Assoluti invernali 2021 – Addii, lacrime, baci e abbracci

La Divina e le damigelle d’onore di gran lusso (screenshot Raisport)

Come sapete bisogna vaccinarsi con la terza dose. Dico bisogna perché ce lo dice la scienza, mica pizza e fichi. Ebbene io l’ho fatto, e diciamo che prima o poi doveva capitare, non sono stato benissimo. Niente di che, un po’ di fiacchezza, e se magari il centro vaccinale non fosse stato a 3 gradi centigradi di temperatura, magari sarei stato anche meglio.

Comunque il giorno del vaccino mi sono visto gli Assoluti (non tutti, solo un pezzo del pomeriggio, prima stavo a letto cercando di scaldarmi e leggendo la raccolta di fiabe della Carter, che consiglio), con una bella tazza di tisana in mano. Non amo le tisane, in genere, ma in questo caso un po’ di caldo non guasta mai. 

Che ti vedo in streaming? Ma l’addio della Pellegrini, addirittura in diretta nazionale con spostamento della sua gara al pomeriggio. 

La gara è stata abbastanza scontata, ma comunque la Pellegrini si è impegnata. 

Il dopogara è durato quasi quanto la diretta (esagero, ma è quasi così). Invitate come damigelle d’onore tipo matrimonio – e non è escluso che lo rifaranno veramente quando ci sarà quello ufficiale – campionesse che la Pellegrini ha battuto e non; in questo è stata imparziale. Infatti c’era la Potec, che la infilò ad Atene grazie alla miopia e alla sua respirazione monolaterale, così come la Heemskerk che per vincere una gara ha dovuto sudare sette camicie: penso a memoria sia un mondiale di corta, vasca che la Fede ha amato quanto lasciare Verona per andare in Francia a nuotare o i mesi passati con Morini. C’era pure Alice Mizzau, che non ho capito bene tra le varie campionesse a che titolo ha disputato il final fight: ma chi sono io per discutere le scelte della padrona di casa?
Una cosa, però, la posso dire alla fine: le orecchie fuori dalla cuffia nelle interviste le può osare solo lei…capisco lo sponsor, però come style è rivedibile. Ma ti perdoniamo!
A parte gli scherzi tra Sjoestroem, Verraszto, eccetera hanno “gareggiato” per 50 metri (sguazzato, direi), tipo Laszlo Cseh a Budapest poche settimane fa. Dopo, fiori e opere di bene. Del discorso non ho capito nulla, ma non importa. L’importante è che non abbiamo perso Malagò cercando di farlo uscire dalla testata della vasca (non si fa, lo sanno tutti) e che ora siamo rimasti senza la staffettista per la 4×100 mista mista che non era male e nemmeno per la mista femminile. La 4×200 la do per persa fino a nuovo ordine e quindi ora, sotto a chi tocca.

Se ne va anche un pezzo di velocità femminile. LA staffettista della 4×100 veloce è lei: Erika Ferraioli, la velocista sobria, quella che dopo le gare individuali aveva sempre un’espressione indecifrabile, e poi in staffetta ci stupiva. Studiosa e diligente, mai appariscente, la abbracciamo da lontano e ci ripromettiamo di sentirci per raccontarci una bellissima carriera. Al momento in cerca di eredi.

Ultimo addio in punta di piedi per Laura Letrari, che ricordiamo anche lei come velocista di razza. Lascia con l’ultimo titolo nei misti, gareggerà ancora ma il palcoscenico lo chiude qui. Uno dei nostri primi podcast, tra l’altro, che ricordo con grande piacere.

Riguardo agli Assoluti, che dire. Troppe gare nel periodo, troppi appuntamenti per nuotare e quindi agonisticamente come tempi si è visto molto poco. Alcuni personaggi però meritano la nostra attenzione. Su questi vorrei scommettere per un’entrata in pianta stabile in un prossimo futuro nel panorama azzurro di vertice.

Il primo, chiamiamolo Simone One, lo abbiamo seguito grazie alle nostre puntate a Imola abbastanza frequenti e i cui progressi ci sono continuamente additati: tale Simone Cerasuolo vincitore di 50 e 100 rana con i nuovi mondiali giovanili di corta. L’ingresso nella topfive di sempre in queste gare lo pone all’attenzione generale: da rivedere nella vasca da 50.

