Scuro, lavoro in silenzio e argento da Junior, unico maschio, agli Assoluti: nei 1500, dietro un certo Paltrinieri. Certo siamo abituati bene, il tempo non è spettacolare ma è pur sempre l’ottavo in Italia di sempre. Farà i Mondiali Junior, e poi si vedrà.
E così altro 1500 e altra protagonista oscura. Ginevra Taddeucci, classe 1997, 24 anni ed eccola al podio, con la ottava prestazione all time. E senza andare lontanissima dal tempo per gli Europei. Ho dato fondo al sacco…il quarto non lo trovo. Se me lo scrivete, ci facciamo una storia. Per il momento, alla prossima. Io a questo punto mangio la pizza. Ai tre formaggi, of course.
PS: mia moglie, che non mangia la pizza ai formaggi (nè tre nè quattro) mi segnala Costanza Cocconcelli. Certo l’avevo già citata nel primo articolo, ma merita un accenno anche in finale. Oggi si è sciroppata i 50 farfalla e dopo un amen i 200 misti (entrata per rinuncia). In ogni caso chapeau alla ragazza: ha gareggiato come la mia Katinka (come numero di gare, eh) e sempre muta.
Adesso.. davvero alla prossima. E speriamo sia.. covid-free!
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