
di Mauro Romanenghi
Quando ero giovane, c’era una battuta che girava spesso. Si chiedeva a chi era solito complicarsi la vita se per caso lavorava per l’UCAS, che non significava lavorare per George Lucas nella saga di Guerre Stellari ma per l’Ufficio Complicazioni Affari Semplici.
Gli italiani infatti sono in grado benissimo di rendere complesse alcune facili questioni grazie a tutta una serie di leggi, leggine, regoline, commi ter e quater che sono benissimo riassunti in un bel film, “Le dodici fatiche di Asterix”, che vi consiglio caldamente di vedere.
Probabilmente i dirigenti della ILS, la federazione internazionale del salvamento, devono essere i discendenti dei latini inventori di questa burocrazia e quindi dell’UCAS, perché hanno creato questa incredibile selezione per i World Games che si basa sui ranking delle staffette presenti alla manifestazione.
E così è un anno che la nazionale sfrutta ogni manifestazione possibile per schierare due-tre staffette per fare i tempi.
Perché attenzione, chi fa queste staffette e le fa qualificare con il miglior tempo (e quindi porta la nazione ai World Games) poi le staffette le deve fare anche ai World Games suddetti.
Ma non è finita qui! Questi atleti qualificati poi devono farsi anche le cinque gare individuali che ci sono a questi Giochi (non tutte, ovviamente), misto escluso perché, non si sa come, questa gara non si fa.
Tutto qua? Ma va là, non penserete che all’UCAS lavorino gratis. Devono pur guadagnarsi la pagnotta, e allora l’hanno pensata bella. Con questo metodo di qualifica delle staffette potrebbe darsi che qualche atleta di qualche nazione che non ha delle staffette molto forti ma a livello individuale invece primeggia, potrebbe rimanere escluso. E allora che si fa? Si invita a livello personale (tipo ospite speciale del ballo delle debuttanti) uno o più atleti che sono primi nel ranking di quella specialità. Ma attenzione, questo vale per tutti, sia che una nazione si sia qualificata con il sistema delle staffette oppure no. Tutto chiaro? Direi di no, che dite?
Dopo avervi fatto venire il mal di testa, potrei affermare con una certa sicumera che l’Italia, con le sue prestazioni in questa annata 2021 (questi Assoluti invernali svoltisi a Milano sono l’ultima chance di qualifica) ha conquistato l’accesso ai World Games. Con quali atleti? Bella domanda. Presto lo sapremo, ma le prestazioni ottenute in questa manifestazione mi fanno pensare che le chances migliori ce le hanno coloro che hanno disputato le staffette qui.
Quindi le neoprimatiste italiane della mista i 1’38”99 saranno qualificate? Beh ragazzi parliamo di Giovanelli (primatista italiana di trasporto), Fabretti (che non serve certo presentare o vi devo ricordare il suo 49”33 a pinne?), Meschiari di ritorno dalla sua maternità e vincente a superlife in questi campionati e Volpini primatista mondiale di torpedo. Insomma già solo queste, basterebbero. Pochi cambi nelle altre due staffette dove è stata schierata Francesca Pasquino con Cristina Leanza. Calcolando che la primatista mondiale del superlife Lanzilotti e quella del misto Cristetti non sono state schierate, che Giulia Vetrano ha fatto il record europeo degli ostacoli agli ultimi Assoluti, indovinate un po’ chi potrebbe essere invitato ai World Games al ballo di fine estate di Birmingham (che non sta in Inghilterra ma nei campi di cotone dell’Alabama, credo)?
Sui maschi, forse qui qualche dubbio si potrebbe avere al di fuori delle staffette. Intanto il primato italiano di Ferro, Locchi Ippolito e Marchese negli ostacoli in 1’37”42 pone le prime basi. Poi abbiamo una staffetta manichino da 1’05”73 co Pezzotti al posto di Marchese che proprio schifo non fa, e una mista che arriva a 3 decimi dal primato nazionale con Marchese, Pezzotti, Locchi e Ippolito. Eccoli lì i sei nomi.
Mi direte che ci sono state anche le gare. Vi dirò che le ho viste ben poco.
Intanto comincio a dichiarare la mia crescente avversione per le prove speciali, che mi hanno spiegato a cosa servono ma che sinceramente non trovo molto attraenti – parere ovviamente personale e non cedibile – poi vi dico che sono andato al primo segmento mattutino e ho fatto in tempo a vedere l’infortunio dell’atleta che alleno con il torpedo (si sa, il torpedo è foriero di qualche problema). Quindi so degli ostacoli che ha vinto la Vetrano (ma guarda un po’), e dei successi di Volpini a torpedo e pinne. Purtroppo mi sono perso il duello Meschiari-Lanzilotti nel superlife, dove Silvia ha staccato il suo personale in 2’21”14! A lei ho giusto fatto ciao ciao con la manina, e così a tanti altri a cui mi dispiace non aver potuto dare la giusta considerazione, e farmi una birra assieme: ringrazio perciò il noto re degli ostacoli Fabio Tadini per l’invito giuntomi alle 21,45 del sabato ma proprio non ce l’ho fatta. E mi sono perso Nina Holt, che pronosticavamo diventare grande due anni fa e che sta mantenendo le promesse: 33”44 nel trasporto. Lo so, è tedesca e non ha vinto il titolo, ma che ci posso fare se mi piace vedere andare forte?
Nei maschi Ippolito vince torpedo, trasporto e misto, Pezzotti le pinne e udite udite si rivede il buon Gilardi nel superlife: un onesto 2’06” per lui. Nelle staffette non c’è. Basterà? Ci saranno altre occasioni o la casta dell’UCAS dichiarerà chiusa la tenzone per la qualificazione?
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