Eurojunior 2021 – day2 – Nel dominio dell’Est spunta la ranista coi sandali

podio Pilato – screenshot Mauro Romanenghi

di Mauro Romanenghi

Insomma è estate, è ufficiale. Che arrivi pure la variante Delta, che poi è arrivata da un pezzo e diventerà la variante più famosa: più della Ascari, della Roggia e della vecchia stazione di Montecarlo. Ma noi andremo in spiaggia. Personalmente non amo alla follia la spiaggia. Sì mi piace stare un po’ al mare, ma mentre mia moglie starebbe dalle 7 di mattina alle 22 sulla spiaggia , a cercare conchiglie, sassetti, pezzi di animali e altri rimasugli biologici la mia attività favorita non è quella. Ma dopotutto, si sa, bisogna saper mediare. (“non è vero” – ribatte lei, “a me piace stare dentro il mare per 7 ore!”)

E si sa che per stare al mare, bisogna mettere i sandali, anche per andare in giro a passeggio. 

Io non amo i sandali. Non li ho mai messi, non mi piacciono. Uso normali ciabatte da piscina, e odio le infradito. Lo so sono un tradizionalista. 

Però d’estate ci vogliono i sandali, lo capisco. 

I ragazzi adorano i sandali. Li mettono quasi tutti, li vedo. 

Tutta ‘sta piazzata perché? Ma perchè se è estate, se vogliamo far respirare i nostri piedi allora i sandali vanno sdoganati. Anche in piscina. Quindi come testimonial dei sandali, chi c’è di meglio che la giovane campionessa europea juniores nonché primatista mondiale Benedetta Pilato? Che vince ma non stravince (d’altronde non è il momento) e sfoggia un bel paio di sandaletti sul podio. E vai con l’inno. Po-poropo-poropoppopo..

Inni che risuonano soprattutto per le nazioni dell’ESt, oggi. Ma anche i podi non è che vedano protagonisti le nazioni mediterranee. Così arriva pure la Bulgaria a vincere i 50 farfalla, dopo Russia e Polonia vincenti.

La Russia che si issa al comando, come da pronostico. Se mi trovate, a proposito, una russa il cui cognome non finisce in -ova vi pago una birra.

Nei 50 rana vinti dalla nostra Benny sandalizzata, compare sul podio una tale Jefimova. Il cognome fa novanta, probabilmente.

Torniamo seri per un momento e parliamo di Cerasuolo, che da sfoggio della sua rana. Che si vede arrivare da Imola: partenza bruciante, capocciate sull’acqua a ritmo martellante e costante. A me è parso tenersi negli ultimi 15 metri. Domani si vedrà. 

Tre podi per l’Italia, oggi, che si rifà abbondantemente della delusione per la squalifica di ieri. 

Nell’emozionante 800 stile libero femminile, vinto con il nuovo record europeo dalla turca – ma guarda un po’ – Tuncel in 8’21”91 compare Giulia Vetrano che soffre ma porta i suoi ricci sul podio ma con le scarpe da tennis. Le mode devono crescere, prima di imporsi. Tempo degno di nota, comunque. Il suo tempo di 8’35”84 la porta a livello di una certa Manuela Melchiorri. Fate voi.

Oggi dicevo azzurri e azzurre protagonisti. Finali conquistate a gogò e quindi li rivedremo domani, mi riservo di riparlarne quindi. Ma merita menzione Dalla Costa, 49”99 per conquistare la finale nei 100 stile e poi, in finale di serata, arriva il break nella 4×100 stile mista. Seconda frazione special e Italia in testa. Lo stile è un po’ stortignaccolo ma efficace. Spero che si farà, il ragazzo! Naturalmente, menzione agli altri: Biagiotti, finalista anche dei 100 individuali, Oppioli e Petrini.

Per finire, un cenno alla playlist amarcord per questi Europei: per chiamare alla finale, Highway to hell degli AC DC. Insomma, come ritmo, ci siamo, come argomento, un po’ meno.

Eurojunior 2021 – day1 – Mamma li turchi!

podio 400sl – Andrea Masini-Deepbluemedia

di Mauro Romanenghi

Mamma li turchi!

