Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro e, come sempre, Marco Agosti in redazione.
Torna con noi Patrizia Giallombardo e ci spiega l’origine del nuovo nome del sincro…che per noi resta sincro. Ci facciamo raccontare la qualifica olimpica, le difficoltà incontrate nell’ultimo periodo e anche nella pandemia, che hanno però permesso di trovare nuove strade e nuovi metodi. Tokyo sta arrivando, molto più veloce di quello che pensiamo. Anzi è già qua. Ma dove? Ma su Fuorionda TIOTW.
Montaggio a cura di Tommaso Marconi di RCT Sport.
Sigla “Safe and Warm in Hunter’s Arms” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix.
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Torna con noi Patrizia e ci spiega l’origine del nuovo nome del sincro…che per noi resta sincro. Ci facciamo raccontare la qualifica olimpica, le difficoltà incontrate nell’ultimo periodo e anche nella pandemia, che hanno però permesso di trovare nuove strade e nuovi metodi. Tokyo sta arrivando, molto più veloce di quello che pensiamo. Anzi è già qua. Ma dove? Ma su Fuorionda TIOTW.
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and the winner is … Russia!! – Andrea Masini/Deepbluemedia
Oggi ultimo giorno, il sesto. Poi anche l’Eurojunior si riposò. Dopo la citazione biblica, dobbiamo parlare delle sorprese di questa manifestazione. La nazionale turca, che si issa al secondo posto del medagliere, grazie soprattutto ai suoi mezzofondisti (anzi praticamente solo a quelli). Scopriremo se son rose e fioriranno. La nazionale polacca che con un’ultima strepitosa giornata va al secondo posto e contende all’Italia fino all’ultimo il secondo posto nella classifica per nazioni, vincendo la classifica maschile. La Bosnia Erzegovina, che vive dei suoi due talenti e che oggi vince la sua prima medaglia d’oro con la Pudar in un fantastico 57”56 nei 100 farfalla. La Bulgaria, mai così forte.
E l’Italia? Partita così così, oggi finisce con tre bronzi, seconda a punti e quarta nel medagliere. Tre titoli conquistati, ma senza le sue punte Pilato e De Tullio, rientrato oggi. Ma tanti primati personali, tante finali e tanta esperienza. Come Walter aveva detto, molti atleti giovani in prospettiva. In un Europeo che ha visto un record ogni giorno e prestazioni di valore più che assoluto, diciamo che si può essere soddisfatti.
Oggi la notizia è che la Russia deve aspettare la nona gara per vincere un oro ma lo fa col botto: Tatarinova stacca il record juniores europeo sui 50 stile.
La Polonia avanza al ritmo della macarena, messa su dal deejay della manifestazione. Aria di festa per quindici minuti e sfida tra turchi e polacchi. Impagabile spettacolo, quasi – ma solo quasi – meglio di quello in acqua. E’ così che si fa festa, agli Eurojunior.
Jefimova dai e dai ce la fa. Al terzo tentativo, dopo 50 e 200, anticipa di un soffio la Bogomolova e vince i 100 rana. Per lei collezione completa.
Oltre a Jefimova, compare anche Kolesnykov. Diciamolo allora che i cognomi hanno la loro importanza!
Completano il tris dorato invece Popovici il conte della velocità, da 50 a 200, e la sultana del mezzofondo Turcel.
Oggi, per le finali, cambiamo: si passa a Thuderstruck, sempre AC DC comunque. Ottima scelta.
Polonia sugli scudi , dicevamo. Vince le gare dei 200 dorso, nei maschi con un rush finale spettacolare del vincitore dei 100 che stacca una sub da paura ai 150. Bellissimo lo sprint finale a quattro.
Grande la favola dei gemelli Chmielewski – altro cognome semplice – primo e secondo nei 200 farfalla. Una cosa mai vista e, credo, che mai si rivedrà in una vasca.
Per l’Italia arrivano tre bronzi. Vetrano, Gaetani nei 200 dorso e De Tullio. Buon sangue non mente. Alla prossima, e ora tutti a Tokyo. In streaming, of course!!!
Popovici superstar!! Photo Andrea Masini/Deepbluemedia
di Mauro Romanenghi
Mentre la Turchia marcia spedita in testa al medagliere, l’Italia piano piano risale e galvanizzata da una bella seconda giornata si issa al terzo posto della tabella medaglie. Ecco che così ho fatto la storia del terzo pomeriggio di gare in modo serio e compito.
