Glasgow2018 – Europei Day7: La caduta del fattore K

di Mauro Romanenghi

staffetta misto-mista Mauro Romanenghi

staffetta misto-mista Mauro Romanenghi

Ora mi dovete spiegare perchè se ci sono venti staffette iscritte, si fanno tre serie, e nella prima le squadre sono alla 3 e alla 5.

Ieri parlavo del settimo giorno. Ecco la Pirozzi a 4’13” nei 400 stile, Turrini a 4’19” nei misti (ieri hanno vinto la categoria Ragazzi a 4’21”), e l’Italia maschile di nuovo fuori dalla finale. L’Italia ha il record del mondo Juniores a 3’35” e ha fatto 3’37”. Sono senza parole.

Ieri per festeggiare l’estate e la riuscita di questa prima edizione international di Acquastampata ho partecipato alla staffetta-pesce-misto-misto: crudo e cotto, fritto e al forno. I quattro componenti erano due grandi campioni e due onesti lavoratori, essendo mista mista ovviamente due maschi e due femmine. La prima portata è illustrata in copertina, poi c’erano anche due enormi branzini. Il resto alla vostra immaginazione.

Ancora mi stupisco di come si possa pronunciare correttamente il cognome Schwingenschloegl. Non ci sta neanche sulla riga.

Io credo che solo chi fa di cognome Jallow possa chiamarsi Mimosa.

Sempre ieri, a cena parlavamo di atleti del passato. E abbiamo cercato notizie di Evgenij Sadovij, dato per morto. Nonostante la foto di Wikipedia, il grande campione russo è vivo e vegeto (fortunatamente).

Altro personaggio che è saltato fuori è un mito della mia giovinezza: Hanna-Maria Seppala, campionessa mondiale dei 100 stile nel 2003. Per la serie la persona giusta al momento giusto, lei era sempre presente al momento giusto. Se avete dei dubbi cercate le sue foto.

Oggi doveva essere il giorno K. Il giorno di Kesely o Koehler nei 400. Il giorno di Kristof Milak che cercava il colpo dei 100. Il giorno di Daria K Ustinova. O del robot Katalin Burian. O di Kolesnikov nella staffetta russa. Niente di tutto ciò. Il fattore K nell’ultimo giorno salta.

Ieri si era visto e oggi lo conferma. Margherita Panziera e la virata dimenticata. Apnee sempre in spinta, 32” di passo, e 2’06”. Stavolta il podio è tutto suo. E d’oro.

Niente la regia non ce la può fare. Ci sono i 400 misti, e parla Butini. Ma le parole si ascoltano, non si vedono. E noi i 400 misti non li abbiamo visti.

All’ultimo giorno troviamo il compagno di Bonnie. E’ Codia. Bonnie e Codia. L’oro dei 100 farfalla.

Lo sguardo della Kesely è fulminante. Ma io lo avevo detto…fateci un giochino sulla tripla. La tripla di Simona Kuadarella.  Con Kusinato, il nuovo fattore K.

Posso dire di essere uno dei big dei 50? Ma sì, Andrea, fratello di mia moglie Laura, puoi dirlo. E diciamolo allora. (“Ma non è quello!”)

Bello vedere da bordo vasca la staffetta mista maschile, con un potenziale da 3’31”00 al via senza lanci e con due campioni d’Europa. I frazionisti del mattino, sui ceci in aereo.

Secondo me Chupkov ha completamente sbagliato l’entrata nel tuffo della mista. Peaty lo ha preso in partenza…

Ci mettono cinque minuti, e glielo suggerisce la Di Liddo, ma alla fine ci arrivano che è stato frantumato il record italiano: in una delle gare più veloci di sempre in Europa con sei squadre sotto i 4 minuti. E così ci può stare anche di perdere. Per la cronaca: con 3.57.00

Si chiama Freya Anderson, ribadisco, non Frida. Ed è un animale di staffetta. Come Pernille Blume, che oggi si mangia la medaglia di staffetta. Secondo me nei 100 avrebbe vinto.  Ma se ti sorride così, per me può provare il tempo anche dei 75.

