di Mauro Romanenghi

Nella settimana mi sono beccato il COVID. Come? Ma chi lo sa, ce l’hanno tutti, il COVID. Io ho un po’ di tosse. Che poi a me la tosse viene per qualsiasi cosa. Prendo un po’ di freddo, ho la tosse. Alzo un po’ la voce, mi viene la tosse. Sento la vicinanza dei parenti, mi viene la tosse.
Insomma sono stato costretto a casa, e quindi ho avuto tempo per seguire i Campionati Europei Juniores e le gesta dei piccoli azzurrini, ma anche quelle in generale dei talenti europei.
Intanto diciamo una cosa che la piscina degli Eurojunior non è niente male, anzi. E poi c’è del pubblico che fa il tifo. E di brutto. D’altra parte se c’è il conte Vlad, al secolo David Popovici, a gareggiare, perché non andare.
Devo anche dire che lo speaker della manifestazione, e anche lo speaker dello streaming, erano veramente bravi. Ora ne abbiamo uno bravo anche noi in Lombardia, che fa sembrare l’arrivo dei 400 misti Esordienti quello della finale olimpica dei 100 metri. Ecco, siamo lì.
Popovici è la star assoluta, tipo Freddie Mercury. Arriva, gli manca solo il mantello (tra l’altro servirebbe, darebbe un tocco al personaggio), vince e se ne va. Quattro ori per lui, dai 50 ai 200 con la 4×100, e un bel 47”6 nei 100 che nobilita la manifestazione.
Siamo un po’ agli Europei con la P. C’erano dei bei momenti in cui tra Pudar, Padar e Puggard diventavo pazzo.
Se però devo trovare qualcosa che mi ha entusiasmato, beh quelle sono state le staffette.
Un po’ perchè l’Italia ha provato a giocarsela in tutte, un po’ perché il cronista ci metteva del suo, un po’ perché diciamolo i ragazzi, nelle staffette, si divertono. E poi fanno meglio dell’individuale. Basta vedere la squadra azzurra femminile, che vince la 4×100 stile. Io non ricordo a mia memoria una staffetta femminile sui 100 che abbia mai vinto un Europeo.
E quasi riusciva il colpaccio anche nella mista.
Che dire dei ragazzi della 4×200? Anzi dei Ragazzi, visto che 3 su 4 erano del 2006.
Anche perché le individualità da medaglia sono state poche fra gli azzurri. Pochissime. Escluso Galossi, due ori individuali, nessuno fra i maschi è salito sul gradino più alto. Una sola altra medaglia maschile con i 200 misti, nessuna vittoria femminile pur con la Vetrano a quota tre medaglie individuali più la staffetta. E poco altro.
Eppure, eppure, l’Italia ha vinto la classifica a punti, cosa mai successa. Eppure, nel medagliere, con un oro in più si arrivava secondi. E l’oro nella mista femminile non era così lontano. E non abbiamo portato nemmeno la Pilato, che sicuro qualcosina avrebbe fatto.
Allora per una volta senza tanti piccoli campioni, forse con uno solo, guardiamo fiduciosi al futuro della nostra piccola Italia.
Faremo la storia? Per adesso, facciamo merenda. Ce la siamo meritata, ragazzi…anzi Ragazzi.
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