YOG 2018 – Nove podi, serietà e sobrietà… e la rivincita del fattore Kappa

di Mauro Romanenghi

serietà-sobrietà in versione Burdisso

serietà-sobrietà in versione Burdisso

Oggi sono in forma perfetta, come Checcion nei 50 stile, come Minakov nei cento, come Bud Spencer davanti alla birra e salsicce. Per cui non ne passerà una.

Nei primi dieci minuti di telecronaca il cronista di Olympic Channel ci straccia i maroni con la storia di Kolesnikov che tenta di conquistare sei medaglie d’oro in sei gare. Lo fa così tanto che nei 100 stile vince Minakov: sei medaglie d’oro in sei gare. Fate i conti. Comunque niente paura, anche il collanato d’oro Kliment ce la fa grazie al successo nei 200 dorso..

Nella gara dei 200 farfalla succede di tutto.
Intanto il cronista italiano regala a Federico Burdisso la medaglia d’argento dei 100 farfalla, con buona pace di Minakov e Milak. Federico parte a cannone, Milak non si scompone e lo infila ai 150. Il cronista commenta così: “non ci posso credere Burdisso prova ad attaccare Milak.”
Ecco, continua a non crederci.

Nei 400 si ripropone il podio degli 800. Ovviamente lo stadio Natatorium crolla per il tifo alla Pignatiello. Se pensavate che con “Checcion” avessero raggiunto l’apice, provate a immaginare come pronunciano Pignatiello. Perdereste la scommessa.

Anja Kesely è con Minakov, Milak e Kolesnikov l’atleta che ha vinto tre ori individuali in questa edizione dei Giochi. Ecco così ho fatto anche la statistica. Notare che qua il fattore Kappa la fa da padrone.

Continuiamo e finiamo la statistica, così si vede che facciamo il sito serio. L’Italia, seppur priva praticamente del comparto femminile, con Pirovano non in formissima e Johannes (che si pronuncia Johannes e non Johan) anche lui non proprio in spolvero, conquista nove medaglie, otto individuali e una in staffetta. La fanno da padrone Russia e Ungheria, che hanno portato in pratica i pezzi da novanta (non solo giovanili). La Russia ci fa imparare a memoria il suo inno 13 volte, con 21 podi. l’Ungheria (inno un po’ più triste) ben 7. L’Italia è sesta come ori ma seconda come numero di medaglie. Fine della parte seria.

Alcuni parlano di dieci medaglie, ma non so dove le tirino fuori, forse vogliono fare un regalo come il cronista dello streaming:

https://swimswam.com/federico-burdisso-bronzo-nei-200-fa-porta-litalia-a-dieci-medaglie/

https://www.swimbiz.it/portal/la-notte-del-dieci-burdisso-bronzo-a-buenos-aires/

Il conto sta qui

https://www.olympicchannel.com/en/youth-olympic-games-2018/medals/

La notte sarà pure da Dieci ma il voto in matematica (per loro) è quattro.

Conta giusto la FIN, ma non capisco cosa voglia dire che Burdisso manda l’Italia in doppia cifra. Ai posteri l’ardua sentenza.

https://www.federnuoto.it/news-in-primo-piano/item/41000-youth-olympic.html

Serissimi gli atleti in queste Olimpiadi giovanili. Kolesnikov sul podio è concentratissimo sul suo inno. Ceccon fa scuola ad alti livelli.
Anche Milak sul podio impassibile. Così come nella sfilata dopo il podio.

Il podio dei 200 farfalla uomini entra accompagnato da Daniel Gyurta. Ragazzi non c’è paragone ne devono mangiare di pasta ancora…

La seconda argentina finalista dei 400 stile fa di nome Delfina, come la Pignatiello. Fantasia al potere.

Il sudafricano che prende a testate l’acqua riesce a riscattare la debacle dei 100 rana e conquista i 50 rana. E pure l’oro per il suo continente.

Oro che invece manca per l’America. Zero ori per gli USA, che in tutto prendono un bronzo. Questo dovrebbe dare un’idea di quanto gli Stati Uniti tengano in considerazione questa manifestazione.

Lo scherzetto finale te lo gioca la Cina. Così come nella mista donne a sorpresa hanno battuto la Russia, rifanno lo scherzetto nella mista mista. E così Kolesnikov e Minakov danno addio al settimo oro. Se ne faranno una ragione. E noi con loro.

EJ Helsinki 2018 – EuroGiunior: faccia di bronzo

di Mauro Romanenghi

45th European Junior Swimming Championships, Podium

Podio 800sl M – credit: LEN – Deepbluemedia/Andrea Masini

Arriva il giorno quattro.
Stavolta le gare le ho viste tutte. Non ho ancora parlato del tifo pauroso che si scatena in vasca: non ho capito se c’è tantissima gente o se chi c’è fa un casino pazzesco. Poi sembra che ci siano delle rock star: grida esasperate, soprattutto di ragazze. Non è che si sta formando una boy band? Anche in considerazione della musica figa che mettono.

Poche medaglie per l’Italia. Ce lo si aspettava, però tante tante finali per ragazzi spesso dell’anno piccolo. Medaglie buttate ce ne sono, ma confido che succeda qualcosa domani. da quello che ho visto oggi.

Mi hanno chiesto delle prestazioni di Ceccon. E io che ne so come sta Ceccon? Formulo tre ipotesi.

Ipotesi uno: sta male.
Ipotesi due: sta preparando gli Europei assoluti.

Se l’ipotesi due vale anche per Milak e Kolesnikov, beh attenzione ai record mondiali delle loro gare.

Freya Anderson sembra passeggiare nei 50. Solo Popov aveva una frequenza così. Mi perdoni lo zar. Ma basta per vincere anche i 50 stile: per ora.
Notizia del giorno: Kesely perde allo sprint nei 200. Essere piccoli ha anche degli svantaggi.

Masciopinto migliora ogni turno, un po’ come il vino in botte. Arriva fino a 25”80 e al sesto posto. Considerando che ci è arrivata spareggiando al mattino quindi dopo 4 da 50, non male.

Se ti chiami Anastasia, il tuo futuro è assicurato. Anche se si scrive Anastasiya. E allora partiamo a tuono in 27”0 nei 100 delfino e che la zarina russa me la mandi buona. Oro a pari merito con l’inglese. Per correttezza, Anastasiya Shkurdai è bielorussa.

Faccia di bronzo e fanno tre, Ma stavolta sudatissima. Il finale a 5 non regala nulla, infatti l’argento francese Beaugrand fino a 100 metri dalla fine era quinto. Calloni non è finissuer, ribadisco. Ma stavolta di grinta mette la mano e salva il bronzo pur essendo il più lento dei cinque. La tattica di seguire il vincitore ai 300 metri ha pagato. E così dopo 400 e 1500 anche gli 800. Purtroppo unica medaglia oggi.

Mista mista: vedo la formazione, e mi convinco che a questo punto il CT Walter “Jason” Bolognani stia facendo girare un po’ tutte. Difatti entra la D’Innocenzo, a questo punto. Una staffetta che nonostante la corsia 8 ritengo da podio. E lo è fino a 10 metri dalla fine. Quando tutto gira per il verso sbagliato.

Voi mi dite e l’ipotesi tre di Ceccon? Ah allora vi siete accorti che ne manca una.

Un abbraccio a tutti i ragazzi.