Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, Andrea Longobardo, la “voce” di Superlife – il podcast sul salvamento e, come sempre, Marco Agosti in redazione.
Cecilia, atleta paralimpica d’oro con tre edizioni dei Giochi all’attivo (quindi con una certa esperienza) ci parla della sua professione di psicologa dello sport, iniziando dal suo percorso di studi, la sua esperienza di lavoro con gli atleti, del ruolo delle società, delle federazioni…ma anche delle sue difficoltà di atleta! Insomma la psicologia sportiva è una sfida per far sì che l’atleta si scopra e si aiuti…da sé. Come? Ma scopriamolo in questa intervista con Cecilia in Jappodcast: la psicologia la fa da padrona!
Montaggio a cura di Edoardo Macrì e Margherita Manni di Lifesavinginitaly.
Sigla “Siamo di fuorionda” – KARAOKE a cura della redazione sulla base di “zitti e buoni” dei Maneskin.
Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro e, come sempre, Marco Agosti in redazione.
Ospite di oggi Federico Morlacchi, alfiere della delegazione paralimpica italiana.
Con noi oggi esordisce fra gli ospiti di Fuorionda Federico Morlacchi, paraolimpionico – si dirà così? – e soprattutto per noi alfiere dell’Italia a Tokyo nella cerimonia di apertura insieme a Bebe Vio. Un ruolo importante, che come ci ha detto Elia e ci ripete Federico comporta delle responsabilità…un po’ come l’Uomo Ragno!!! Sperando che Federico “cuore di ghiaccio” non pianga, ascoltiamo anche cosa si aspetta dai Giochi e cosa si aspetta dalla giovane Italia, di cui lui si farà portabandiera! Anche i Giochi Paralimpici su Fuorionda TIOTW, oramai ci siamo.
Montaggio a cura di Tommaso Marconi di RCT Sport.
Sigla “Safe and Warm in Hunter’s Arms” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix.
Franco Riccobello – segretario generale FINP Pietro Rizzato photos/FINP
di redazione podcast
Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, Andrea Longobardo, la “voce” di Superlife – il podcast sul salvamento e, come sempre, Marco Agosti in redazione.
E dopo il presidente, il segretario generale. Con Franco Riccobello ripercorriamo la storia dei tecnici per disabili in Italia. Come era, cosa è cambiato, cosa è adesso lo sport paralimpico in Italia. E anche a lui chiediamo cosa si aspetta da Tokyo e dal dopo Tokyo: per gli atleti, ma non solo: anche per la componente tecnica, che lui conosce molto bene. Tokyo sta tornando…sempre su Jappodcast.
Montaggio a cura di Edoardo Macrì e Margherita Manni di Lifesavinginitaly.
Sigla “Siamo di fuorionda” – KARAOKE a cura della redazione sulla base di “zitti e buoni” dei Maneskin.
Roberto Valori – Presidente FINP Pietro Rizzato photo/FINP
di redazione podcast
Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, Andrea Longobardo, la “voce” di Superlife – il podcast sul salvamento e, come sempre, Marco Agosti in redazione.
Alla vigilia delle Paralimpiadi, intervistiamo Roberto Valori, nuotatore, presidente della Federazione di nuoto paralimpica…e sommelier! Atleta paralimpico dal 1976 e presidente dal 2010 della neonata FINP, ci porta nella storia del movimento paralimpico, dei suoi simboli e soprattutto della federazione nuoto. E naturalmente, ci racconta cosa si augura da queste Paralimpiadi (ma non troppo…la scaramanzia non guasta mai) e dal futuro in generale per lo sport paralimpico. Solo su Jappodcast…Prosit!
Montaggio a cura di Edoardo Macrì e Margherita Manni di Lifesavinginitaly.
Sigla “Siamo di fuorionda” – KARAOKE a cura della redazione sulla base di “zitti e buoni” dei Maneskin.
Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro e, come sempre, Marco Agosti in redazione
Ospite di oggi Riccardo Vernole, CT e Team manager dell’Italnuoto paralimpico
Oggi per l’ultima puntata di avvicinamento è con noi Riccardo Vernole. Certo, per i paralimpici l’avvicinamento è ancora lungo, ma per noi, i Giochi iniziano!!! Quindi oggi è l’ultima occasione per parlare alla vigilia del grande evento. I protagonisti, le speranze, gli avversari dell’Italia del nuoto paralimpico campione del mondo. Restate con noi, Fuorionda TIOTW sta per finire…ma i Giochi stanno per cominciare.
Montaggio a cura di Edoardo Macrì e Margherita Manni di Lifesavinginitaly.
Sigla “Safe and Warm in Hunter’s Arms” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix.
dottor Gus Savino – Medicina dello Sport AUSL Modena
di redazione podcast
Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, Andrea Longobardo, la “voce” di Superlife – il podcast sul salvamento e, come sempre, Marco Agosti in redazione
Oggi puntata particolare. Parliamo con il nostro ospite dott. Savino, che torna nel nostro podcast dopo qualche tempo, per spiegarci gli effetti a lungo termine del COVID19 sugli atleti. Ma non solo questo. Parliamo anche del problema della salute mentale, di come gestire la mente, di come avviene il recupero da malattie importanti perché non c’è solo il Coronavirus! E una piccola stoccata sull’attività di base, che ci sta sempre.
Montaggio a cura di Edoardo Macrì e Margherita Manni di LifesavinginItaly.
Sigla “Siamo di fuorionda” – KARAOKE a cura della redazione sulla base di “zitti e buoni” dei Maneskin
Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, Andrea Longobardo, la “voce” di Superlife – il podcast sul salvamento e, come sempre, Marco Agosti in redazione
L’Olimpiade è finita ed è tempo di bilanci. Per l’atletica li facciamo con una bella chiacchierata insieme a Stefano Baldini, che di sicuro di atletica ne sa! Dalla velocità ai lanci, dai salti al mezzofondo, parliamo un po’ di tutta la spedizione azzurra. Non riusciamo a citare tutti i 76 atleti, però molti sì…altrimenti ci vorrebbe molto più tempo. Ma avete fino a Parigi 2024, per andare su Jappodcast…o come si chiamerà la trasmissione che vi porterà nel mondo del nuoto olimpico…e non solo!
Montaggio a cura di Edoardo Macrì e Margherita Manni di LifesavinginItaly.
Sigla “Siamo di fuorionda” – KARAOKE a cura della redazione sulla base di “zitti e buoni” dei Maneskin
Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, Andrea Longobardo, la “voce” di Superlife – il podcast sul salvamento e, come sempre, Marco Agosti in redazione.
E’ finita. Le abbiamo chiamate ieri le quaranta medaglie e Jappodcast ve le serve qui, nell’ultima trasmissione regolare. L’Olimpiade più strana dell’era moderna è finita e noi siamo qui a salutare. Ma non scappate, perché le emozioni non sono finite. Torneranno con le Paralimpiadi. L’Italia non finirà di stupirvi, e noi di raccontarlo. Seguiteci nell’unico vero podcast sul nuoto…e non solo! Arigato!
Montaggio a cura di Edoardo Macrì e Margherita Manni di LifesavinginItaly.
Sigla “Siamo di fuorionda” – KARAOKE a cura della redazione sulla base di “zitti e buoni” dei Maneskin.
E quindi arriva la quarantesima medaglia per l’Italia, con la tripla cifra tonda: dieci-dieci-venti. Posizione nel medagliere: dieci! Ogni giorno una medaglia. Inutile che ricordi qui i primi giorni di delusione fomentati dalla stampa che poco sa di sport. Tanto l’Italia è il paese dei dimenticoni.
Lotta, pugilato scherma, tiro, karate portano dieci delle medaglie: torna la cifra tonda. Ma ricordiamo che la scherma, tanto vituperata, porta cinque medaglie (la metà di dieci). Naturalmente non va bene, perché manca l’oro. Adesso al rientro processi militari anzi meglio fucilazioni sommarie. Chiameremo Diana Bacosi per svolgere la sentenza, così non ci saranno errori.