Così gridavano nel Medioevo (o forse no, l’origine dell’espressione è incerta!).

Oggi, dopo la prima giornata, possiamo ben dirlo della squadra erede dell’Impero Ottomano, che domina con tre medaglie su quattro finali e si candida per essere una delle nazionali protagoniste.

Guarda un po’ se ben ricordate fra di loro possiamo di certo trovare il lavoro di due tecnici italiani: Corrado Rosso e Stefano Nurra, che abbiamo sentito tempo fa e ci aveva descritto, se ben ricordate, tutto il lavoro fatto in Turchia nei centri federali

E direi che il lavoro frutta, al momento.

Non ho visto molte gare.

Anzi, sono sincero: ho visto due gare, le staffette.

Nella staffetta stile dobbiamo dire che il rumeno Popovici, 17 anni anzi nemmeno, dimostra una classe insuperabile. E attenzione in ottica Tokyo, perché qui abbiamo un asso non da poco, anche se come tecnica è ancora tutto da verificare! La medaglia della Romania è al 90% sua, anzi con un elemento appena appena accettabile in ultima frazione, non ci sarebbe stata storia. Ma come ci insegnano, la staffetta si fa in quattro.

E infatti in quattro vengono squalificate le italiane. Il cambio sbagliato sappiamo di chi è, ma perché infierire dopo aver visto la gioia delle azzurrine, unica medaglia di giornata, svanire così in un soffio per colpa di otto miseri centesimi? Rimbocchiamoci le maniche e pensiamo ai prossimi giorni!

Parliamo di azzurri in questi giorni felici in cui tutto sembra andare per il verso giusto. Il tempo è caldo ma non tanto, la Nazionale va in finale, il basket alle Olimpiadi, e allora via vediamo il bicchiere mezzo pieno. Un’Italia giovane ha detto il nostro Walter Bolognani, con molti elementi soprattutto maschili ai primi anni di categoria e quindi non aspettatevi troppe cose. Invece noi ce le aspettiamo le cose. Ci aspettiamo primati personali, ci aspettiamo un grande Cerasuolo, e ci saremmo aspettati un bel De Tullio che purtroppo è assente (evidentemente ci si può ammalare anche in tempo di COVID, non esiste solo il COVID). 

La batteria e la semifinale dei 50 rana fa vedere una Pilato che oramai viaggia con il pilota automatico su questa distanza: sarebbe fantastico se viaggiasse così anche sui 100. 

Altro non saprei dire, su queste gare e su questi azzurrini oggi: vediamo nei prossimi giorni.

Settecolli chiama Tokyo… rispondi Tokyo!

Mork chiama Tokyo 2020 nel 2021

di Mauro Romanenghi

“Mork chiama Orson…rispondi Orson”!!!
Così diceva Mork, il protagonista della serie Mork e Mindy, un telefilm degli anni 80. Robin Williams, il compianto attore, chiamava il suo pianeta e descriveva le abitudini terrestri al suo capo, un certo Orson – mai visto e che mai si vedrà –  abitudini che lui definiva bizzarre. Detto da un alieno che dormiva nell’armadio appeso a testa in giù e beveva con il dito, è tutto dire. Ma che noi siamo strani, è fuori di dubbio.

E così ecco i nostri atleti che arrivano al Settecolli 2021 e contrariamente a quanto ci si aspettava, sciorinano una serie di prestazioni mirabolanti, soddisfacendo il nostro CT in grande misura. Commissario tecnico che infatti si presenta al microfono della Caporale con le idee chiarissime: altro che Orson, che non riusciva a capire niente degli usi e costumi umani.

Staffette ben definite, con atleti che staccano il minimo o quantomeno arrivano a prestazioni degne di fiducia per poter ambire a ottimi piazzamenti in ambito olimpico in queste gare.

Conferme dello stato di forma dei già convocati, i famosi Top14 degli assoluti (sette maschi e sette femmine) a cui di sicuro si aggiungerà qualche altro nome.

E allora io che ci sto a fare qua?

Ma come Mork, anche io mi faccio delle domande. Non perché sia un alieno, anche se a volte lo sospetto.

