Conduce la blogger Laura Vergani, con il supporto oggi solo “psicologico” di Mauro Romanenghi tecnico, almeno così si dice, della INSport Rane Rosse, con la verve da guastatore in contumacia di Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, l’incursione astrale del nostro astrolifesaver Andrea Longobardo e con la consueta collaborazione redazionale di Marco Agosti. Ospite oggi Federica Fornasiero, tecnico della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico e commentatrice tecnica per la RAI.
Con Federica oggi parliamo dei suoi esordi nel nuoto paralimpico, delle prime esperienze, ma anche del suo lavoro oggi e della collaborazione con i mezzi di comunicazione…e della sua chiacchiera televisiva (quasi) inarrestabile. Chiediamo anche notizie sul suo futuro…forse presidenziale, chissà! Tutto questo su Fuorionda, il primo podcast sul nuoto (anche paralimpico) e non solo!
Montaggio a cura di Edoardo Macrì di LifeSavingInItaly.
Sigla “I Like Peanuts” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix.
Conduce la blogger Laura Vergani, con il supporto oggi solo “psicologico” di Mauro Romanenghi tecnico, almeno così si dice, della IN Sport Rane Rosse, con la verve da guastatore in contumacia di Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, l’incursione astrale del nostro astrolifesaver Andrea Longobardo e con la consueta collaborazione redazionale di Marco Agosti.
Ospite oggi Roberto Valori, presidente uscente della FINP! Medagliato paralimpico di nuoto, uno degli artefici della nascita della FINP nel 2010 (e basta se no non la finiamo più). Parliamo invece dei suoi albori agonistici negli anni ‘70 e ‘80, della sua idea (insieme allo storico presidente Luca Pancalli) di creare un centro federale e da lì poi una federazione indipendente per il nuoto paralimpico con i suoi attuali 600 tecnici specializzati e di raccontare la sua storia fino ad oggi. Con tutte le difficoltà, ma anche le soddisfazioni e i successi. Tutto questo su FuoriOnda, il primo podcast sul nuoto (anche paralimpico) e non solo!
Montaggio a cura di Edoardo Macrì di LifeSavingInItaly Sigla “I Like Peanuts” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix Puntata registrata il 15 gennaio 2025 credit foto: FINP
Conduce la blogger Laura Vergani, con il supporto di Mauro Romanenghi tecnico, almeno così si dice, della IN Sport Rane Rosse e con la consueta collaborazione redazionale di Marco Agosti.
Oggi torniamo a parlare con Riccardo Vernole, e insieme a lui ospitiamo per la prima volta Antonio Fantin. E lo facciamo per un’occasione speciale: infatti Antonio e Riccardo sono stati ambasciatori dello sport come prevenzione della criminalità alle Nazioni Unite! Incredibile e vero! Insieme a loro scopriamo cosa è successo e quale l’idea alla base di questa iniziativa: perché c’è sempre un’altra strada che si può percorrere e lo sport può aiutare. Solo su FuoriOnda, il primo podcast sul nuoto… e non solo.
Montaggio a cura di Edoardo Macrì di LifeSavingInItaly.
Sigla “I Like Peanuts” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix.
Domani, mercoledì 5 giugno, presso il Palazzo delle Nazioni Unite a New York, il campione di nuoto paralimpico, Antonio Fantin e il CT della Nazionale Italiana di Nuoto Paralimpico, Riccardo Vernole, parteciperanno in qualità di sportivo e tecnico del gruppo Fiamme Oro – Polizia di Stato, al convegno dal titolo “Crime prevention and sustainable development through sports” (resolution 78/229)” (“Prevenzione del crimine e dello sviluppo sostenibile attraverso lo sport“) e successivamente prenderanno parte al panel di lavoro “Youth Crime Prevention through Sport Initiatives” (“Prevenzione del crimine giovanile attraverso iniziative sportive”).
Questo incontro sarà l’occasione per discutere del ruolo dello sport nella promozione dello sviluppo e della sostenibilità di strategie e programmi di prevenzione della criminalità, anche e soprattutto per i giovani, e per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) previsti dal Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite per tutte le persone, ovunque nel mondo.