Il Simone Two è Stefanì, nome nuovo che nel delfino sta trovando la sua dimensione sotto la guida di Andrea Sabino, sempre nostra vecchia conoscenza. Prodotto pugliese in trasferta, oseremmo dire, Simone ci delizia con il secondo tempo alltime nei 100 farfalla e adesso lo aspetta il palcoscenico mondiale. Tra l’altro ottime le sue gare anche nei 50 stile, 100 dorso e nei 50 farfalla dove ottiene il suo primo titolo, prima della gara exploit dei 100. 

Nascosto all’ombra del suo compare di allenamento, ma neanche poi tanto, cresce Matteo Lamberti, classe 99 allenato da Morini. Sostituisce De Tullio nel binomio degli atleti del Moro: si vede che la scaramanzia prevede due atleti di vertice per il coach livornese, tra l’altro tornato a casa dopo anni ad Ostia. Vince i 1500 stile libero migliora ancora il suo personale dopo il Sapio, entra nei top ten dei 400 e dei 1500. C’è chi mi dice, fra le mie conoscenze, che in allenamento da del filo da torcere al buon Gabriele, che dal canto suo ama le sfide e ancora non è pronto per la pensione. C’è un’ultima scommessa da vincere, e Tokyo ancora brucia al buon Detti che ad ogni annata si ritrova una sfiga diversa sul groppone. Ricordiamo infatti gli infortuni che lo hanno spesso segato dalla manifestazione importante: non ultima l’infezione virale della scorsa stagione, anche se non è finita su tutti i giornali come la mononucleosi di Paltrinieri, i suoi effetti li ha avuti lo stesso.

Ma torniamo al buon Matteo, che sta venendo fuori e speriamo che con il fratello, purtroppo qui assente per malattia (i virus imperversano) ci dia altre carte da giocare per il nostro mezzofondo…non che non ne abbiamo, sia chiaro.

Visto che siamo a discutere da anni della penuria dei 200 rana, allora se dobbiamo fare una scommessa facciamola su Alessandro Fusco. Se lo cercate su Google, la prima cosa che viene fuori è che è il fidanzato della Quadarella. D’altronde sappiamo che Magnini era il fidanzato della Pellegrini, Marin era il fidanzato della Manaudou… agli italiani piace così. A noi invece piace il 2’05”28 dei 200 rana agli Assoluti, secondo tempo di sempre in Italia. Prodotto del vivaio di Alessandria, squadra che conosco bene ma più per il salvamento, Alessandro ha pagato qualche anno di scotto dopo le ottime prestazioni Juniores. Adesso più che mai c’è spazio per lui, la distanza è un prato da seminare e da irrigare.
D’altronde l’esperienza dei 400 misti con il Turrini degli ultimi anni insegna: il trono del vecchio re va insidiato altrimenti l’erba del regno diventa sterile. 

Volevo inserire nelle mie scommesse anche un nome femminile nuovo. Due nomi mi vengono in mente, devo dire a livello cronometrico niente di eccezionale, ma se devo puntare qualche vecchio rublo russo, moneta che va sempre di moda fra i collezionisti, allora cerchiamolo nelle terre d’Emilia. La Cocconcelli continua il suo miglioramento, distribuito nella velocità fra stile, misti e vari cinquanta. Sulla soglia dei 52” a stile, può essere uno stimolo per altre giovani a emergere. Stimolo che può dare la D’Innocenzo a dorso, con un bel 100 visto a questi Assoluti. Un nome che merita qualche kopeko, senza tanto spendere. Sulle ragazze purtroppo al momento ho poco da spendere, siamo in ristrettezze. Ma siamo fiduciosi e attendiamo, se non un erede, almeno una sfumatura di ciò che è stato. 

E quindi baci e abbracci da Riccione…ma attenzione, il virus è sempre in agguato e da quello che ho visto, troppa pienezza nelle tribune e troppa disinvoltura. Ma alla fine, bisogna pur vivere.

