Eurojunior 2022 – Making history?

di Mauro Romanenghi

Impianto non male direi…SBQR (sono bravi questi rumeni)

Nella settimana mi sono beccato il COVID. Come? Ma chi lo sa, ce l’hanno tutti, il COVID. Io ho un po’ di tosse. Che poi a me la tosse viene per qualsiasi cosa. Prendo un po’ di freddo, ho la tosse. Alzo un po’ la voce, mi viene la tosse. Sento la vicinanza dei parenti, mi viene la tosse. 
Insomma sono stato costretto a casa, e quindi ho avuto tempo per seguire i Campionati Europei Juniores e le gesta dei piccoli azzurrini, ma anche quelle in generale dei talenti europei.
Intanto diciamo una cosa che la piscina degli Eurojunior non è niente male, anzi. E poi c’è del pubblico che fa il tifo. E di brutto. D’altra parte se c’è il conte Vlad, al secolo David Popovici, a gareggiare, perché non andare. 
Devo anche dire che lo speaker della manifestazione, e anche lo speaker dello streaming, erano veramente bravi. Ora ne abbiamo uno bravo anche noi in Lombardia, che fa sembrare l’arrivo dei 400 misti Esordienti quello della finale olimpica dei 100 metri. Ecco, siamo lì. 

Popovici è la star assoluta, tipo Freddie Mercury. Arriva, gli manca solo il mantello (tra l’altro servirebbe, darebbe un tocco al personaggio), vince e se ne va. Quattro ori per lui, dai 50 ai 200 con la 4×100, e un bel 47”6 nei 100 che nobilita la manifestazione.
Siamo un po’ agli Europei con la P. C’erano dei bei momenti in cui tra Pudar, Padar e Puggard diventavo pazzo. 

Se però devo trovare qualcosa che mi ha entusiasmato, beh quelle sono state le staffette. 
Un po’ perchè l’Italia ha provato a giocarsela in tutte, un po’ perché il cronista ci metteva del suo, un po’ perché diciamolo i ragazzi, nelle staffette, si divertono. E poi fanno meglio dell’individuale. Basta vedere la squadra azzurra femminile, che vince la 4×100 stile. Io non ricordo a mia memoria una staffetta femminile sui 100 che abbia mai vinto un Europeo. 
E quasi riusciva il colpaccio anche nella mista. 
Che dire dei ragazzi della 4×200? Anzi dei Ragazzi, visto che 3 su 4 erano del 2006. 

Anche perché le individualità da medaglia sono state poche fra gli azzurri. Pochissime. Escluso Galossi, due ori individuali, nessuno fra i maschi è salito sul gradino più alto. Una sola altra medaglia maschile con i 200 misti, nessuna vittoria femminile pur con la Vetrano a quota tre medaglie individuali più la staffetta. E poco altro.
Eppure, eppure, l’Italia ha vinto la classifica a punti, cosa mai successa. Eppure, nel medagliere, con un oro in più si arrivava secondi. E l’oro nella mista femminile non era così lontano. E non abbiamo portato nemmeno la Pilato, che sicuro qualcosina avrebbe fatto.
Allora per una volta senza tanti piccoli campioni, forse con uno solo, guardiamo fiduciosi al futuro della nostra piccola Italia. 

Faremo la storia? Per adesso, facciamo merenda. Ce la siamo meritata, ragazzi…anzi Ragazzi.

Eurojunior2021 – day6 – Polacchi alla macarena

di Mauro Romanenghi

and the winner is … Russia!! – Andrea Masini/Deepbluemedia

Oggi ultimo giorno, il sesto. Poi anche l’Eurojunior si riposò.
Dopo la citazione biblica, dobbiamo parlare delle sorprese di questa manifestazione.
La nazionale turca, che si issa al secondo posto del medagliere, grazie soprattutto ai suoi mezzofondisti (anzi praticamente solo a quelli). Scopriremo se son rose e fioriranno.
La nazionale polacca che con un’ultima strepitosa giornata va al secondo posto e contende all’Italia fino all’ultimo il secondo posto nella classifica per nazioni, vincendo la classifica maschile.
La Bosnia Erzegovina, che vive dei suoi due talenti e che oggi vince la sua prima medaglia d’oro con la Pudar in un fantastico 57”56 nei 100 farfalla.
La Bulgaria, mai così forte.

E l’Italia? Partita così così, oggi finisce con tre bronzi, seconda a punti e quarta nel medagliere. Tre titoli conquistati, ma senza le sue punte Pilato e De Tullio, rientrato oggi. 
Ma tanti primati personali, tante finali e tanta esperienza. 
Come Walter aveva detto, molti atleti giovani in prospettiva. In un Europeo che ha visto un record ogni giorno e prestazioni di valore più che assoluto, diciamo che si può essere soddisfatti.