Adesso passiamo alle facezie. Il mio amico ha impiegato con mia moglie 25 messaggi di WhatsApp per tentare di spiegarmi come mai è impossibile che un cognome femminile russo o giù di lì non finisca in -ova. Alla fine ci siamo chiamati per sentirci, mentre andavano i 1500 maschili, dove un certo Aslan, il leone turco di Narnia, cercava di fuggire verso l’oro. Alla fine sono fallite entrambe le operazioni: spiegarmi perché le ragazze russe si chiamano così, e il tentativo di Aslan. Il ruggito si spegne nel bronzo, ma la Turchia vince comunque il secondo oro di giornata con Kilavuz (che non vuole dire “chi l’ha visto” in turco) che allo sprint seda l’ungherese Betlehem (che non è un oriundo palestinese). Nel frattempo i 200 farfalla li vince la Markova. Eh, va bene, me ne farò una ragione.
Anche oggi dominio dell’Est e dei paesi baltici. Naturalmente il più atteso è Popovici. Che non tradisce. Nei 100 stile stacca 47”30 con passaggio a 22”9. Personalmente lo vedo molto grezzo, ma cosa dire di un ragazzo del 2004 (sì, capito bene) che fa il decimo tempo di sempre e primo tempo dell’anno? Che se migliora ancora, qua non ce n’è più per nessuno.
Continuiamo con la saga dei nomi. Il telecronista dello streaming, imperturbabile, non si scompone nel pronunciare il nome del giovane ranista ucraino Kryzhanivs’kyy, che si scrive proprio così, seguito dal polacco Kraczkowski. E’ giusto che lui faccia il cronista.
Tante finali conquistate anche oggi per i giovani italiani. Nei 200 rana donne settima e ottava qualifica per le azzurrine che sfruttano il suicidio tecnico delle spagnole: la più forte squalificata in batteria dove aveva uno dei migliori tempi, la seconda in semifinale dove era scesa sotto i 2’30”.
Certo la giovane Italia non è che possa festeggiare troppo: oggi secondo bronzo in staffetta sfuggito per cambio anticipato. Ma, e qui vado controcorrente. secondo me un cambio anticipato ci sta. Bisogna sempre provarci.
Due medaglie oggi per gli azzurri nelle gare di apertura, Se ieri Cerasuolo mi sembrava in controllo, oggi non l’ho visto benissimo anche nei 50. Ma soprattutto nei 100 non lo ho visto bene per niente, nella seconda a vasca tutto contro la corsia. Alla fine strappa un bronzo d’orgoglio, ma le premesse erano altre. Chissà. Sorprende invece la Gaetani, di certo non favorita. Eppure porta le sue scarpe da tennis sul gradino più alto del podio, davanti alla francesina Moluh con le trecce stile principessa Leila. Anche StarWars sul podio agli Eurojunior!!!
Così gridavano nel Medioevo (o forse no, l’origine dell’espressione è incerta!).
Oggi, dopo la prima giornata, possiamo ben dirlo della squadra erede dell’Impero Ottomano, che domina con tre medaglie su quattro finali e si candida per essere una delle nazionali protagoniste.
Guarda un po’ se ben ricordate fra di loro possiamo di certo trovare il lavoro di due tecnici italiani: Corrado Rosso e Stefano Nurra, che abbiamo sentito tempo fa e ci aveva descritto, se ben ricordate, tutto il lavoro fatto in Turchia nei centri federali
E direi che il lavoro frutta, al momento.
Non ho visto molte gare.
Anzi, sono sincero: ho visto due gare, le staffette.
Nella staffetta stile dobbiamo dire che il rumeno Popovici, 17 anni anzi nemmeno, dimostra una classe insuperabile. E attenzione in ottica Tokyo, perché qui abbiamo un asso non da poco, anche se come tecnica è ancora tutto da verificare! La medaglia della Romania è al 90% sua, anzi con un elemento appena appena accettabile in ultima frazione, non ci sarebbe stata storia. Ma come ci insegnano, la staffetta si fa in quattro.
E infatti in quattro vengono squalificate le italiane. Il cambio sbagliato sappiamo di chi è, ma perché infierire dopo aver visto la gioia delle azzurrine, unica medaglia di giornata, svanire così in un soffio per colpa di otto miseri centesimi? Rimbocchiamoci le maniche e pensiamo ai prossimi giorni!