Kazan 2021: Il nuovo che balza, ma il “vecio” non si scalza!

meglio umarell o campioni ??

di Mauro Romanenghi

Mi sarei aspettato da questa rassegna una cosa che invece non è avvenuta: le classiche frasi italiane quando si ritira il grande campione proferite da stampa, commentatori, nani, ballerine e anche dal passante per la strada (dato che in piscina non può entrare nessuno) del tipo “eh ma senza la Pellegrini, le gare non sono più le stesse!” oppure “questa gara è orfana della Pellegrini”, o ancora “la prima nazionale senza la Pellegrini”. Forse non ho fatto abbastanza attenzione, oppure me ne sono bellamente fregato e non ci ho badato.

D’altronde, con trentacinque podi e sette titoli europei va benissimo così. Non ricordo di aver mai visto così tanto azzurro sul podio. Sono troppi? Sono troppo pochi? Come direbbe Borghese, per un piccolo europeo di corta, ci sta: voto… dieci (anche se le pagelle non piacciono a tutti, e comunque si può intervenire da casa per ribaltare la situazione)!

I titoli arrivano da ogni età: vedi il gigante di Budrio, al secolo Marco Orsi, che ha deciso di regalarsi un’altra bella stagione invernale. Lungi dall’andare in letargo come direbbe il suo nome, si spara questo bel 100 misto in 50”95 e in semifinale si preoccupa anche della salute psicofisica di Ceccon che ha deciso di sfidare il picco di lattato facendo 50 farfalla e 100 misti nel giro di 30 secondi: contento lui.

Ma arrivano anche da Martinenghi, non più supergiovane ma comunque parte della new generation, che trova nei 100 rana finalmente la sua dimensione. Mi è piaciuto il giovane di Brebbia, interprete di quella nuova rana muscolare che tanto dispiace ai puristi. Ma se la direzione è quella dettata da Peaty, cioè di prendere a testate l’acqua con una potenza da caterpillar, allora bisogna un po’ adeguarsi. Niccolò poi è diventato veramente grosso, me lo ricordo giovane sgarzello e magrino al Nico Sapio qualche anno fa quando lo presentai a una delle ragazze che accompagnavo suscitandone la vergogna (della ragazza, non di Niccolò). Credo che da allora sia raddoppiato, come muscolatura pettorale (non dispiacerebbe, questo, sempre alla suddetta ragazza).

La rana ci regala altri due titoli da Carraro e Castiglioni, nei 100 e 50 rana. Sorpresa? Un po’ sì. Mi sarei aspettato una bella lotta fra le due nei 100 e invece in finale la gara della Martina nazionale ha la meglio non dico facilmente, però… quasi facilmente.

Arianna Castiglioni si riscuote nei 50, dove vince poco a sorpresa su una appannata Pilato che rappresenta la vera new generation. Primatista mondiale di lunga, campionessa europea, qua stecca un po’. Non è una bella stagione invernale, finora, la sua. Non so perché, ma per una sedicenne che è in continua evoluzione un attimo di assestamento ci sta. Al momento non mi preoccuperei, mangerò sereno la mia pizza serale del sabato.

Bellissimo invece il titolo di Razzetti nei 200 farfalla. Sarà che Milak non è al massimo però perdere non piace a nessuno, men che meno al campione olimpico. Ma vedere l’occhiataccia del magiaro al genovese che si invola nelle ultime due vasche fa piacere. Poi magari a Fukuoka e Roma se lo mangia a colazione, intanto toma la castagna.

Infine il bel mix del record mondiale della mista maschile veloce anzi velocissima. Guardavo Lamberti con i tre compagni leggermente più alti e un filo più grossi (Miressi non è grossissimo, in realtà… però che sia alto non possiamo negarlo). Insomma vedere i tre piloni dell’Autosole con il bravo Michele che, nonostante fosse all’esordio in azzurro, ha ben figurato migliorando il record dei 50 dorso quattro volte, mi metteva tenerezza. Starò invecchiando e divento buono, cosa vi devo dire.

Insomma tante medaglie da una nazionale che se vede arrivare tantissime nuove leve non vuole abbandonare gli anziani. Proprio ieri andavo a vedere per un cane, un labrador. Abbiamo scelto di prendere un cane di 11 anni. Il cane era molto felice, ci hanno detto che aveva ancora molto da dare. Noi ne siamo sicuri, e anche in questa nazionale ci sono atleti che a quanto pare anche oltre i trent’anni (che non è come un labrador di 11 anni, ma insomma ci siamo capiti) hanno voglia di divertirsi e vincere. Come Ilaria Bianchi, che sfida ancora i 200 farfalla con irriverenza. 