Oggi la notizia è che la Russia deve aspettare la nona gara per vincere un oro ma lo fa col botto: Tatarinova stacca il record juniores europeo sui 50 stile. 

La Polonia avanza al ritmo della macarena, messa su dal deejay della manifestazione. Aria di festa per quindici minuti e sfida tra turchi e polacchi. Impagabile spettacolo, quasi – ma solo quasi – meglio di quello in acqua. E’ così che si fa festa, agli Eurojunior.

Jefimova dai e dai ce la fa. Al terzo tentativo, dopo 50 e 200, anticipa di un soffio la Bogomolova e vince i 100 rana. Per lei collezione completa. 

Oltre a Jefimova, compare anche Kolesnykov. Diciamolo allora che i cognomi hanno la loro importanza!

Completano il tris dorato invece Popovici il conte della velocità, da 50 a 200, e la sultana del mezzofondo Turcel. 

Oggi, per le finali, cambiamo: si passa a Thuderstruck, sempre AC DC comunque. Ottima scelta.

Polonia sugli scudi , dicevamo. Vince le gare dei 200 dorso, nei maschi con un rush finale spettacolare del vincitore dei 100 che stacca una sub da paura ai 150. Bellissimo lo sprint finale a quattro.

Grande la favola dei gemelli Chmielewski – altro cognome semplice – primo e secondo nei 200 farfalla. Una cosa mai vista e, credo, che mai si rivedrà in una vasca.

Per l’Italia arrivano tre bronzi. Vetrano, Gaetani nei 200 dorso e De Tullio. Buon sangue non mente. Alla prossima, e ora tutti a Tokyo. In streaming, of course!!!

Eurojunior 2021 – day3 – Ruggisce il leone turco!


Popovici superstar!!
Photo Andrea Masini/Deepbluemedia

di Mauro Romanenghi

Mentre la Turchia marcia spedita in testa al medagliere, l’Italia piano piano risale e galvanizzata da una bella seconda giornata si issa al terzo posto della tabella medaglie. 
Ecco che così ho fatto la storia del terzo pomeriggio di gare in modo serio e compito.

Adesso passiamo alle facezie. 
Il mio amico ha impiegato con mia moglie 25 messaggi di WhatsApp per tentare di spiegarmi come mai è impossibile che un cognome femminile russo o giù di lì non finisca in -ova. Alla fine ci siamo chiamati per sentirci, mentre andavano i 1500 maschili, dove un certo Aslan, il leone turco di Narnia, cercava di fuggire verso l’oro. Alla fine sono fallite entrambe le operazioni: spiegarmi perché le ragazze russe si chiamano così, e il tentativo di Aslan. Il ruggito si spegne nel bronzo, ma la Turchia vince comunque il secondo oro di giornata con Kilavuz (che non vuole dire “chi l’ha visto” in turco) che allo sprint seda l’ungherese Betlehem (che non è un oriundo palestinese).
Nel frattempo i 200 farfalla li vince la Markova. Eh, va bene, me ne farò una ragione.

Anche oggi dominio dell’Est e dei paesi baltici. 
Naturalmente il più atteso è Popovici. Che non tradisce. Nei 100 stile stacca 47”30 con passaggio a 22”9. Personalmente lo vedo molto grezzo, ma cosa dire di un ragazzo del 2004 (sì, capito bene) che fa il decimo tempo di sempre e primo tempo dell’anno? Che se migliora ancora, qua non ce n’è più per nessuno.

Continuiamo con la saga dei nomi. Il telecronista dello streaming, imperturbabile, non si scompone nel pronunciare il nome del giovane ranista ucraino Kryzhanivs’kyy, che si scrive proprio così, seguito dal polacco Kraczkowski. E’ giusto che lui faccia il cronista.

Tante finali conquistate anche oggi per i giovani italiani. Nei 200 rana donne settima e ottava qualifica per le azzurrine che sfruttano il suicidio tecnico delle spagnole: la più forte squalificata in batteria dove aveva uno dei migliori tempi, la seconda in semifinale dove era scesa sotto i 2’30”. 

Certo la giovane Italia non è che possa festeggiare troppo: oggi secondo bronzo in staffetta sfuggito per cambio anticipato. Ma, e qui vado controcorrente. secondo me un cambio anticipato ci sta. Bisogna sempre provarci. 

Due medaglie oggi per gli azzurri nelle gare di apertura, Se ieri Cerasuolo mi sembrava in controllo, oggi non l’ho visto benissimo anche nei 50. Ma soprattutto nei 100 non lo ho visto bene per niente, nella seconda a vasca tutto contro la corsia. Alla fine strappa un bronzo d’orgoglio, ma le premesse erano altre. Chissà.
Sorprende invece la Gaetani, di certo non favorita. Eppure porta le sue scarpe da tennis sul gradino più alto del podio, davanti alla francesina Moluh con le  trecce stile principessa Leila. Anche StarWars sul podio agli Eurojunior!!!