Mi domando come mai a questo Settecolli arrivano tutti in forma spettacolare ma tutti dichiarano che stanno lavorando per i Giochi. Mi aspetto quindi dei Giochi con prestazioni mirabolanti, se qui abbiamo ottenuto tre record italiani, primati personali abbattuti come noccioline e tempi di staffetta staccati senza problemi.

La classica frase di circostanza, quasi un copione ripetuto: “volevo fare 47”0, ho fatto 47”0, quindi va tutto benissimo”.

Mi sembra di essere su un altro pianeta. Siamo sicuri di essere al Settecolli?

Ci riporta subito sulla Terra la nostra sottosegretaria allo Sport (credo sia questo il titolo, non ho capito bene) Valentina Vezzali. Cosa faccia non si è ben capito, visto che con il precedente ministro almeno i collaboratori sportivi qualcosa avevano intravisto, qua non si intravede nemmeno lei. Che candidamente dichiara: “Non ero mai stata a una gara di nuoto, è veramente un grande spettacolo”. Amen.

Ma dai??? Sei al meeting forse più importante del mondo, almeno d’Europa, nonostante il COVID ci sono venti e passa nazioni. E c’è qualcuno che si lamentava del Ministro Spadafora. Almeno lui non era uno sportivo. Questa ha fatto le Olimpiadi, e cosa si aspetta da un meeting internazionale? Non so, è come se se andasse a vedere gli Internazionali di tennis e dicesse che Nadal gioca molto bene.

Siamo in Italia, ora sono sicuro.

Il presidente Barelli ci rassicura: nonostante tutto, un po’ di pubblico lo abbiamo portato. 

Qualcuno mi obiettava che, pur essendo all’aperto, le mascherine il pubblico le deve indossare correttamente. Vero.

Ieri ho visto Svizzera – Francia. Non è una giustificazione, ma lascerei perdere le paternali sulle mascherine.

Parlavamo di staffette, e già il primo giorno si vedono i numeri. Sabbioni si candida alla mista, come vice di Ceccon. Ribadisce la condizione con il personale nei 50 dorso. Sono vecchietto ma posso essere utile. Sentirsi vecchi a 25 anni, effetti del long COVID, probabilmente.

Invece sarà Poggio il vice Martinenghi. La sua gioia probabilmente è incontenibile. Ma ancora di più quella di Martina Carraro, che dichiarò a suo tempo che il buon Federico Poggio, come il pupazzo Gnappo antistress o come il tenero Giacomo della Settimana Enigmistica sarà il suo sfogo personale a Tokyo in assenza di Scozzoli. 

Martinenghi che si sbizzarisce nei 100 e batte Arno Kamminga, che proprio scarso non è e lo dimostra con un 200 che mette bene in chiaro come lui in Giappone non ci va in vacanza. Ma nemmeno Martinenghi. Olè.

A proposito di rana, torna un onesto Pizzini. Non so se basterà, la sua onestà.

Tre raniste a 1’05” le vorrebbe chiunque. Chiunque tranne loro stesse, che si sognano reciprocamente di notte, secondo me. Cosa farà la Castiglioni in questo momento? Starà facendo 30”5 ogni 50 nei 30×50??? La batterò? La Pilato fa i 12×25 rana in 12”00? La Carraro starà ancora facendo i balletti su Instagram con la Pellegrini o nella serie dei 6×200 rana fa 2’25” da dentro? Ognuna si fa queste domande, ma nemmeno Mork sa rispondere. Di certo non conosciamo ancora il potenziale pieno di queste ragazze. Speriamo di scoprirlo al momento giusto…e che lo scoprano anche loro.

Torniamo alle nostre staffette. Gli uomini tolgono ogni impiccio a Butini. I primi cinque sprinter sono quelli che lui voleva o sperava. Ceccon, Miressi, il Santo – che purtroppo non è Simon Templar – Frigo e Zazzeri, tutti da 48”1 a 48”5 belli compatti. Se si chiama staffetta veloce ci sarà un motivo

Nella 4×200 a parte l’acuto di Di Cola abbiamo tutti a 1’47”1. Mi hanno detto che i tempi sono un po’ altini. Ma se tutti hanno detto che non vedono l’ora di arrivare a Tokyo, vedremo 1’45” a Tokyo. 