E naturalmente c’è il nostro buon Fabione, che pare aver risolto un po’ delle vicissitudini che ci ha raccontato visto che ancora raggiunge le finali della rana veloce lasciando indietro un paio dei suoi giovani eredi, i quali comunque scalpitano per passare avanti. Speriamo che non usino i vecchi mezzi medioevali tipo agguati nella foresta o il classico bicchiere di vino all’arsenico e vecchi merletti.

Medaglie giovani? Ma sì che ci sono, Alla fine Ceccon raggranella la medaglia nei 200 misti e nei 50 farfalla, dove duella all’arma bianca tipo Highlander con Rivolta, venendo sconfitto dopo che i due si sono rubati il primato italiano sette o otto volte come in una partita di rubamazzetto, il gioco di carte più brutto che ci sia. Ma qua almeno il culo non c’entra.

E poi c’è la Cocconcelli, che fa tutte le gare sui 50 tranne la rana dove, a parte che che ci sono almeno quattro-cinque in Italia che potrebbero andare in finale europea, poi non è che sia proprio il suo stile migliore: anzi. Ciò non va molto bene, perché nei misti è lì dove ha perso la medaglia individuale che, sempre come direbbe Borghese, secondo me ci stava.

Ora voi mi direte che non ho parlato di Gregorio Paltrinieri: ma neanche dell’assenza della Pellegrini, per cui ci sta. Ma il record europeo individuale, alla fine, lo fa lui. Che poi, chi vince ha sempre ragione e, come dice Conner McCloud, ottiene la ricompensa.

F/O115 – FuoriOnda/Jappodcast – day4: All’abbordaggio!

Shojin tozan
wikipedia CC

di redazione podcast

Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, Andrea Longobardo, la “voce” di Superlife – il podcast sul salvamento e, come sempre, Marco Agosti in redazione.

Ospite di oggi Simone Palombi, allenatore di Federico Burdisso bronzo olimpico nei 200 farfalla.

Quarta puntata e l’oro non vuole proprio arrivare. In compenso l’Italia, nuoto compreso, macina medaglie e siamo a quota quindici!!! Gli italiani vanno tutti fortissimo, ma gli avversari tentano di abbordarci continuamente! Dove? Ma dovete sentire la puntata per scoprirlo e per ascoltare l’intervista a Palombi, il coach di Burdisso. Continuate a seguirci, Jappodcast si sta pure preparando la sigla!!!

Montaggio a cura di Edoardo Macrì e Margherita Manni di Lifesavinginitaly.

Sigla “Safe and Warm in Hunter’s Arms” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix.

Puntata registrata il 28 luglio 2021.

credit foto: Wikipedia Creative Commons.

Un grazie particolare a: Blackline – soluzione anticloro

F/O114 – FuoriOnda/Jappodcast – day3: Meglio argento che legno!!!

Kōshū Isawa no Akatsuki
wikipedia CC

di redazione podcast

Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, Andrea Longobardo, la “voce” di Superlife – il podcast sul salvamento e, come sempre, Marco Agosti in redazione.

Ospite di oggi Alberto Burlina coach di Thomas Ceccon, argento olimpico in staffetta e medaglia sfiorata nei 100 dorso.

Oggi terza puntata. Meglio un quarto posto strappato con le unghie e con i denti, o comunque un bell’argento (ma va benissimo anche un bronzo)?
E’ come dire se è meglio un weekend con il sole o una settimana con la pioggia. Però noi ne parliamo lo stesso tutti insieme festeggiando le medaglie italiane, le prestazioni degli azzurri ma anche i legni raccolti.
Continuate a seguirci, perché chi non segue Jappodcast non si diverte!!!

Montaggio a cura di Edoardo Macrì e Margherita Manni di Lifesavinginitaly.

Sigla “Safe and Warm in Hunter’s Arms” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix.

Puntata registrata il 27 luglio 2021

credit foto: Wikipedia Creative Commons.

Un grazie particolare a: Blackline – soluzione anticloro

F/O112 – FuoriOnda/JAPpodcast – day1: Buona la prima!

Kanagawa oki nami-ura – wikipedia CC

Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, Andrea Longobardo, la “voce” di Superlife – il podcast sul salvamento e, come sempre, Marco Agosti in redazione. Oggi una gradita sorpresa: torna con noi Matteo Gratton, il papà di Corsia4.