EJ Helsinki 2018 – EuroGiunior: e chiamatele Anastasia!

di Mauro Romanenghi

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Roberta Circi a podio – credit: Mauro Romanenghi/LEN

Lo avevo detto che da quello visto sabato pomeriggio mi aspettavo delle belle cose l’ultimo giorno. E insomma non sono stato smentito.

Se volete avere una campionessa di nuoto, deve nascere Anastasia. Oggi il bottino è di due ori e due argenti (più uno perso per squalifica). In totale sette finaliste, ben tre nei 50 farfalla. Chiamatela coincidenza… o Anastasia.

Trombe del giudizio e luci psichedeliche. Le prime quelle dei tifosi, forse non tanti come dicevo ma rumorosissimi. Le seconde quelle sotto i blocchi di partenza, rosso acceso. Per i non udenti (ce la avevano tutti, a prescindere). Giusto così, clima da disco, musica e luci per tutti.

Anche oggi magiari e russi sugli scudi. D’altronde hanno dominato il medagliere (30 ori sui 44 disponibili).

Derby russo nei 100 dorso femminili fra Vaskina (ok) e Avdeeva (nome: Anastasia). Vince la prima. Vaskina che è del 2002, e fa 59”90. Non sfigura la D’Innocenzo che stabilisce con 1’01”08 il nuovo primato italiano Junior e va sul podio. Avesse fatto qualcosa di simile ieri in staffa mista forse un argento in più ci stava. Ma del senno di poi son piene le fosse.

Fusco e il riscatto della convinzione. Che era solo una giornata storta. Forse l’oro più certo della trasferta. Ma va bene così.

Nei 400 misti gli ultimi 10 metri del russo Stupin un calvario, ma ce la fa lo stesso.
Nella finale c’era Sarpe. Che fa 4’28”, sei secondi più del personale. Ma soprattutto 1’20” a rana. Non sarà contento, Pietro Paolo. Neanche noi, ma meno.

Nei 100 rana segnaliamo che vince una lituana, come Ruta, e che la seconda si chiama… indovinate? Bravi.

Duecento metri stile speravo nei fuochi d’artificio, purtroppo siamo all’ultimo giorno e forse le energie si stanno spegnendo. Vince quindi chi si spegne meno: Milak, chiusura in 26”29 e oro in 1’47”19. Argento a Loktev, già autore di un 1’47” nella 4×200. Poi si gioca a chi non muore e nella lotta la spunta uno svedese… e qua ci prendono gusto e vanno a vincere i 50 stile con Seeliger. Bella Svezia all’ultimo giorno. Ricorda qualcosa?

Thomas Dean, 1’47”6 in semifinale, 1’49”9 in finale: quando la faccia dice tutto.

Seconda gara a chi peggiora meno. Stesso ragionamento dei maschi. Duecento misti donne. Prima Anastasia, seconda Anastasia, terza una certa Circi Roberta dalla otto. Che fa la sua gara, e pur non migliorandosi arriva sul podio seconda per squalifica di Anastasia. Podio su cui sale tutta arruffata come se passasse per caso di lì e l’avessero chiamata. Anche la virata dorso-rana è un po’ a caso: entro terza esco sesta. Rivedibile, ma un punto di più al suo voto per avere battuto la Kesely all’arrivo: mica pizza e fichi.

La prima dei 200 misti, tal Anastasiia Sorokina, è del 2004 e ha fatto 2’14”. Niente di eccezionale, vediamo tra qualche annetto.

Non per essere pedante, ma la vincitrice bielorussa dei 50 farfalla si chiama Anastasiya Shkurdai. Giuro che ho finito. Ah no, c’erano due bielorusse in finale con lo stesso nome.

Per chi avesse dei dubbi che siamo in Finlandia le vallette sono tutte bionde tranne una, la più lontana dal podio. Un segnale?

Non ho capito gli accoppiamenti delle premiazioni. Una signora bassa e piccolina con uno stangone. Ho le foto, per chi non ci crede.

Mi chiedevo se Burdisso, come Ceccon, non fosse tanto in forma. Poi se uno fa 52”88 alla fine qualcosina ne ha. Sballottato qui e là…

Le gare degli 800 sempre più emozionanti: anche quando sono le 4×200. Oggi 4 staffette protagoniste fino alla fine. Stavolta la legge Kesely è rispettata, e arriva il quinto oro dopo la sconfitta dei 200 stile. V for Vendetta.