E adesso due piccole storie femminili in conclusione, perché tanto il resto verrà a breve e non voglio farla tanto lunga.

Francesca Fangio, piccola ranista compatta. L’altro giorno, vedendo una foto, mi ricordava Manuela Dalla Valle. Non lo so perché, se la vedi non c’entra niente. Ma con la cuffia, con quella espressione, sembrava lei. Molti non sanno neanche di chi parlo, ma è LA storia della rana dal 1978 al 1998. Essere ora la primatista dei 200 rana, dopo un lunghissimo inseguimento, corona un poco questa storia. Ma naturalmente ci aspettiamo qualcosa ancora, per lei. Intanto non dico che me lo aspettavo, ma dopo un 100 in 1’06”77 che è il quarto tempo in Italia di sempre…e dopo un 2’25” fatto a un meeting di passaggio due-tre settimane fa…ci speravo. Tanta sfortuna per lei, con l’infortunio agli Assoluti, e poi ecco gli Europei e il Settecolli. E insomma, grazie Chicca…e grazie anche un po’ a Erik, diciamolo.

E da buon salvamentista, l’ultima storia. Agli assoluti di salvamento di maggio, come dicevo, si discuteva delle prestazioni di Giulia Vetrano. Per chi non lo sapesse, ha vinto gli assoluti nei 200 ostacoli in 2’04” circa, nuovo record italiano. Ma è da tempo sotto osservazione – la mia, ovviamente. Ho parlato con i suoi allenatori a lungo, in realtà abbiamo bevuto qualcosa (un bianco frizzante, per essere precisi) e preso un caffé parlando di varie cose. Quanto può fare Giulia Vetrano, mi chiedevano allora, a fine maggio. Io non so quanto uno può fare, so che se una è forte è forte. E Giulia Vetrano, classe 2005, con calma da Nichelino prepara le sue valigie e il passaporto con il 1’59”33 dei 200 stile. Perché secondo me, è forte questa ragazza. Vedremo quanto.

Salvamento 2021: un Assoluto…in ripartenza

Posti assegnati a Riccione (foto Mauro Romanenghi)

di Mauro Romanenghi

Mi sono preso un po’ di giorni, per scrivere questi commenti. Perciò chiedo scusa per il mostruoso ritardo, perché per oltre quindici mesi, da febbraio 2020 a maggio 2021, il salvamento non ha gareggiato. O meglio, ha gareggiato ma non si è incontrato. Ci sono stati tre campionati che io chiamo in assenza. Nel frattempo, tutte le discipline hanno avuto modo di confrontarsi. E’ quindi con impazienza e con emozione che ci siamo ritrovati a fine maggio per questi assoluti, che non hanno tradito le attese. Una buona partecipazione, veloci e snelli nonostante il ritorno, causa divisione delle batterie, a orari antelucani che hanno penalizzato più le femmine dei maschi. Ci chiedevamo, infatti, se non si poteva alternare maschi e femmine al bellissimo orario delle 7,30 del mattino a cui le donne cominciavano le serie (comunque il nuoto questi orari non li ha mai fatti, diciamolo chiaramente).
Una ragazza che alleno ha chiaramente espresso il suo disappunto in termini sessisti. Purtroppo, non posso che darle ragione, ma a parte questa parentesi, tutto è filato liscio.
Liscio anche troppo: le finali svolte in mezz’ora forse, dico forse, sono un po’ esagerate. Teniamo conto che erano due specialità al giorno, quindi c’è chi è entrato in acqua tra due finali dopo meno di dieci minuti. Credo che una cosa del genere non sia il massimo in una disciplina che vede solo sei specialità, non una ventina come il nuoto. E per fortuna senza staffette, anzi per sfortuna, perché ancora queste non vengono contemplate: e sarebbe ora che i protocolli anti covid19 finché ci accompagneranno le comincino a prevedere e a normare.
E poi comunque, se uno non avesse voluto svegliarsi presto, c’è sempre lo streaming per rivedere tutto! Sì lo streaming!!! Non ci posso credere!!!
I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Un primato italiano assoluto che è anche primato europeo, realizzato in 2’04”32 da Giulia Vetrano del Nichelino, è la prestazione più eclatante. 
Ma dobbiamo citare anche due primati mondiali Youth nel misto maschile di Locchi e di Marchetti nel Superlifesaver maschile e un record europeo Youth della Mazzi nella finale giovani del superlife femminile (tempo che avrebbe garantito un quarto posto in finale A…avrebbe…discorso che farò dopo).
Questo anno e mezzo ha visto però anche un bel ricambio: anche se molti protagonisti sono rimasti nuove leve spingono e pretendono il loro posto sul palcoscenico non solo giovanile. La scelta di invitare, se non già qualificati, anche i Ragazzi ha mostrato delle belle individualità, alcune delle quali raggiungono le finali Youth. Tutto ciò ha riscritto le top ten assolute, che potete ritrovare nel nostro sito su SIC (Salvamento in cifre), grazie a Marco Agosti. Faccio spudorata ma meritata pubblicità, vedi sempre dopo.