Iniziati finalmente i Giochi della XXXII Olimpiade, iniziano anche le puntate di JAP-podcast, l’unico podcast che vi trasporta in Giappone anche senza QR code!

In questa puntata una miscellanea di sport, in ordine rigorosamente casuale e poi lui, il nostro sport del cuore: il NUOTO!

Montaggio a cura di Edoardo Macrì e Margherita Manni di Lifesavinginitaly.

Sigla work-in-progress.. abbiate fede!

Puntata registrata il 25 luglio 2021, dopo le batterie del nuoto.

credit foto: Wikipedia in Creative Commons

Un grazie particolare a: Blackline – soluzione anticloro

F/O104 – FuoriOnda/Tokyoisontheway 10- Ilaria Bianchi, la giovane veterana!

Ilaria Bianchi – E sono 4 !!
foto Ilaria Bianchi

Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro e, come sempre, Marco Agosti in redazione.

Ospite di oggi Ilaria Bianchi, delfinista della nazionale italiana alla sua quarta partecipazione olimpica.

Ritorna con noi Ilaria Bianchi, che tutti voi conoscete. La simpaticissima delfinista di Castel S. Pietro racconta gli aneddoti delle sue esperienze olimpiche. Volte sapere l’origine della moda dei monopattini? Come allacciarsi bene gli occhialini dispettosi? Come sono fatte le finestre di Rio?
Cosa c’entrano le finestre? Quale il futuro di Ilaria? E’ meglio un giorno di sole o un fine settimana con la pioggia? A parte l’ultima domanda, tutte le curiosità le soddisfiamo noi, su Fuorionda TIOTW.

Montaggio a cura di Edoardo Macrì e Margherita Manni di Lifesavinginitaly.

Sigla “Safe and Warm in Hunter’s Arms” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix.

Puntata registrata il 11 luglio 2021

credit foto: Ilaria Bianchi

Un grazie particolare a: Blackline – soluzione anticloro

Eurojunior2021 – day6 – Polacchi alla macarena

di Mauro Romanenghi

and the winner is … Russia!! – Andrea Masini/Deepbluemedia

Oggi ultimo giorno, il sesto. Poi anche l’Eurojunior si riposò.
Dopo la citazione biblica, dobbiamo parlare delle sorprese di questa manifestazione.
La nazionale turca, che si issa al secondo posto del medagliere, grazie soprattutto ai suoi mezzofondisti (anzi praticamente solo a quelli). Scopriremo se son rose e fioriranno.
La nazionale polacca che con un’ultima strepitosa giornata va al secondo posto e contende all’Italia fino all’ultimo il secondo posto nella classifica per nazioni, vincendo la classifica maschile.
La Bosnia Erzegovina, che vive dei suoi due talenti e che oggi vince la sua prima medaglia d’oro con la Pudar in un fantastico 57”56 nei 100 farfalla.
La Bulgaria, mai così forte.

E l’Italia? Partita così così, oggi finisce con tre bronzi, seconda a punti e quarta nel medagliere. Tre titoli conquistati, ma senza le sue punte Pilato e De Tullio, rientrato oggi. 
Ma tanti primati personali, tante finali e tanta esperienza. 
Come Walter aveva detto, molti atleti giovani in prospettiva. In un Europeo che ha visto un record ogni giorno e prestazioni di valore più che assoluto, diciamo che si può essere soddisfatti.

Oggi la notizia è che la Russia deve aspettare la nona gara per vincere un oro ma lo fa col botto: Tatarinova stacca il record juniores europeo sui 50 stile. 

La Polonia avanza al ritmo della macarena, messa su dal deejay della manifestazione. Aria di festa per quindici minuti e sfida tra turchi e polacchi. Impagabile spettacolo, quasi – ma solo quasi – meglio di quello in acqua. E’ così che si fa festa, agli Eurojunior.

Jefimova dai e dai ce la fa. Al terzo tentativo, dopo 50 e 200, anticipa di un soffio la Bogomolova e vince i 100 rana. Per lei collezione completa. 

Oltre a Jefimova, compare anche Kolesnykov. Diciamolo allora che i cognomi hanno la loro importanza!