Fantin e Vernole, insieme agli altri e alle altre partecipanti al convegno, avranno l’opportunità di contribuire alla discussione, condividendo “buone pratiche” da tutte le regioni del mondo, per evidenziare come lo sport possa svolgere un ruolo fondamentale nel dare il potere ai giovani, in quanto membri delle propria comunità di diventare agenti attivi di cambiamento positivo e sostenere gli sforzi di prevenzione della criminalità.
I lavori inizieranno alle 10.00 am (ora locale) e nel pomeriggio le discussioni proseguiranno in gruppi di confronto fino alle 17.00 pm (ora locale).
Federica Fornasiero. Una donna multitasking! credit: Augusto Bizzi/FINP
Conduce la blogger Laura Vergani, con il supporto di Mauro Romanenghi tecnico, almeno così si dice, della IN Sport Rane Rosse e con la consueta collaborazione redazionale di Marco Agosti.
Ospite Federica Fornasiero, tecnico federale paralimpico e per l’occasione commentatrice tecnica per Raisport.
Altra puntata speciale nella quale raccontiamo da un punto di vista diverso il Mondiale paralimpico di Manchester insieme a Federica Fornasiero, amica e ospite di Fuorionda. Parliamo un po’ del suo duplice ruolo, di quello che ha visto alle gare e di quello che si aspetta nel suo futuro di coach…e perché no di commentatrice (ma preferisce il primo di sicuro, ve lo diciamo già).
Tutto questo e tanto altro nella puntata numero centocinquantanove (che facciamo fatica anche a dirlo) di Fuorionda, l’unico podcast che vi indica la #roadtoParis2024
Crediti Montaggio a cura di Edoardo Macrì di LifesavingInItaly. Sigla “I Like Peanuts” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix. Puntata registrata il 9 agosto 2023 Copertina: Augusto Bizzi/FINP
Campioni del mondooooooooooooooo! Riccardo Vernole e Matteo Poli credit: Augusto Bizzi/FINP
Conduce la blogger Laura Vergani, con il supporto di Mauro Romanenghi tecnico, almeno così si dice, della INSport-RaneRosse e con la consueta collaborazione redazionale di Marco Agosti.
Ospite Riccardo Vernole, DT della nazionale di nuoto paralimpica.
Puntata speciale nella quale si fanno un po’ di bilanci e di previsioni, riguardo i Mondiali passati ma soprattutto sul mondiale appena finito a Manchester in cui l’Italia ha per la terza volta spazzato via la concorrenza.
Trovate tutto (e anche di più) su FuoriOnda, l’unico podcast che vi indica la #roadtoParis2024
Crediti Montaggio a cura di Edoardo Macrì di LifesavingInItaly. Sigla “I Like Peanuts” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix. Puntata registrata il 9 agosto 2023 credit foto: Augusto Bizzi/FINP
Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione redazionale di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, Andrea Longobardo il nostro Astrolifesaver di fiducia e come sempre Marco Agosti in redazione.
Ospiti di oggi Riccardo Vernole DT della nazionale di nuoto paralimpica; Matteo Poli in qualità di videoanalista; Ilario Battaglia delegato FINP Emilia Romagna; e vari atleti coinvolti in questo camp, tra questi: Margherita Sorini e Massimo Resta, che si raccontano ai nostri microfoni.
Tanta tanta carne al fuoco oggi! Siamo a Modena dove la nostra Laura Vergani si avventura per intrufolarsi nel camp dei paralimpici dove si lavora con i giovani in vista di Parigi 2024, come ci aveva già raccontato Federica Fornasiero. Oltre a salutare tanti amici (ma non li sentiremo tutti, altrimenti la puntata durerebbe tre ore) parliamo con il DT della nazionale italiana, con il videoanalista (ma che è un tecnico modenese ben conosciuto, Matteo Poli) e con due ragazzi convocati nella piscina Dogali (che si pronuncia Dògali così fughiamo ogni dubbio). La FINP cerca nuovi talenti, ma anche nuovi tecnici, per continuare quel percorso che è iniziato, non finito, ai Giochi di Tokyo. E il percorso passa anche da questi training camp: sentiamo insieme ai protagonisti come fervono i lavori!
Tutto questo e altro solo su Fuorionda, il podcast sul nuoto…e non solo!