Atletica quante medaglie? Cinque, tutti ori. Dalle stalle alle stelle, dopo lo zero di Rio e di Berlino 2018. Adesso tutti parlano di Jacobs e della marcia, fino a settembre. Poi tutti penseranno di criticare il green pass per andare in palestra che sarà il nuovo sport dell’italiano medio, in cui tutti sono almeno campioni europei.
USA che sfruttano gli ori dell’ultima giornata e vanno in testa al medagliere completando la rimonta nell’ultima giornata. Tre vittorie di squadra: basket con maschi e femmine e lo storico oro della pallavolo femminile, in cui incredibilmente non avevano mai vinto. Kirali dopo due ori da atleta nel volley e uno nel beach, lo conquista da coach. E bravo il nostro Karch, che ricordiamo in Italia negli anni 90 vincere la Coppa Campioni. Nove allori internazionali per lui, ma per noi sei da dieci. Mitico!!!
Francia che come gli USA rimonta grazie agli sport di squadra, passa Italia e Germania ed è ottava con dieci medaglie d’oro. Ma non ce la fa a battere l’Olanda che è settima nel medagliere grazie all’argento nell’ultima giornata. Bravi tulipani, miglior risultato di sempre, era stata ottava nel 1928 e nel 2000.
ROC perde il duello con GB per il quarto posto nel medagliere: venti ori, terza per numero di podi. Cifra tonda anche per i russi, quindi. Speriamo che torni l’inno russo, e che si lotti per lo sport pulito anche con la loro collaborazione.
Nella pallamano femminile la Francia vince alla grande, appunto. Miglior giocatrice, il portiere (è maschile, è un ruolo, non si dice la portiere), che si chiama Darleux: Cleopatre Darleux! Allez le bleus con Cleopatre, che ricordiamo aveva chiesto la testa del re dei Galli a Cesare.
Chiudo con la tipica esemplificazione della cultura sportiva. Vince la marcia la Palmisano, è il quarto oro azzurro nell’atletica e una mia collega chiosa: “Ma si sono drogati?”. La guardo molto storto, dicendo che sono cose che non si dicono. E lei: “no, vabbè era per dire”. Le spiego che uno sportivo non ama sentire queste cose, soprattutto da chi non fa sport. Lei peggiora la situazione: “Intendevo che cosa gli hanno dato, in questo giorni”. Non ce la può fare, e lei tenta un’ultima difesa: “Nell’atletica non abbiamo mai vinto niente, finora, rispetto al nuoto”. L’atletica italiana è il terzo sport di sempre per l’Italia come medaglie alle Olimpiadi, le spiego. “Sono proprio ignorante, allora”. Esatto ma vi perdono, anche se non vi sopporto più. Per fortuna le Olimpiadi sono finite, e i nostri 60 milioni di allenatori olimpici vanno in vacanza e si preparano per il fantacalcio di settembre.
Oggi abbiamo un Carl Lewis in formato Gino Bartali. Commentando la 4×100 americana fuori dalla finale olimpica ha praticamente stroncato tutta la formazione, con atleti messi nei posti sbagliati, cambi sbagliati, corsa sbagliata. Insomma, non è andato nulla. Probabilmente fosse ancora vivo Ginettaccio, una bella strigliata la darebbe a quei bellimbusti della 4×100. Da notare che sarebbero quelli che avrebbero dovuto dare una lezione all’Italia dopo la magra dei 100 piani e le accuse della stampa che forse, adesso, dovrà rimangiarsi vista la pessima figura. Gli è tutto sbagliato, Gino.