Completano il tris dorato invece Popovici il conte della velocità, da 50 a 200, e la sultana del mezzofondo Turcel. 

Oggi, per le finali, cambiamo: si passa a Thuderstruck, sempre AC DC comunque. Ottima scelta.

Polonia sugli scudi , dicevamo. Vince le gare dei 200 dorso, nei maschi con un rush finale spettacolare del vincitore dei 100 che stacca una sub da paura ai 150. Bellissimo lo sprint finale a quattro.

Grande la favola dei gemelli Chmielewski – altro cognome semplice – primo e secondo nei 200 farfalla. Una cosa mai vista e, credo, che mai si rivedrà in una vasca.

Per l’Italia arrivano tre bronzi. Vetrano, Gaetani nei 200 dorso e De Tullio. Buon sangue non mente. Alla prossima, e ora tutti a Tokyo. In streaming, of course!!!

F/O100 – FuoriOnda/Tokyoisontheway 6 – Butini e le frecce nell’arco azzurro

Tokyo Aquatics Centre – Tokyo2020/Uta MUKUO

di redazione podcast

Tokyo Aquatics Centre – Tokyo2020/Uta MUKUO

Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro e, come sempre, Marco Agosti in redazione.

Ospite di oggi Cesare Butini, DT della nazionale di nuoto azzurra, l’Onda Azzurra.

Oramai lo conosciamo bene: preciso, puntuale e organizzato, Cesare è ospite della puntata 100: e chi altri poteva essere? Con lui scioriniamo tutta ma proprio tutta la nazionale che sarà a Tokyo: dalle punte alle sorprese, dagli esordienti ai veterani, come si sono qualificati, dove si sono allenati, dove si alleneranno, cosa mangeranno, parliamo persino di gadgets (che non ci saranno!) Insomma, tutto ma proprio tutto sui vostri campioni preferiti.
E un ringraziamento a Cesare e anche da Cesare, per questa puntata speciale. Tutto da ascoltare, questo podcast. Solo su Fuorionda TIOTW, mi raccomando: cento di questi podcast!

Montaggio a cura di Tommaso Marconi di RCT Sport.

Sigla “Safe and Warm in Hunter’s Arms” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix.

Puntata registrata il 9 luglio 2021

credit foto: Tokio 2020/UTA MUKUO

Un grazie particolare a: Blackline – soluzione anticloro

Eurojunior 2021 – day5 – Gare in abbondanza!!!

Proud Russia !! screenshot Mauro Romanenghi

di Mauro Romanenghi

Oggi la giornata è cominciata fiacca. Pochi italiani protagonisti, pochi acuti a inizio giornata. Dopo le scoppiettanti prestazioni dei giorni scorsi, anche il Vampiro, complice un programma non certo comprensivo, si è acquietato.
Ma qui mi scatta una domanda. Ma il programma di questi Europei, chi lo ha fatto?

Ma come si fa a mettere la semifinale dei 200 dorso e dei 50 dorso nello stesso giorno, quando hai sei giorni? E per fortuna che hanno messo sei giorni, perché prima erano cinque giorni. E si può mettere i 50 stile e dopo 10 minuti la finale dei 200 stile? Io, personalmente credo di no. Ma non sono un grande e supremo organizzatore, per cui ci saranno stati dei validi motivi, che tuttavia non comprendo.

Tutto ciò non tocca la classe cristallina di Katie Shanahan, che dopo aver vinto i 200 misti bissando il successo dei 400 si ripresenta in acqua dopo un quarto d’ora annichilendo le avversarie ed entrando nella finale dei 200 dorso con il secondo tempo.  

Nemmeno “Vlad” Popovici si scompone più di tanto, e scivola via nei 50 stile ripresentandosi nei 200 in 1’45”9. Certo, sarebbe stato più bello vederlo bello fresco.

Non riesce l’impresa alla Stanisavljevic, invece che corre dall’altra parte della vasca dopo l’argento dei 50 dorso per arrivare ultima nei 50 stile in cui aveva uno dei tempi migliori. Però qua ragazzi, chi troppo vuole nulla stringe. Ragazza, che tra l’altro, concorre al titolo del cognome più impronunciabile.