Proprio in questi giorni in cui vengono disputate le Paralimpiadi, Roberto Benigni riceve il Leone d’Oro alla carriera: premio direi meritatissimo, anzi dato che ha preso un Oscar non capisco come sia possibile che l’Italia del Festival non si sia ricordata prima. Benigni è abilissimo nell’interpretare l’italiano medio, il quale ricorda benissimo agli altri che le regole vanno rispettate quando riguardano gli altri, ma non sé stessi. La migliore interpretazione di Benigni secondo me è “Il mostro”. Già il titolo è tutto un programma, Ricorderete certo anche il film Johnny Stecchino, in cui Dante, ingenuo autista di autobus, incontrando il perito della sua assicurazione, il dottor Randazzo, inscenava il tremolio della mano per ingannare la sua assicurazione e raccattare qualche soldo.
Perché parlo di Benigni e che ci azzecca con le Paralimpiadi? Stavo guardando una gara, in questi giorni, i 100 farfalla categoria S9. Ebbene vedo entrare un po’ di varia umanità, ognuno con i suoi problemi (siamo alla Paralimpiade, dopo tutto). Dopodiché entra questo ragazzo australiano, alla corsia quattro. Insomma, dico io, qualche cosa avrà per essere in questa categoria. Che so, magari una gamba funziona così così, una mano non va tanto bene. Capita, siamo alle Paralimpiadi.
Beh se qualcosa non va, di sicuro non è alle mani o alle gambe, vista la simpatica apnea che il ragazzo sciorina sia in partenza che ai 50 metri. Nemmeno le braccia hanno qualcosa che non va, secondo me. E allora, dico io, vado a vedere chi è questo tizio. Questo tizio è classificato S10, dal sito olimpico. Quindi una classe superiore, vale a dire con meno disabilità. Ma soprattutto leggo che ciò che ha al momento è un problema visivo (per quello ce l’ho pure io, un problema visivo) e un tremolio alla mano. E qui un po’ mi è scappato da ridere. Io ora non discuto la sfortuna di questi ragazzi, visto che questo giovane ha avuto un ictus a sette anni. Né vorrei mettermi a sindacare la buona fede di questo giovane. Neppure posso dire cosa ci sia che non vada: a prima vista nulla, a vedere il 100 farfalla di costui, ma non posso confermarlo, non lo ho mai visto da vicino. Pongo però un punto. Se una persona, già che sia discutibile la sua disabilità di per sé (ripeto, non la sua sfortuna), è addirittura peggiorata in due anni tanto da diventare da S10 un S9, qualcuno lo avrà valutato e notato un bel peggioramento. Io non ho mai visto una persona normale peggiorare le sue condizioni di salute e migliorare le sue capacità. Un mio collega che conobbi sulle stampelle finì sulla sedia a rotelle: dubito camminasse più veloce di prima.
Questo ragazzo ha migliorato le sue prestazioni in due anni visto che arrivava a fatica in finale nella sua categoria S10 con 59” e ora è campione olimpico S9 con 57”, peggiorando le sue condizioni fisiche.
Questa, dottor Randazzo, me le deve proprio spiegare.
Dopo le prime due giornate, in cui mia moglie si è sbizzarrita nelle sue emozioni paralimpiche, è giusto tornare con i piedi per terra. Quindi tocca a me che cercherò di non sminuire le mirabolanti prestazioni dei ragazzi ma insomma vorrei tornare al consueto stile. Già me li vedo, tutti a discutere che non si può fare ironia sui disabili. Ma chi lo ha detto?
L’altro giorno insieme con mia moglie, il nostro amico Fogliani e la veggente di Baggiovara, che tanto bene ha fatto alla spedizione azzurra olimpica massacrando con le sue predizioni gli avversari della squadra italiana (la Ledecky sta ancora togliendosi le spine del pesce palla che si sono conficcate sotto il piede mentre camminava in piscina), eravamo in giro e siamo passati da Maranello. Ebbene sì, per la prima volta nella mia vita sono stato nella patria della Ferrari. Felice come un bambino, ho visto la pista delle prove di Fiorano e la fabbrica. Purtroppo le macchine non giravano, c’era Spa, dove tra l’altro manco hanno corso.
Ma rispetto alla Ferrari non c’è paragone la velocità di parola che ha Carlotta Gilli. Dopo una gara allo spasimo, in cui tra l’altro realizza il record del mondo dei 200 misti, si presenta davanti alla zona mista e realizza il nuovo record mondiale di parole rilasciate in un’intervista post gara con 714 parole al minuto, battendo il suo precedente record che era di 612 parole al minuto stabilito due anni fa. Ottima la prestazione, realizzata grazie alle lezioni di apnea di Maria Felicia Carraturo.
