
di Mauro Romanenghi
Mi scrive un collega di cui non dico il nome e mi snocciola la sua tripletta per le prime tre finali. Vi dico solo che non gli dico no, lui lancia il dado e vince la sua scommessa. Allora mi sfida anche un altro collega, ma io memore del mio insuccesso nell’ultimo Fantanuoto in cui arrivai sonoramente ultimo alle Olimpiadi di Pechino, ho declinato.
Ma mai avrei scommesso che, dopo le battute d’arresto dei primi due giorni, oggi l’Italia avrebbe raccolto sette medaglie sette.
Non arriva l’oro ma obiettivamente oggi era difficile. Il Tupolev di Mosca però ha dovuto sudare tutta la vodka del corpo per avere ragione del piemontese Miressi, che realizza il suo terzo record italiano qui e la sesta prestazione da 47”. Il Tupolev si arresta poi sulla pista di decollo dei 100 dorso, ma forse i razzi bisogna ricaricarli ogni tanto.
Nella gara dei 100 stile vediamo un’altra stellina brillare, quella del rumeno Popovici: 48”0, mica pizza e fichi. Anno 2004. Segnate.
La scommessa il mio amico la vince sui 1500, dove Paltrinieri si vede che non ha molta benzina: ma quella che ha la mette tutta: non basta per battere Romanchuk. Insomma il fondo…ti sfonda! Dietro arriva Acerenza primo da Potenza. Primo podio per lui nella sua storia, in una gara condotta dalle retrovie.
Perle di saggezza di Sabbioni in zona mista, ma soprattutto zona di conflitto con la sua mascherina che proprio non gli sta. Oggi ci prova con quella ufficiale, ma la contesa è persa.
Burdisso all’argento in un arrivo al cardiopalma: poteva esser quarto ma si getta sulla piastra e conserva il secondo posto. Mia moglie esulta e se la fa addosso quando Sacchi descrive la fantasia di virate per cui Burdisso va preso ad esempio. Soprattutto quando i bambini fanno le virate per finta…ebbene sì, sono i nostri bambini: guardatele, le virate di Burdisso.
Ma guardate anche le virate di Milak, eccezionale interprete dei 200 farfalla. Inarrivabile, unico sotto i 30” nella vasca finale.
A proposito di Ungheria e di misti. Appare tale Kos, anno 2003 e record mondiale Juniores. Insomma l’Ungheria a stare senza un mistista non ce la fa. Però uno straccio di ranista ce lo possono anche tirare fuori.
Nel frattempo, se qualcuno potesse avvertirli che le loro mascherine fanno sembrare gli atleti dei pagliacci, sarebbe gradito.
L’orso russo zitto zitto intanto domina il medagliere. Oggi in prima di staffetta della 4×200 schiera il vincitore dei 400. Che gira in 1’45” basso. Domani Il buon Martin farà i 200. Lo aspettiamo con ansia.
Sempre sulla 4×200, purtroppo alla premiazione non vanno sul podio, ma ricordiamo che ci sono anche quelli del mattino. Frigo e Megli (che proprio scarso sui 200 non è) ringraziano.
Finalmente ho rivisto quel ritorno che aspettavo da Berlino 2014. Arianna Castiglioni è tornata e infila le avversarie negli ultimi 15 metri. Carraro non ha la faccia delle grandi occasioni, oggi, dietro la mascherina.
Enrico Cattaneo oggi si diverte come un matto, non gli par vero di commentare tutte queste medaglie. Occhio Mecarozzi, che qua ti fanno le scarpe.
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