Un bilancino finale semiserio ci sta. Italia è decima nel medagliere. Risultato un po’ bugiardo. Come numero sono quarti, anche più dei britannici terzi nel medagliere. A punti terzi, di pochissimo ma dietro alla Gran Bretagna. E’ vero, molti giovani. Ma anche la Russia. Poche scuse. L’inno ci è mancato. Ma vi voglio bene lo stesso, anche se Jason vi mozzerà le mani.

Alla prossima.

EJ Helsinki 2018 – EuroGiunior notizie express

di Mauro Romanenghi

45th European Junior Swimming Championships, Podium

Podio 4×100 mista F – credit: LEN – Deepbluemedia/Andrea Masini

Perdinci non sono riuscito oggi a vedere tante gare. Anzi. Solo due gare. Le staffette. Per cui parlo di quelle.

La 4×200 vede al titolo Israele. Che può schierare tal Lochtev da 1’47” al via. Mica cazzi. E poi chiude con Frankel, 1’47”7. Avercene.
Questo tale Frankel, arriva e si gira e sembra che sia morto qualcuno. Occhiaie nere, scuro in volto. La felicità sta di casa dai Frankel.

Nella Russia se non ti chiami Anastasia non puoi fare la staffetta mista. L’unica eccezione è Elizaveta, ma solo perché fa 54” a stile. Altrimenti niente.

A proposito della staffetta mista, restano due misteri in casa Italia.

Il primo, perché se la nostra delfinista da finale è la Biasibetti noi schieriamo la D’Innocenzo, la più forte dorsista.

Il secondo, come sia possibile che la Memo, ranista che il giorno prima fa 2’28”, faccia 2’30” in finale. Ma soprattutto faccia in staffetta, lanciata, più del passaggio dei 200. Sotterrata. Corso di convinzione nei propri mezzi anche per lei. Coraggio.

Passiamo a ciò che purtroppo non ho visto. Zorzetto dice la FIN bronzo a sorpresa nei 100 stile…ma perché??? Era secondo tempo. A lui il corso non è servito, forse una sonora strigliata con la maschera di Jason dopo la stile mista di ieri.

Burdisso. Ennesimo primato giovanile, e secondo dietro Milak. Che non scherza più, e fa 1’53” nei 200 farfalla. Tra l’altro con chiusura in 31”. Attenzione tutti a questo baldo giovane. Ma Burdisso fa 1’56”40, quinto alltime in Italia. Almeno, nell’ultimo 50, è andato veloce come Milak.

Giulia Salin. Non mi tolgo dalle mie posizioni: medaglia, senza record. Voglio-il-personale.

Infine seconda sorpresa. Per la FIN. Medaglia a D’Innocenzo nei 50 dorso. Mi aspettavo quindi la D’Innocenzo a dorso (tra l’altro appunto bronzo sui 50) e Biasibetti a delfino. Certo, con una Memo da 1’09” lanciata, non dico medaglia, ma forse 4’09” si faceva. Ma io non sono Jason… andrà meglio la prossima volta.

Sperando di non aver denigrato nessuno, a domani.

FuoriOnda 12 – Walter, ritorno con brio!

di Redazione Podcast

Conduce la blogger Laura Vergani. Si ricompatta la squadra di FuoriOnda intorno alla conduttrice. Alla destra Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse (così dice lui), Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro all’ala sinistra e in regia, ops in redazione come sempre Marco Agosti.

Ospite Walter Bolognani, selezionatore delle nazionali giovanili azzurre.

Ritorniamo indietro nel tempo, non grazie alle macchinazioni aliene che ci rapiscono Fogliani ma grazie ai ricordi di Walter e alle statistiche di Marco Agosti, il Professore, che ripercorrono le tappe della scorsa stagione dei giovani ed aitanti azzurrini (e azzurrine). Med Cup, EYOF, Eurojunior e Mondiali giovanili nel menù della prima parte con chiosa finale. Nella seconda parte torniamo al presente: Criteria, selezioni giovanili, Assoluti e Energy standard. Fino ai giovanili estivi.
Paura eh? Non temete, con il puntatore potete andare direttamente dove vi interessa. Solo su FuoriOnda, il podcast del nuoto giovanile… e non solo!

Prima parte:
La COMEN, gli EYOF dal minuto 00.10
Gli EuroJunior e chi più ne ha… dal minuto 13.53

Seconda parte:
Gli Assoluti, i Criteria e il monitoraggio dei giovani talenti dal minuto 33.46
L’analisi della nuova stagione, le regole d’ingaggio per i Categoria estivi nelle staffette dal minuto 51.31

Montaggio a cura di Tommaso Marconi di RCT

Sigla “I Like Peanuts” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix

Credit foto: LEN/Andrea Masini – Deepbluemedia

Puntata registrata il 19/04/2018