Campionati Italiani Assoluti giorno 3 – Chiedo venia.

Godzilla contro Ghidorah

di Mauro Romanenghi

Oggi è giornata difficile, lo so. Potrei dire che ho avuto problemi in settimana, che oggi mio padre ha avuto qualche problema di salute, che mi sento fiacco e la Pasqua che arriva con le sue restrizioni, impedendomi l’ennesima grigliata mi ha demotivato. Così facendo però darei adito a lamentele perché predico bene e razzolo male (che poi come razzolo io non lo fa neanche la padovana dal ciuffo), accampo scuse inutili e tendenziose.
La realtà è che le gare, oggi non le ho viste. Manco di pezza. Zero. Nada.

Cioè.. non è esatto neanche questo. Poiché non sono aduso a mentire, confesso che verso le 17,35 quando i miei Esordienti A si approssimavano al termine della loro serie di 8×75 misti a 1’30” a passo sostenuto (visto che io seguo i dettami FIN e faccio fare i misti) ho mollato il colpo e con il mio smartphone-new-generation mi sono collegato su Raisport.

Perché?

Faccio un passo indietro. 

Al mattino, grossa diatriba nella chat (non enogastronomica) di Acquastampata sul fatto della qualifica olimpica nei 100 rana donne. Alcune notizie indicavano che la qualificazione olimpica poteva essere fatta in qualunque momento degli Assoluti, non solo in finale, quindi anche nella vasca di riscaldamento, sotto la doccia degli spogliatoi (inagibili, fra l’altro), in tribuna stampa, sugli scalini dell’ingresso, addirittura tuffandosi dal trampolino di 3 metri. Insomma, un po’ come la partita di Fantozzi dove segnava Zoff su calcio d’angolo. Io ho indagato e alla fine siamo giunti alla conclusione che no, bisognasse guadagnarsi il diritto in finale.
Per me questa è LA gara dei campionati. Noi (come Acquastampata) abbiamo seguito Castiglioni e Carraro da moltissimo, siamo andati a casa loro (dove si allenano, altrimenti non ci avrebbero mai più invitato perché dovrebbero ancora pagare il mutuo del pranzo) e quindi per noi questo duello (vedi tema del primo giorno è un po’ Godzilla contro King Ghidorah (scegliete voi chi è Godzilla e chi è Ghidorah). 
Insomma, il raggio nucleare contro lo sguardo raggelante. Terzo incomodo, un po’ Gamera un po’ farfalla svolazzante, Benedetta Pilato. Che si lava le mani, come il suo illustre avo, di tutto questo scintillante bailamme, essendo lei già con il biglietto in tasca da dicembre, e avendo fatto la DAD a Budapest, mica in casa sua o a Sesto San Giovanni.

Insomma, arriviamo al dunque. Pilato fa la sua bella gara, parte forte ma non fortissimo, e qui Carraro va a nozze. Prende la scia, apre il DRS e va a prendersi il titolo, il record e il pass olimpico. Triplete di giornata mai visto. Pilato è seconda, personale e record giovanile. Castiglioni argento pure lei, seconda performer all time e a casa. I tempi li sapete, inutile che ve lo dica. Una nazione che fatica a mettere insieme dieci atleti per Tokyo a quattro mesi dall’Olimpiade è costretta a lasciare a casa una potenziale medaglia. Questa la cruda realtà dello sport, ecco tutto.

Del resto delle gare non ho visto nulla. Posso solo essere un po’ deluso dai tempi dei 200 stile dove mi aspettavo qualcosa in più, anche se felice per quello Stefano Ballo il cui allenatore ricorderete abbiamo sentito tempo fa.

Altro in realtà non c’è da dire. Certo, il gran tempo di Martinenghi dei 50 rana, terzo al mondo. Ma non lo scopriamo ora, è una carta olimpica al pari di tutti i qualificati finora che hanno tutti praticamente la possibilità di giocarsi una medaglia (se non mi credete, guardate il loro ranking). 

Chiedo perciò ancora scusa per non aver parlato di un paio di personaggi nuovi. Avevo citato qualche Junior, naturalmente ho scordato la Gaetani. due volte podio a dorso, in progresso anche se ancora manca un quid per esplodere ad alti livelli, ma insomma è lì con le miglior italiane intanto. Per i precisini: è Cadette, ma è ancora giovanile a livello internazionale.

Non avevo citato Mora, l’eterno incompiuto della vasca lunga che finalmente si prende la nazionale estiva.

Non avevo citato la Tarantino, in enorme progresso, che rilancia una 4×100 stile femmine che vede un pochino di luce con l’arrivo anche di Costanza Cocconcelli, passata da 56”5 a 55”0 in un amen. Certo, ne rimane di pasta e fagioli da mangiare: son qua a vedere.

Ma oggi, tutto era per la sfida dei 100 rana… la risposta: una storia infinita. Che è solo all’inizio.

FuoriOnda 13 – Casella/Scozzoli: un matrimonio che funziona!

di Redazione Podcast

Conduce la blogger Laura Vergani, coadiuvata da Mauro Romanenghi, tecnico della IN Sport Rane Rosse finalmente libero di muoversi e da Fabrizio Fogliani di Vaporidicloro che si inserisce in corsa. In redazione come sempre Marco Agosti.

Ospiti Cesare Casella tecnico dell’Imolanuoto e Fabio Scozzoli, primatista italiano dei 50 rana e fresco campione italiano della distanza (nonchè dei 100 rana).

Cesare Casella e Fabio Scozzoli come non li avete mai sentiti: intanto perchè parlano insieme, e poi perchè un’ intervista a Cesare Casella è cosa molto rara. Ma noi a Fuorionda non ci siamo arresi e abbiamo inseguito questa coppia per capire i motivi di questa unione che dura nel tempo, nella buona e nella…meno buona sorte. E per farci raccontare i successi, le storie, gli aneddoti di questa collaborazione (che vede coprotagonista anche Tamas, che salutiamo). La filosofia, la struttura dell’allenamento, come intende il rapporto coi ragazzi (e con Fabio in particolare) del tecnico dell’Imolanuoto, la seconda società italiana maschile quest’anno. Sempre con il feedback di Fabio, che ascolta e risponde. Come in allenamento.
Per scoprire tutto, dovete ascoltare questa puntata di FuoriOnda, IL podcast sul nuoto e non solo. E un doveroso saluto a Mattia Dall’Aglio!

 

Montaggio a cura di Tommaso Marconi di RCT 

Sigla “I Like Peanuts” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix

credit foto: Laura Vergani

Puntata registrata il 26/04/2018