Errore pauroso anche di un quotidiano sportivo che spalando una bella vanga di escrementi su Bolt lo indica come colui che accusa Jacobs di mettere scarpette che migliorano le prestazioni. E niente, anche la stampa italiana non perde occasione di fare brutta figura. Bolt parla sì di queste scarpette, ma in un’intervista del 20 luglio o giù di lì. E se fosse un po’ attento, il bravo giornalista vedrebbe che queste scarpette le hanno un po’ tutti. Sempre che abbia sbagliato…per un clic si fa questo e altro. Gino, Gino…
Ah che bella la foto di Vezzali con la 4×100 mista uomini. Dove eri Vezzali in questi mesi in cui non arrivavano i sussidi, in cui le piscine erano chiuse, in cui molte non riapriranno, in cui bisognerà prendere enormi soluzioni per lo sport italiano perché Parigi è qui dietro l’angolo. E le piscine, senza soldi, non le terranno più aperte per molto dovesse capitare un altro problema. Cara Valentina, ti vediamo troppo a fare foto con i vincitori e poco a trovare soluzioni. Aspettando smentite, tuo carissimo Gino.
Marcia italiana in paradiso. Antonella Palmisano e Massimo Stano riportano la specialità azzurra nell’Olimpo…mi aspetto adesso la caccia alle streghe della WADA, che come organismo stimo quanto le ortiche nel mio giardino quando ci giro a piedi nudi. Figuraccia con Schwazer, ma guai ad ammetterlo perché noi siamo perfetti. Poiché non trovano proprio tutti ma solo chi vogliono, perfetti non direi: e neanche bravi a chiedere scusa. Gino, aiutaci tu.
La FIN non trova stavolta le medaglie da pallanuoto e tuffi, sono fondo e nuoto il serbatoio azzurro. Tocca pedalare, alla pallanuoto maschile, perché qua l’Olimpiade è proprio amara.
La medaglia suprema è comunque per gli astronauti della stazione spaziale che fanno il sincro orbitale. Diciamo un po’ fuori assetto il componente giapponese, per il resto direi un 7,5 lo meritano tutti. Cercate il video, è…spaziale!!!
Incredibili i giapponesi che smontano il campo gara del basket 3×3 e montano quello di arrampicata tipo Lego. E che dire del pentathlon moderno, il campo di tutte le specialità fatto dentro il vecchio stadio di Tokyo!!! E’ vero che noi italiani siamo capaci, se vogliamo, di qualunque cosa: ma visto che ci mettiamo due anni a cambiare i guard rail dell’autostrada adriatica, forse qualcosa dovremmo imparare.
Se lo sport italiano di squadra non ride, la Francia ci insegna come si può vincere gli ultimi giorni: in finale pallamano maschile e femminile, basket maschile, pallavolo maschile. In semifinale basket femminile. Ragazzi, andate a giocare a pallamano!!!
E finiamo con la distruzione dei detrattori da tastiera. I 60 milioni di allenatori olimpici, nel senso che compaiono solo durante le Olimpiadi, vengono smentiti ogni giorno. Poche medaglie, dicevano. Pochi ori, dopo la prima settimana. La scherma delude (cinque medaglie), il nuoto senza ori (le due punte malate con tre medaglie all’attivo, mai successo), l’atletica farà cagare (cinque ori e secondo posto nel medagliere di specialità). Parlando del nulla si arriva a quasi 40 medaglie a un giorno dalla fine, 10 ori e la top ten quasi certa. Magari verremo superati dall’Olanda, e ce ne faremo una ragione. La metà di questi milioni, invece di giocare al Fantacalcio dove conta solo la fortuna la quale loro credono abbia fatto arrivare questi risultati, dovrebbe pensare che è ora di portare i bambini a fare sport. Non tutti saranno Tita-Banti, Palmisano, o chi per loro. Ma avranno in testa che non è come chiedere un cellulare e pagare 200 euro per averlo, l’oro olimpico. Ma come tante altre cose va conquistato, e a volte pensa un po’ bisogna anche sudare. Gino, la strada è anche in salita, vero?
Gino, lo facciamo sto sondaggio per vedere quanti sono gli Zhang e i Wang nella nazionale cinese? Come dici? Chi se ne frega? Hai ragione, è tutto sbagliato!
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.