Sono stato anche fin troppo serio, per cui partiamo con le curiosità. Arrivo in piscina dopo un bel viaggio in un pullman semivuoto: questo significa enormi costi, perché se dobbiamo viaggiare in venti su un pullman da 55, quando siamo in 55 quanti pullman servono? E quanto ci costa? Mi spiace, cari professori del CTS, occorre trovare una soluzione migliore. Diamoci da fare.
Tra l’altro entro in autogrill ah ah ah ah ah distanziamento? Secondo me il CTS vive su un altro pianeta, dove c’è tanto posto. Se ci dicono dove sta, ci andiamo anche noi se costa poco.

Passiamo alla piscina: era dal 1988 che non vedevo i cartelli per le squadre. Idea però tutt’altro che stupida. E sulle sedute c’era il cartello NON SEDERSI QUI, con la bella croce rossa. Mah, pensarlo anche in altre piscine dove ho visto sedersi a caso ovunque? Ma naturalmente ovunque ci sono i protocolli, non è vero?
Ovviamente speriamo tutti che le croci, che non sono per niente simpatiche, spariscano presto.

Non ho portato la mia fedele sedia, e ho sbagliato. C’è chi l’ha portata. Alla fine, che male fa? Volendo, posso farle fare il tampone. Comunque, la schiena ne ha risentito: ma tanto, per restare in salute, basta una passeggiatina, ce lo hanno detto quelli del CTS e anche il nostro bravo Ministro.

La finale degli ostacoli femminili la aspettavo con ansia, perché pronosticavo grandi prestazioni. Non sono certo stato smentito, sarà perché era la prima gara e tutte erano vogliose di mettersi in luce, ma avere tre dei primi dieci tempi di sempre in una finale non è da poco. Giulia Vetrano realizza tutta una serie di record che riempiono la pagina Microplus ma il più importante viene citato sbagliato appena realizzato. Infatti non è record mondiale (a cui neanche si avvicina) ma europeo. A parziale scusante dello speaker, la sua totale ignoranza degli atleti di questo mondo e quindi dei record, e la lista dei record sbagliata consegnata in partenza.

Naturalmente l’altra finale che volevo vedere era il superlife femminile, ultima giornata. Anche qui non sono rimasto deluso. Fra tutte, ben quattro nuove prestazioni alltime, tra cui la vincitrice Cristetti. Unico neo, l’assenza della Lanzilotti la neo primatista italiana e (solo teoricamente, visto che non ho visto la sua omologazione) europea. Squalificata in batteria, la sua maledizione continua. Dio non perdona, il Super neanche. Sarà per la prossima.

Parliamoci chiaro, ho detto che ci sono tanti giovani che sgomitano, ma tra tutte le finali maschili, solo una viene vinta da un nato negli anni 2000: le pinne maschili, in cui in un finale concitatissimo prevale Vestri, ottavo tempo di sempre ma che certo non è un tempo che ci aspettiamo per vincere in campo internazionale: 46”62. Onore a lui ma al mattino Pezzotti realizzava 45”8. Ma la finale è al pomeriggio, e questo vale per molti quest’anno, soprattutto (ma non solo giovani).