Glagow2018 – Europei Day4: The (millennial) moment

di Redazione Podcast

#THEMOMENT Glasgow2018 - Laura Vergani

#THEMOMENT Glasgow2018 – Laura Vergani

The moment è lo slogan dei Campionati. Il momento del ricambio, il momento della nuova generazione, ma anche il momento da cogliere, l’occasione propizia che fa l’uomo ladro: per farlo, devi essere al momento giusto nel posto giusto. Carpe diem!

La giusta sintesi di tutto ciò ieri è stato Federico Burdisso. Anno 2001, ammesso alla finale che neanche doveva fare, spara un primo 100 dove tenta di seguire Milak (nel limite del possibile). E agguanta un podio insperabile e inspiegabile. Un podio millennial.

Milak non ci sta e replica a Kolesnikov nella sfida fra i 2000. Contando le staffette siamo 2 a 1 per il russo. Ma la collana dagli occhi di ghiacco ribadisce nei 100 dorso e passa 3 a 1. Cogli l’attimo.

Miressi: il momento giusto. Si vede dal mattino delle batterie, si vede dalle semifinali. Per la cronaca, ho azzeccato il tempo della finale. Ma la pizza è persa, il 48”21 della semi mi ha fregato!

Quando quattro persone, i cui personali non arrivano a 7’11”, si trovano affiancati ai campioni olimpici, allora può accadere di tutto. Anche che si faccia 7’07”. Perché nella staffetta non è la somma che fa il totale, ma bisogna farlo al momento giusto. E ieri è toccato a Proietti, Ciampi, Megli e Zuin.

Il triste Codia è un po’ come il tenero Giacomo della Settimana Enigmistica. Come volergli male. Animo (cit. Mecasacchi)!

Govorov intoccabile da tutti, anche dalla Caporale. Restando in tema di scommesse, Sacchi si gioca che non fa il record del mondo.

E’ ufficiale che la Efimova ha una scimmia invisibile sulla spalla destra che la inclina. E’ altresì ufficiale che se passa nei 100 sotto i 32” non riesce a tornare in 33”. Son problemi, eh.

Continua la forma stratosferica di Sacchi che massacra Shane Tosup e visto che si trova lì distrugge la mista mista, la staffetta ammessa nel programma olimpico. In finale di mattinata, stronca anche le velleità di medaglia della mista mista italiana (forse non pensa che quella sia la formazione migliore…)

Passiamo alle gare.

Polieri necessita di convergenza, oppure che qualcuno le tolga la scimmia della Efimova dalla spalla. Unica nota positiva, il rinvio del momento dell’esecuzione del ballo pem pem. Tutto lo stadio sta tremando.

Ceccon tenta di cogliere l’occasione pure lui da buon millennial. Gli riesce (solo) il record di categoria. Piutost che nient, mej piutost.

Lo specialista in resurrezioni, Matteo Giunta, ha riportato Sabbioni quasi al podio europeo, la Zofkova sotto il minuto a dorso e Pizzini al bronzo europeo. Chapeau a lui e ai ragazzi!

A proposito di Pizzini, bronzo in una gara spettacolare con record europeo. Virate perfette, tattica perfetta, arrivo perfetto: al momento giusto.

Si rivede con piacere la Potec, premiare col pancione prima della finale dei 200 stile donne.
Con la Bonnet che la fa da padrona. Ancora una volta la Heemskerk conferma la sua fama di essere al posto giusto nel momento sbagliato.

Boggie Kapas sempre splendente. Mi tolgono gli 800? E io mi prendo i 200 farfalla. E brava Boggie! Io me l’ero appuntata sul foglio, giusto per non sbagliare. L’’ungherese giusta al momento giusto.

Jeremy Desplanches, 10 anni dopo Rigamonti, conquista un titolo per la Svizzera in un 200 misti senza padroni. Insomma, ancora una volta, lo svizzero giusto al momento giusto.

La staffetta mista mista italiana ringrazia sentitamente Kamminga per il peggioramento di 1”8 dal mattino nella staffetta olandese. L’olandese giusto al momento giusto.