
screenshot Rai2HD
di Laura Vergani
Stamattina mi è toccato lavorare. Non voglio essere fraintesa, in questo periodo disagiato qualsiasi lavoro è ben accetto, ma potendo scegliere avrei preferito lavorare al pomeriggio e aver modo di vedere le gare. Ma così non è stato. Se ne è accorto anche il mio gestore telefonico, che ha registrato un traffico di messaggistica istantanea degno del Presidente degli USA. Tutti che chiedevano, offrivano, commentavano, ipotizzavano, gioivano, imprecavano..
Ho potuto così seguire praticamente live l’andamento emotivo della sessione di gare.
Detto questo, appena sono riuscita a sganciarmi in modo elegante dalla video chiamata, mi sono fiondata davanti allo schermo e ho visto due – dico DUE – gare. E qualche premiazione. Stiamo parlando di Tokyo2020, ovviamente.
Ma che gare!! E che premiazioni!
Parto dalle gare, perché per le premiazioni ho ancora il cuore in gola dall’emozione.
La nostra Carlotta “Stakanova” Gilli, che ha comunicato in zona mista che farà tutte – TUTTE – le gare a sua disposizione con una umiltà come se raccontasse la decisione più normale del mondo, oggi si è cimentata nei 100 dorso S13 e ha portato a casa la medaglia d’argento. La ragazza, nonostante la soddisfazione per la medaglia, ha comprensibilmente da ridire sul crono nuotato “Sono molto contenta di questa medaglia, forse non molto per il tempo, ma in un contesto così vale tanto”, ma ci rassicura che ne parlerà con il suo allenatore. Katinka scansati! Alla prossima, Carlotta.
La seconda gara che sono riuscita a vedere è stata, per mia fortuna, la staffetta! Ora, dovete sapere che io semplicemente ADORO le staffette. Quelle miste, snobbate dai puristi della disciplina, le adoro in modo particolare. Non vi tedierò con le motivazioni, sono roba per uno psicanalista bravo un bel po’ o da chiacchiere con gli amici davanti ad un bicchiere di vino, ma vado al sodo.
In zona mista Carlotta Gilli vaticinava di fare attenzione alla nostra squadra perché “è sempre l’Italia”. E infatti. Argento per loro, con una consapevolezza degna dei miglior veterani. Ah.. e record europeo, giusto per non farci mancare nulla. Chapeau!
E veniamo infine alle premiazioni. Una su tutte: quella di Stefano Raimondi. Ieri aveva portato a casa una medaglia di legno, che, come abbiamo potuto vedere, è stata usata come combustibile per la rivincita di oggi. E che rivincita! Gli avversari hanno nuotato sempre e solo nella sua schiuma. Un oro davvero pesante, quello conquistato da Stefano. E infatti, arrivato in zona mista il peso, il significato profondo di quella medaglia gli si è rivelato chiaramente.
Io ringrazierò a lungo Stefano Raimondi per aver mostrato che le emozioni fanno parte della nostra vita, che è possibile manifestare ciò che si prova in un dato momento, mostrare ciò che si sente. E questo essere così trasparente, lungi dall’indebolire, diventa punto di forza, rende campioni oltre la medaglia. Grazie dunque Stefano Raimondi per aver condiviso un pezzettino della tua splendida anima con noi. Te ne sono profondamente grata.
Adesso torniamo alle gare e soprattutto alle medaglie: siamo già a quota 11.. direi che la strada per battere il record di Rio è quella giusta. Avanti tutta, miei prodi!
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