Lo sa bene Masha Giordano, Millennials (maiuscola, lo so che non è giusto ma io lo dico lo stesso). Anno 2004, argento a torpedo dalla corsia 2 e bronzo a pinne dalla corsia 6. Esordio sfolgorante!

Amici di…Zampo (foto Mauro Romanenghi)

La controparte è Eleonora Zampolini (detta Zampo). Secondo tempo in entrambe le gare al mattino, se ripetuto valeva il podio o quasi. Tutta esperienza, Zampo.

Due i record della categoria Ragazzi. Maschile nel super, femminile nel misto. Dallari e Chemello, giusto citarli.

Come giusto citare Simone Locchi: due record uno mondiale giovanile nel misto con annesso argento assoluto in 1’00”72 e un sotto 30” nel trasporto, record italiano Juniores.

Tanta roba. Ma tanta, eh.

Quindi se ho fatto tre, il quattro vien da sé: allora citiamo anche Marchetti, super da mondiale in 2’10”44. 

E quindi manca solo Gioia Mazzi, che stempera il record fatto qui qualche anno fa dalla Pasquino, di pochi centesimi. 

Scene da festeggiamento uno.
Siamo in un locale, all’aperto, corso Dante, un minuto dall’hotel, beviamo alla salute del titolo italiano del mio collega.
Primo passaggio, una coppia inciampa in un sostegno per bloccare il traffico. La donna va lunga distesa e viene trascinata via dal marito.
Secondo passaggio, dei miei atleti (maggiorenni) che mi avevano detto che sarebbero stati in hotel passano nel corso (ore 21,45): li guardo, mi guardano, basta un altro sguardo. L’albergo era a 3 minuti. Conto che ne abbiano impiegati 2, ad arrivare in camera.

Scene da festeggiamento due.
Una ragazza siede in tribuna in piscina con un cappello da compleanno sulla testa. 
“Non è il mio compleanno” precisa. “Cioè, fra poco lo è”. Non indago oltre.

Scene da festeggiamento tre.
Sempre nel locale, ci recapitano un conto da pagare di un altro tavolo. Il mio collega fa per pagare (sono amici, li abbiamo riconosciuti), e la cameriera dice che è uno scherzo. 
“Noi a Milano, se dobbiamo pagare paghiamo”, dice il mio collega. 
Soprassiedo su ogni eventuale commento.

Scene da festeggiamento quattro
Incontriamo il re degli ostacoli Fabio Tadini con le sue gentili allenatrici tuttofare, che ci invita a bere. Scopriamo poi che è il compleanno dell’allenatore Daniele Bearzotti. Il re quindi con tanto di scorta, nani ballerini e principesse, arriva al locale dove pagherà Daniele Bearzotti. Noblesse oblige.

Solita scenetta dei record, ultimo giorno e chiamata della FIN. Non funziona il sito dei record, mi chiedono se il nostri sito SIC funziona. Noi abbiamo Marco Agosti, funziona sempre tutto. Problema risolto.

Momento serio numero due.
Arriva Livia Elisa Fiori, protagonista di uno sfortunato episodio quest’inverno che ha posto fine alla sua attività agonistica. Io purtroppo non amo queste cose, per mie personali vicende, quindi neanche queste celebrazioni. Ma potrei dire che ci stanno. La ragazza, visibilmente emozionata, perora la causa della associazione per studiare le malattie cardiache.
Alla fine, lo speaker esclama “Complimenti”!
Ma complimenti di che???????…del discorso, dell’associazione, di esser viva. Non lo sapremo mai, e non voglio saperlo.

Ed infine, un problema di geometria euclidea. Se Vetrano fa 2’04” con gli ostacoli, quanto farà senza ostacoli? Io e un altro allenatore di lungo corso, che si professa millennials (minuscolo) abbiamo fatto una serie di calcoli trigonometrici per capire quanto si perda a ogni passaggio, quanto si allunghi la traiettoria, quanto si vada più veloci o lenti sott’acqua.
Risultato: non abbiamo cavato un ragno dal buco. Ma soprattutto: se la Vetrano anche facesse 1’58”, se di fianco avesse la Pellegrini, avrebbe il coraggio di sfidarla o se la farebbe addosso? Chiedete alla Ledecky.

A presto!