Spigoli olimpici 5 -Mi piace: dieci!!!

Febbre a quaranta

di Mauro Romanenghi

E quindi arriva la quarantesima medaglia per l’Italia, con la tripla cifra tonda: dieci-dieci-venti. Posizione nel medagliere: dieci!
Ogni giorno una medaglia. Inutile che ricordi qui i primi giorni di delusione fomentati dalla stampa che poco sa di sport. Tanto l’Italia è il paese dei dimenticoni. 

Lotta, pugilato scherma, tiro, karate portano dieci delle medaglie: torna la cifra tonda. Ma ricordiamo che la scherma, tanto vituperata, porta cinque medaglie (la metà di dieci). Naturalmente non va bene, perché manca l’oro. Adesso al rientro processi militari anzi meglio fucilazioni sommarie. Chiameremo Diana Bacosi per svolgere la sentenza, così non ci saranno errori.

Atletica quante medaglie? Cinque, tutti ori. Dalle stalle alle stelle, dopo lo zero di Rio e di Berlino 2018. Adesso tutti parlano di Jacobs e della marcia, fino a settembre. Poi tutti penseranno di criticare il green pass per andare in palestra che sarà il nuovo sport dell’italiano medio, in cui tutti sono almeno campioni europei.

USA che sfruttano gli ori dell’ultima giornata e vanno in testa al medagliere completando la rimonta nell’ultima giornata. Tre vittorie di squadra: basket con maschi e femmine e lo storico oro della pallavolo femminile, in cui incredibilmente non avevano mai vinto. Kirali dopo due ori da atleta nel volley e uno nel beach, lo conquista da coach. E bravo il nostro Karch, che ricordiamo in Italia negli anni 90 vincere la Coppa Campioni. Nove allori internazionali per lui, ma per noi sei da dieci. Mitico!!!

Francia che come gli USA rimonta grazie agli sport di squadra, passa Italia e Germania ed è ottava con dieci medaglie d’oro. Ma non ce la fa a battere l’Olanda che è settima nel medagliere grazie all’argento nell’ultima giornata. Bravi tulipani, miglior risultato di sempre, era stata ottava nel 1928 e nel 2000.

ROC perde il duello con GB per il quarto posto nel medagliere: venti ori, terza per numero di podi. Cifra tonda anche per i russi, quindi. Speriamo che torni l’inno russo, e che si lotti per lo sport pulito anche con la loro collaborazione.

Nella pallamano femminile la Francia vince alla grande, appunto. Miglior giocatrice, il portiere (è maschile, è un ruolo, non si dice la portiere), che si chiama Darleux: Cleopatre Darleux! Allez le bleus con Cleopatre, che ricordiamo aveva chiesto la testa del re dei Galli a Cesare.

Chiudo con la tipica esemplificazione della cultura sportiva. Vince la marcia la Palmisano, è il quarto oro azzurro nell’atletica e una mia collega chiosa: “Ma si sono drogati?”. La guardo molto storto, dicendo che sono cose che non si dicono. E lei: “no, vabbè era per dire”. Le spiego che uno sportivo non ama sentire queste cose, soprattutto da chi non fa sport. Lei peggiora la situazione: “Intendevo che cosa gli hanno dato, in questo giorni”. Non ce la può fare, e lei tenta un’ultima difesa: “Nell’atletica non abbiamo mai vinto niente, finora, rispetto al nuoto”. 
L’atletica italiana è il terzo sport di sempre per l’Italia come medaglie alle Olimpiadi, le spiego.
“Sono proprio ignorante, allora”.
Esatto ma vi perdono, anche se non vi sopporto più.
Per fortuna le Olimpiadi sono finite, e i nostri 60 milioni di allenatori olimpici vanno in vacanza e si preparano per il fantacalcio di settembre. 

FuoriOnda 87 – Ratko Rudic: la leggenda della pallanuoto mondiale

di Redazione Podcast

Ratko Rudic

Ratko Rudic

Puntata 87 – Ratko Rudic: la leggenda della pallanuoto mondiale

Conduce la blogger Laura Vergani insieme a Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro. In redazione come sempre Marco Agosti

Ospite Ratko Rudic, allenatore del Settebello campione olimpico, mondiale ed europeo negli anni Novanta.

Quando la passione si sente da ogni frase, è un piacere ascoltare. E così ecco in questa puntata speciale una persona che ha fatto della pallanuoto la sua vita: Ratko Rudic, la leggenda della pallanuoto mondiale. Racconta i suoi esordi, i suoi studi di architettura e di arte, i Giochi di Monaco con la nazionale jugoslava, i rimpianti per un oro perso per una partita di calcetto che lo portano a fare poi l’allenatore. La sua filosofia di gioco, di squadra e i suoi pensieri sparsi sul mondo che lo ha visto protagonista per cinquant’anni e cinquanta podi… con un cuore che è rimasto in Italia, anche per la sua cucina!
Tutto questo su FuoriOnda, l’unico podcast che vi accompagna fra le leggende del mondo acquatico, in una puntata che è veramente tutta da ascoltare!

Montaggio a cura di Tommaso Marconi di RCT Sport.
Sigla “I Like Peanuts” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix.

Puntata registrata il 15 maggio 2020
Credit foto: Ratko Rudic via wa

 

FuoriOnda 79 – Fabio Conti e la pallanuoto rosa

di Redazione Podcast

Fabio Conti Coordinatore squadre nazionali pallanuoto femminile

Fabio Conti Coordinatore squadre nazionali pallanuoto femminile

Puntata 79 – Fabio Conti e la pallanuoto rosa

Conduce la blogger Laura Vergani insieme a Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro. In redazione come sempre Marco Agosti.

Ospite Fabio Conti, direttore tecnico delle nazionali femminili di pallanuoto.

Oggi torna con noi un graditissimo ospite e amico di OAsport e Acquastampata, con il quale continuiamo questa carrellata di interviste ai direttori tecnici delle varie discipline. Come sempre uno sguardo agli atleti (in questo caso alle atlete!) e a come affrontano questo periodo di disagio, poi uno sguardo sul futuro e infine un accorato appello affinché si capisca il valore dello sport e di tutto quello che si muove intorno a questo mondo.
Fuorionda lontano da tutti (come sempre) ma vicino al mondo dello sport… per noi non cambia nulla!

Montaggio a cura di Tommaso Marconi di RCTSport.
Sigla “I Like Peanuts” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix.

Puntata registrata il 8 aprile 2020
Credit foto: Fabio Conti