
di Mauro Romanenghi
“Mork chiama Orson…rispondi Orson”!!!
Così diceva Mork, il protagonista della serie Mork e Mindy, un telefilm degli anni 80. Robin Williams, il compianto attore, chiamava il suo pianeta e descriveva le abitudini terrestri al suo capo, un certo Orson – mai visto e che mai si vedrà – abitudini che lui definiva bizzarre. Detto da un alieno che dormiva nell’armadio appeso a testa in giù e beveva con il dito, è tutto dire. Ma che noi siamo strani, è fuori di dubbio.
E così ecco i nostri atleti che arrivano al Settecolli 2021 e contrariamente a quanto ci si aspettava, sciorinano una serie di prestazioni mirabolanti, soddisfacendo il nostro CT in grande misura. Commissario tecnico che infatti si presenta al microfono della Caporale con le idee chiarissime: altro che Orson, che non riusciva a capire niente degli usi e costumi umani.
Staffette ben definite, con atleti che staccano il minimo o quantomeno arrivano a prestazioni degne di fiducia per poter ambire a ottimi piazzamenti in ambito olimpico in queste gare.
Conferme dello stato di forma dei già convocati, i famosi Top14 degli assoluti (sette maschi e sette femmine) a cui di sicuro si aggiungerà qualche altro nome.
E allora io che ci sto a fare qua?
Ma come Mork, anche io mi faccio delle domande. Non perché sia un alieno, anche se a volte lo sospetto.
Mi domando come mai a questo Settecolli arrivano tutti in forma spettacolare ma tutti dichiarano che stanno lavorando per i Giochi. Mi aspetto quindi dei Giochi con prestazioni mirabolanti, se qui abbiamo ottenuto tre record italiani, primati personali abbattuti come noccioline e tempi di staffetta staccati senza problemi.
La classica frase di circostanza, quasi un copione ripetuto: “volevo fare 47”0, ho fatto 47”0, quindi va tutto benissimo”.
Mi sembra di essere su un altro pianeta. Siamo sicuri di essere al Settecolli?
Ci riporta subito sulla Terra la nostra sottosegretaria allo Sport (credo sia questo il titolo, non ho capito bene) Valentina Vezzali. Cosa faccia non si è ben capito, visto che con il precedente ministro almeno i collaboratori sportivi qualcosa avevano intravisto, qua non si intravede nemmeno lei. Che candidamente dichiara: “Non ero mai stata a una gara di nuoto, è veramente un grande spettacolo”. Amen.
Ma dai??? Sei al meeting forse più importante del mondo, almeno d’Europa, nonostante il COVID ci sono venti e passa nazioni. E c’è qualcuno che si lamentava del Ministro Spadafora. Almeno lui non era uno sportivo. Questa ha fatto le Olimpiadi, e cosa si aspetta da un meeting internazionale? Non so, è come se se andasse a vedere gli Internazionali di tennis e dicesse che Nadal gioca molto bene.
Siamo in Italia, ora sono sicuro.
Il presidente Barelli ci rassicura: nonostante tutto, un po’ di pubblico lo abbiamo portato.
Qualcuno mi obiettava che, pur essendo all’aperto, le mascherine il pubblico le deve indossare correttamente. Vero.
Ieri ho visto Svizzera – Francia. Non è una giustificazione, ma lascerei perdere le paternali sulle mascherine.
Parlavamo di staffette, e già il primo giorno si vedono i numeri. Sabbioni si candida alla mista, come vice di Ceccon. Ribadisce la condizione con il personale nei 50 dorso. Sono vecchietto ma posso essere utile. Sentirsi vecchi a 25 anni, effetti del long COVID, probabilmente.
Invece sarà Poggio il vice Martinenghi. La sua gioia probabilmente è incontenibile. Ma ancora di più quella di Martina Carraro, che dichiarò a suo tempo che il buon Federico Poggio, come il pupazzo Gnappo antistress o come il tenero Giacomo della Settimana Enigmistica sarà il suo sfogo personale a Tokyo in assenza di Scozzoli.
Martinenghi che si sbizzarisce nei 100 e batte Arno Kamminga, che proprio scarso non è e lo dimostra con un 200 che mette bene in chiaro come lui in Giappone non ci va in vacanza. Ma nemmeno Martinenghi. Olè.
A proposito di rana, torna un onesto Pizzini. Non so se basterà, la sua onestà.
Tre raniste a 1’05” le vorrebbe chiunque. Chiunque tranne loro stesse, che si sognano reciprocamente di notte, secondo me. Cosa farà la Castiglioni in questo momento? Starà facendo 30”5 ogni 50 nei 30×50??? La batterò? La Pilato fa i 12×25 rana in 12”00? La Carraro starà ancora facendo i balletti su Instagram con la Pellegrini o nella serie dei 6×200 rana fa 2’25” da dentro? Ognuna si fa queste domande, ma nemmeno Mork sa rispondere. Di certo non conosciamo ancora il potenziale pieno di queste ragazze. Speriamo di scoprirlo al momento giusto…e che lo scoprano anche loro.
Torniamo alle nostre staffette. Gli uomini tolgono ogni impiccio a Butini. I primi cinque sprinter sono quelli che lui voleva o sperava. Ceccon, Miressi, il Santo – che purtroppo non è Simon Templar – Frigo e Zazzeri, tutti da 48”1 a 48”5 belli compatti. Se si chiama staffetta veloce ci sarà un motivo
Nella 4×200 a parte l’acuto di Di Cola abbiamo tutti a 1’47”1. Mi hanno detto che i tempi sono un po’ altini. Ma se tutti hanno detto che non vedono l’ora di arrivare a Tokyo, vedremo 1’45” a Tokyo.
E adesso due piccole storie femminili in conclusione, perché tanto il resto verrà a breve e non voglio farla tanto lunga.
Francesca Fangio, piccola ranista compatta. L’altro giorno, vedendo una foto, mi ricordava Manuela Dalla Valle. Non lo so perché, se la vedi non c’entra niente. Ma con la cuffia, con quella espressione, sembrava lei. Molti non sanno neanche di chi parlo, ma è LA storia della rana dal 1978 al 1998. Essere ora la primatista dei 200 rana, dopo un lunghissimo inseguimento, corona un poco questa storia. Ma naturalmente ci aspettiamo qualcosa ancora, per lei. Intanto non dico che me lo aspettavo, ma dopo un 100 in 1’06”77 che è il quarto tempo in Italia di sempre…e dopo un 2’25” fatto a un meeting di passaggio due-tre settimane fa…ci speravo. Tanta sfortuna per lei, con l’infortunio agli Assoluti, e poi ecco gli Europei e il Settecolli. E insomma, grazie Chicca…e grazie anche un po’ a Erik, diciamolo.
E da buon salvamentista, l’ultima storia. Agli assoluti di salvamento di maggio, come dicevo, si discuteva delle prestazioni di Giulia Vetrano. Per chi non lo sapesse, ha vinto gli assoluti nei 200 ostacoli in 2’04” circa, nuovo record italiano. Ma è da tempo sotto osservazione – la mia, ovviamente. Ho parlato con i suoi allenatori a lungo, in realtà abbiamo bevuto qualcosa (un bianco frizzante, per essere precisi) e preso un caffé parlando di varie cose. Quanto può fare Giulia Vetrano, mi chiedevano allora, a fine maggio. Io non so quanto uno può fare, so che se una è forte è forte. E Giulia Vetrano, classe 2005, con calma da Nichelino prepara le sue valigie e il passaporto con il 1’59”33 dei 200 stile. Perché secondo me, è forte questa ragazza. Vedremo quanto.
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