Parliamo di azzurri in questi giorni felici in cui tutto sembra andare per il verso giusto. Il tempo è caldo ma non tanto, la Nazionale va in finale, il basket alle Olimpiadi, e allora via vediamo il bicchiere mezzo pieno. Un’Italia giovane ha detto il nostro Walter Bolognani, con molti elementi soprattutto maschili ai primi anni di categoria e quindi non aspettatevi troppe cose. Invece noi ce le aspettiamo le cose. Ci aspettiamo primati personali, ci aspettiamo un grande Cerasuolo, e ci saremmo aspettati un bel De Tullio che purtroppo è assente (evidentemente ci si può ammalare anche in tempo di COVID, non esiste solo il COVID).
La batteria e la semifinale dei 50 rana fa vedere una Pilato che oramai viaggia con il pilota automatico su questa distanza: sarebbe fantastico se viaggiasse così anche sui 100.
Altro non saprei dire, su queste gare e su questi azzurrini oggi: vediamo nei prossimi giorni.
Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione in contumacia di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro e, come sempre, Marco Agosti in redazione.
Ospite Rachele Bruni, argento olimpico della 10 Km di Rio 2016.
Riparliamo di fondo ma con un personaggio ancora in attività: Rachele Bruni. Ci avviciniamo alla sua gara facendo un viaggio nella sua carriera. Dagli esordi agli ultimi successi, parliamo degli inizi dove si perdono cuffia e occhialini – ottimo per il fondo – ai Mondiali di Roma disputati giovanissima, arrivando fino ai grandi successi internazionali. E poi soddisfa la curiosità numero uno sul fondo: ma come cavolo si fa a fare 10 Km al giorno tutti giorni???? Scopriamolo su Fuorionda TIOTW: vi portiamo in Giappone, con i grandi del nuoto…e non solo!
Montaggio a cura di Tommaso Marconi di RCT Sport.
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Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, Nicola Marconi di Tuffiblog e, come sempre, Marco Agosti in redazione.
Ospite Domenico Rinaldi, responsabile tecnico delle nazionali giovanili di tuffi della Federnuoto.
Oggi inizia la rotta verso Tokyo2020: inizieremo a confrontarci con i CT delle varie squadre nazionali e con i grandi protagonisti olimpici passati e futuri. Cominciamo lanciandoci dalla…piattaforma di Spreaker con Domenico Rinaldi, che ci porta per mano a conoscere la realtà della giovane Italia dei tuffi con uno sguardo verso Tokyo. Facciamo due parole sugli Europei Juniores in corso di svolgimento a Rijeka, ma ci spostiamo subito sull’onda lunga della Olimpiadi: perché questi ragazzi rappresentano non solo il futuro ma anche il presente della nazionale Assoluta, e anche se nessuno di loro sarà ai Giochi, i successi ai recenti Europei assoluti di Budapest dimostra che il ricambio è pronto. E da Domenico, infine, due parole anche sui giovani (e meno giovani) atleti pronti a partire per il Sol Levante. FuoriOnda ringrazia oggi Nicola Marconi, novello Caronte che ci traghetta sul pianeta dei tuffi nell’anno di Dante!
Montaggio a cura di Tommaso Marconi di RCT Sport.
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Europei 2021 – Chupa chps per il bravo ragazzo russo! E Razzetti canta “fly me to the moon” !!
pat pat.. Bravo ragazzo! Photo Giorgio Scala / Deepbluemedia / Insidefoto
di Mauro Romanenghi
E niente ci sono cascato pure io e oggi ho scommesso. Io non scommetto soldi, in genere, ma generi di conforto (alimentari). C’era in ballo una birra con un torinese, che scommetteva sulla sconfitta della Pellegrini. Io avevo dato vincenti lei, poi la mia grande, immensa e sfolgorante Boglarka nei 200 farfalla e Chupkov, che come è noto in Russia dà nome al lecca lecca russo più apprezzato al gusto batrace del Volga. Ovviamente ho perso la birra, mi consola che il mio avversario aveva dato vincente Freya.
Freya Anderson si inserisce nel duello delle più accecate nuotatrici della storia, lei e la Pellegrini credo non si vedano neanche stando di fronte. Quindi in mezzo a loro si infila la ceca dal nome di pornostar, Barbora Seemanova, che incredula vince. Naufraga invece per l’ennesima volta la Bonnet, in testa per 150 metri.