Cinque le medaglie per Carlotta, nuova eroina italiana, che adesso vedremo sicuramente in mille spot, me la aspetto persino nella pubblicità della Fastweb: più veloce di me, solo la fibra. E comunque lei è certamente affidabile. La fibra, non garantisco.
Se Carlotta Gilli rappresenta l’energia, Stefano Raimondi ricorda la grande lentezza. Non certo in acqua, dove la sua forza si scatena in maniera impensabile, dopo che lo avete visto fuori. Infatti è stato richiesto per interpretare Lurch nel remake italiano della famiglia Addams: l’attore originale, al confronto, poteva avere la parlantina di Carlotta Gilli. Avete presente? L’intervistatrice, Arianna Secondini, chiede: “Ma ti ha scritto anche Ceccon?” Voce atona: “Sì, mi ha scritto”. Fine
D’altronde, vorreste voi discutere con i due metri di Raimondi? Io no. Quindi..
In generale, a parte Raimondi che è stato geneticamente creato per parlare poco, hanno tutti una gran voglia di dire la loro, sia sulla gara sia sulla attività che sull’importanza della loro presenza qui.
Francesco Bocciardo è poi lo spettacolo nello spettacolo. Te lo vedi in acqua grande e grosso, recuperare a bracciate possenti (e vorrei vedere, quelle ha) gli avversari. Poi esce e con quella vocina ti spiega tutto. Mitico!!!
L’Italia si specializza nei recuperi. Che a volte ti portano l’oro, a volte no. Ma va bene anche l’argento. Così Giulia Ghiretti con 15 metri finali ti passa dal quinto al secondo posto. Tenendo presente che ti devi trascinare due gambe ferme, accelerare al massimo, non respirare, e fare questo sprint finale nei 100 rana che già come stile è lento di suo, figuriamoci per le persone con disabilità e ancora per quelli che le gambe le muovono zero! Ma Giulia ignora la fisica della rana e recupera alla grande.
Già me la vedo a dire: “maledetta maledetta adesso ti prendo” avanzando a cinquanta centimetri al secondo negli ultimi dieci metri dei cento rana.
Parentesi straniera: a me quelli che fanno impazzire sono quelli che possono usare solo le gambe. La staffetta cinese 4×50 stile ne aveva tre così. Questi ragazzi si sparano tipo 30” o poco più solo a gambe. certo nei 100 cominciano ad avere qualche difficoltà, ma nei 50 sono fortissimi. Anzi più che fortissimi: alcuni dei ragazzi che alleno arriverebbero per lucidargli le scarpe, se facessero una gara con loro. E comunque: da vere in loop per imparare le subacquee, ragazzi e ragazze!
Dovrei stare qui a scrivere due ore, invece finisco questi spigoli paralimpici con Arjola Trimi. Va bene, interiorizziamo queste vittorie come dici tu per viverle fino in fondo. Ma almeno un dito alzato, un segno di vita, diamolo. Ne abbiamo già uno di Milak, il vincitore triste. Ci basta e ci avanza. Si fa per scherzare, Arjola, direbbe il buon Massimo (Troisi, ndr)
Conduce la blogger Laura Vergani con la collaborazione di Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse, Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro, Andrea Longobardo, la “voce” di Superlife – il podcast sul salvamento e, come sempre, Marco Agosti in redazione.
Cecilia, atleta paralimpica d’oro con tre edizioni dei Giochi all’attivo (quindi con una certa esperienza) ci parla della sua professione di psicologa dello sport, iniziando dal suo percorso di studi, la sua esperienza di lavoro con gli atleti, del ruolo delle società, delle federazioni…ma anche delle sue difficoltà di atleta! Insomma la psicologia sportiva è una sfida per far sì che l’atleta si scopra e si aiuti…da sé. Come? Ma scopriamolo in questa intervista con Cecilia in Jappodcast: la psicologia la fa da padrona!
Montaggio a cura di Edoardo Macrì e Margherita Manni di Lifesavinginitaly.
Sigla “Siamo di fuorionda” – KARAOKE a cura della redazione sulla base di “zitti e buoni” dei Maneskin.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.