Settecolli 2020 – Mascherine assenti, tempi presenti

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Foro in notturna…a porte chiuse

di Mauro Romanenghi

Dopo mesi di inattività – inattività agonistica, perché non vi abbiamo mai abbandonato, purtroppo per voi, grazie ai nostri podcast (che torneranno, tranquilli…noi non siamo quasi mai in vacanza e pensiamo spesso a come assillarvi) – rieccoci qua.

E riecco anche le competizioni. La prima e ultima competizione dell’anno si svolge proprio come me lo ero immaginato.
Eccoli quindi i nostri prodi campioni, dotati di mascherina fin poco prima del via, immergersi nelle acque del nostro amato Foro che finalmente non si sente più solo.

Dotati di mascherina fino a un certo punto. Immagini di ieri mostravano le tribune (abbastanza vuote, dato le porte chiuse quindi l’assenza di pubblico) con un assembramento limitato ma esistente e una buona assenza di protezioni individuali (scrivo così per non fare ripetizioni).
Dato il periodo e la presenza di una buona dose di negletti e negazionisti, direi che  sarebbe meglio rispettare un po’ di regole e di sicurezza che rischiare una bella dose di contagiati durante questo Settecolli in epoca Covid19.

Esaurito il pippone sociale, passiamo alle competizioni vere e proprie.
Il mese circa di stop (dipende molto da chi, dove e quando) sembra non aver intaccato la preparazione dei numeri uno in molti casi.

Di sicuro i pupilli del Moro mettono giù subito le cose in chiaro, andandosi a predere un 400 stile da quasi primato personale. E così dopo i gemelli diversi abbiamo i gemelli del Covid, Gabriele e Tullio, che sfrecciano nella vasca con questo bel passaggio da sotto 1’50” ai 200 e se non si fosse vista una piccola flessioncina nel finale, un primato italiano ci stava tutto.

Marco De Tullio oramai sarà Tullio per gli amici. D’altronde, per essere Re di Roma, o sei Tullio o niente.

Giulia Salin da Venessia, ciò: veni, vidi, vici. Spinta dalla Egorova, cognome che in Russia è come Brambilla a Milano, e nello sport di fondo evoca vivaci ricordi sulla neve ai tempi di Belmondo e Di Centa, Giulietta apre il suo motore boxer Alfa Romeo e si spinge fino al suo primo titolo assoluto con il sesto tempo alltime nei 400 nonché primato italiano Cadette.
Non contenta, si issa poi al sesto tempo alltime nei 1500 a fine serata, proprio mentre caramellina Quadarella viene ciucciata da una Caramignoli in stato di grazia: terza italiana sotto i 16 minuti e ingresso nell’elite mondiale. Quadarella che, devo dire, non sembrava proprio in grandissimo spolvero ma tanto è e Martina si piglia questa gara con merito.

Insomma, una serata mica male. Note stonate? Io faticherei, in questa situazione, a definirne di tali.

Le raniste si fanno battere dalla elvetica Mamie che deve conseguire il primato personale per farlo: e in ogni caso, sono in quattro a 1’07” o meno, credo evento mai successo in Italia: E quindi prevedo gran battaglie tra Castiglioni, Carraro, Pilato e Fangio e chissà…Niente di che dalla velocità in generale, che paga però l’inattività più delle gare lunghe. Si sa, qua i particolari si affinano con il passare delle competizioni. E comunque, primato per Miressi al quinto tempo alltime nei 50 e una Di Pietro sotto i 25” nei 50 stile.
La rana maschile è tutta a ridosso del minuto, con una seconda vasca dove Martinenghi a parte si è vista la ruggine staccarsi a tocchi dalle gambe dei protagonisti e ossidare il fondo della vasca. Ciononostante riemerge dalle nebbie della Valdichiana in cui si era perso Pinzuti. Lo aspettiamo al varco, dietro al trio Martinenghi, Scozzoli e Poggio. Se pensiamo che ben nove ranisti sono scesi sotto il 1’02” e cinque sotto 1’01”, direi che non c’è nulla da lamentarsi.

Burdisso si presenta dopo i 100 farfalla con il look da boyband ma con la forma da Olimpiade. Se poi ha veramente sistemato virate e apnee come – pare – serva (così ha detto lui, noi riportiamo fedelmente) allora aspettiamoci qualcosa anche nei 200, a lui un filo più congeniali.

E mi raccomando le mascherine in tribuna, ben allacciate e mantenete le distanze di sicurezza. Insomma, come diceva Nico Cereghini: “casco ben allacciato, luci accese anche di giorno, e prudenza…sempre!”