Oggi partire in testa non fa bene e così anche il finlandese nei 200 rana porta tutti fino a 150, un po’ come le lepri keniane nei meeting anni 90, poi viene uccellato dal lecca lecca russo, Anton Chupkov, che nuota 160 metri come un normale duecentista e poi straccia il costumone si trasforma nel fratello brutto di Peaty, prende a testate l’acqua per venti bracciate e vince. La lezione però la stanno imparando perché così fa anche Arno Kamminga, che non è uno scioglilingua brianzolo ma il ranista olandese già argento nei 100 in un non disprezzabile 58”10.
La mia Boggie torna a risplendere, e vince d’autorità i 200 farfalla. Non devo aggiungere altro.
Parliamo di misti. Torna a risplendere la stella dei misti italiani. Merito di Razzetti, che grazie alla sua rana modello Rosolino 2000 turbo sprint vola al bronzo nel totale disinteresse del mondo, perché oggi ha vinto l’argento la Pellegrini.
Dice mia moglie che la mista mista è oggetto di diatribe fra il telecronista RAI Cattaneo e Sacchi, che non ci si raccapezzano. Ma stiamo sereni che essendo specialità olimpica la dobbiamo capire per forza, se vogliamo farla e anche bene. A parte ciò giova ricordare l’apporto di Sabbioni e Di Pietro in mattinata.
Oggi Megli, ieri dato per spacciato e escluso dalla 4×200, oggi migliore degli italiani in batteria. Poi è uscito in semi, ma aver l’imbarazzo della scelta nella 4×200 è meglio che non avere scelte, secondo me. Vedi rana femminile.
A proposito di rana femminile, mi ricordano di avvisare Cattaneo che la Fangio non ha, purtroppo per lei, 21 anni già da un po’.
Nel dorso maschi purtroppo niente dolcetto per Ceccon. Nella finale più ravvicinata della storia, arrivare sesto a 14 centesimi dal primo non fa certo bene. Ma non fa bene neanche passare in 25”98. Leccarsi le ferite al posto del chupa-chups e passare oltre.
Conduce la blogger Laura Vergani in trasferta nella terra dei kilt. La conduttrice è coadiuvata abilmente da Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse (così dice lui), Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro e in redazione come sempre Marco Agosti.
Ospite Giorgio Scala, fondatore e fotografo di DeepBlueMedia, fotografo e membro del comitato organizzatore della LEN .
Oggi la nostra conduttrice è in trasferta: per questa settimana seguirà i Campionati Europei e soprattutto i dietro le quinte della manifestazione. Iniziamo quindi con Giorgio Scala, fotografo di Deepblumedia e cane da pastore della LEN. Con lui sveliamo l’organizzazione della manifestazione, la programmazione, le questioni da risolvere e tutto quello che si nasconde dietro un grande evento. Insomma la polvere sotto il tappeto.
Tutto questo solo nello speciale di Glasgow di Fuorionda, l’unico podcast con il gonnellino!
Montaggio a cura di Edoardo Macrì di Lifesavinginitaly.
Sigla “I Like Peanuts” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix.
Puntata registrata il 3 agosto 2018 presso il Toolcross International Swimming Centre .
Conduce la blogger Laura Vergani. Si ricompatta la squadra di FuoriOnda intorno alla conduttrice. Alla destra Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse (così dice lui), Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro all’ala sinistra e in regia, ops in redazione come sempre Marco Agosti.
Ospite Walter Bolognani, selezionatore delle nazionali giovanili azzurre.
Ritorniamo indietro nel tempo, non grazie alle macchinazioni aliene che ci rapiscono Fogliani ma grazie ai ricordi di Walter e alle statistiche di Marco Agosti, il Professore, che ripercorrono le tappe della scorsa stagione dei giovani ed aitanti azzurrini (e azzurrine). Med Cup, EYOF, Eurojunior e Mondiali giovanili nel menù della prima parte con chiosa finale. Nella seconda parte torniamo al presente: Criteria, selezioni giovanili, Assoluti e Energy standard. Fino ai giovanili estivi.
Paura eh? Non temete, con il puntatore potete andare direttamente dove vi interessa. Solo su FuoriOnda, il podcast del nuoto giovanile… e non solo!
Prima parte:
La COMEN, gli EYOF dal minuto 00.10
Gli EuroJunior e chi più ne ha… dal minuto 13.53
Seconda parte:
Gli Assoluti, i Criteria e il monitoraggio dei giovani talenti dal minuto 33.46
L’analisi della nuova stagione, le regole d’ingaggio per i Categoria estivi nelle staffette dal minuto 51.31
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