Mentre ero impegnato a non addormentarmi – non per le gare, ero stanco, ragazzi, quando si fanno le ora piccole a una certa età – ragionavo sulla presenza di nazionali di solito poco rappresentate. Mi salta all’occhio in due gare molto vicine la Bosnia Erzegovina. La delfinista Pudar e il mezzofondista Lekic fanno la gioia di questo piccolo paese.

Intanto la Russia si avvia a dominare la scena europea. Ad oggi nove ori, di cui però ben cinque dovuti alle staffette: è sfuggito solo quello della 4×200 donne, a causa del quale sono state punite lasciandole allo Stadio del Nuoto ad allenarsi in pausa pranzo per tre giorni. Si dice che non abbiano patito più di tanto. Si sa, si trova sempre da fare allo Stadio. 

La Turchia continua a mietere successi nel mezzofondo. Sempre lei, la efficacissima Tuncel, scende sotto i 16 minuti e stacca la concorrenza (una compagna di squadra) per la doppietta. Secondo record europeo Juniores e quinto oro turco che stacca l’Italia. La quale, tuttavia, si issa al secondo posto nella classifica a punti. Sempre meglio mettere le mani avanti, all’inizio. Ma anche alla fine, in un certo senso.

Europei 2021 – il bel Danubio azzurro…rosato

Europei 2021 – Italia prima nel trophy a Budapest ..sipario!

“bello il castoro!” – credit: screenshot di Laura Vergani da Eurovision/LEN

di Mauro Romanenghi

Una marea di metallo piove sulla squadra azzurra nell’ultima giornata.

Il merito non è dei nani di Durin, ma della grande qualità della compagine italiana. Tre ori fanno la loro bella figura sul podio, portando a cinque in totale i successi. Di questi la totalità sono dovuti alla compagine femminile. #womenpower.

Iniziamo da Pilato che si vede che è felice ma si vede anche che uscire dai 100 non le è piaciuto. Esperienza. Resta il fatto che questa Pilato sia un’arma da Olimpiade. 

Se la Pilato è l’iradiddio dei 50 rana, che dire della sua avversaria, la finnica Hulkko?

In questi giorni come detto sono fuori casa. Sto perciò guardando le gare ovunque. In ordine le ho viste: sul pullman, nella hall dell’hotel, in camera,  dal gelataio, in piscina, durante le premiazioni, sulle scale, in bagno, durante uno spritz. Ciononostante sono ancora in salute. Ma voi non fatelo. 

Dopo la Svizzera la Finlandia è la sorpresa dei campionati. Se Hullko non ce l’ha fatta, il colpo gobbo è riuscito a Liukkonen nei 50 stile.

Che poi mi devono spiegare perché una nazione che vince la 50 km di sci di fondo le medaglie di nuoto le vince nei 50m…Sarò forse perché li allenano all’aperto anche d’inverno? Allora si spiegherebbe tutto.

Quadarella bis del tris. Stavolta pure lo sprint finale del 400. Non c’è più la Quadarella di una volta. #emenomale

Continuiamo nell’opera di ringraziamento delle riserve della staffetta che portano alla finale del pomeriggio. Grazie ragazzi e ragazze, ma forse è ora di dare un tollino pure a voi.

Dopo che hanno visto il cane di Katinka giocare con le sue medaglie su Instagram, i parenti della Panziera nel video saluto hanno messo il loro cane. Non c’è confronto, comunque. 

Sarà pure campione dei 400 misti ma la gambata da pallanuotista di Borodin non si può vedere. E sono ancora gentile. 

Razzetti enorme nei 400 ma dorso così così. Impagabile dalla Caporale mia moglie mi riferisce la seguente frase: “erano anni che non nuotavo i 400  e stamattina mi ricordo perché”. Per fortuna si  è ricordato male. Bene per noi. E bene anche Matteazzi che dopo averlo visto in gara al mattino “mi sono gasato”.

Burdisso fa 51″3 e dice: mi sono un po’ risparmiato perché in staffetta dobbiamo volare. Calcolatore. 

Volano invece le staffette britanniche dominatrici di questo europeo. La Dawson ruzza finalmente fino al record europeo dei 100 dorso. Un record storico, gommato di Roma. Grande!

Tocca a Martinenghi l’ultimo pippone sulle piscine chiuse. Speriamo riaprano così anche sto tormentone finirà. 

Europeo chiuso, sparecchiate la mini Duna arena. Fino al prossimo giro.