Mondiali Junior Day 4: Zomborigabor per tutti!

di Mauro Romanenghi

Lani Pallister

Lani Pallister: non ci credo, ma facciamoci un tatuaggio lo stesso!

Ogni giorno la regia ungherese esordisce con la telecronaca della vittoria di Zombori Gabor nei 400 stile. La prima (e finora unica) medaglia d’oro dei padroni di casa. Zomborigabor é oramai divenuto sinonimo di qualsiasi cosa, un po’ come supercalifragilistichespiralidoso in Mary Poppins. Quindi si sente ogni cinque minuti in telecronaca. E fra gli appassionati ha preso oramai piede. Anche perchè Zomborigabor (lo scriviamo così) fa ogni gara, dai 50 dorso ai 200 rana (e neanche male, 2’15” non lo butterei via).

Parliamo di USA. Perchè siamo già a 12 ori, record della manifestazione, e quindi si avviano verso i 18-20 ori agilmente. Impossibile dite voi? Come ieri che avevo detto che sarebbe stato un 100 rana femmine esplosivo? Certo, come al solito ho sbagliato cavallo vincente, ma 1’06” ho detto e 1’06” hanno fatto. 

Ma torniamo agli atleti a stelle e strisce. I coach oggi avevano questa partita di trasferelli simboleggianti la bandiera USA che ovviamente nessuno voleva (i trasferelli sono quelle specie di tatuaggi finti: da bambino li chiamavamo così). Ebbene hanno fatto circolare la voce che solo chi aveva il trasferello avrebbe potuto prendere la medaglia. Al mattino, corsa a prendersi i trasferelli che sono stati messi dappertutto: in faccia, sul petto, sulle braccia.
Alcuni si sono letteralmente trasformati: la Stege si migliora di due secondi in finale nei 400 e prende il bronzo, Matheny va a vincere l’oro dei 200 rana con il record dei campionati contro quella che sembrava la prima medaglia d’oro sicura per il Giappone, la Huske sorprende tutti e anche se stessa e vince i 50 farfalla contro la favorita bielorussa.
Insomma, i trasferelli hanno trasformato i ragazzi. Coach soddisfatti e magazzino svuotato. 

E’ chiaro comunque che i ragazzi statunitensi hanno finalizzato questa manifestazione e nessun altra. Migliorano sempre nel corso dei turni: e poi sparano tutto e spesso tirano giù secondi nella finale. Anche chi non fa il personale. Trump molto soddisfatto.

L’unica che non si fa spaventare dai trasferelli é Lani Pallister. Che nei 400, dopo 200 metri saluta tutti e se ne va. Comunque, per non saper nè leggere nè scrivere, un tatuaggino a forma di Australia sulla guancia se lo é fatto pure lei.

Anche la coppettazione, oggi, andava di moda. Ad Anastasia Shkurdai però é servito a poco nei 50 farfalla, la forza del trasferello ha vinto.

Resta un mistero sulla sorte di Namba, argento degli 800 e oggi triste ultima nei 400 dopo essere entrata con il secondo tempo. Il morso del Namba non c’é stato, stavolta.

Zomborigabor (che sarebbe “accidenti”) che ultimi 15 metri ha fatto la Chikunova nei 100 rana. Ieri però in semi il secondo 50 é stato meglio di quello di oggi. Comunque infila la Dobler che pensava di aver vinto. Piallata invece la mia favorita, la britannica. Vabbè, mi rifarò.

Due paroline sugli italiani devo farle. Continua la crisi di identità di Ceccon che oggi va su Burdisso.  Insomma mette la cuffia di chi non gareggia, si é capito. Ma non ci capisce molto lui, che viene infilato dal ceco a sorpresa. Il ceco che si chiama…Cejka: ma allora lo fanno apposta. Bronzo per Ceccon, comunque.

Bene la Pilato, che va al record italiano Ragazze di un centesimo. Malino il ritorno, tutto da sistemare l’ultimo 15 metri. Da terza a sesta. Per ora va così, ma 37” non va bene. 

Biasibetti

Massima concentrazione!

Fino alla gara dei 50 farfalla donne l’Italia aveva un ruolino di marcia che recitava finale uguale medaglia. Biasibetti e Cocconcelli hanno rotto l’incantesimo. Ma gli vogliamo bene lo stesso, Mattarella poi non é come Trump e di sicuro non le manderà a Lampedusa.

Siccome oggi di vincere da favoriti non se ne parla, anche l’americano Curtiss si fa infilare nei 50 stile da Bukhov. Giusto così. 

E con questo, vi saluto. Le ferie sono arrivate, seguirò le imprese dei ragazzi e sicuramente avremo altri successi. Che verranno raccontati come meritano.
Zomborigabor, ragazzi!

Mondiali Junior Day 2: che abbuffata!

                       di Mauro Romanenghi

Benedetta Pilato

Sfoggio di inglese per Benedetta!!!

Non so quanti altri giorni potrò commentare di questi Mondiali. Le ferie si avvicinano, e io partirò per la Puglia, dove sicuramente seguirò una morigeratissima dieta a base di bombette, burrate, pastasciutte, melanzane alla parmigiana e carne alla griglia. Tutto leggerissimamente fritto nel fantastico olio pugliese. Mi aspettano quindi delle grandi mangiate, e sto allenando l’appetito. 

Un po’ come fanno i protagonisti di questi mondiali, che sto seguendo insieme a dei veri appassionati (anche di cibo, credo).

Abbuffata anche di titoli oggi: otto titoli individuali assegnati e una staffetta. Qualcuno tenta già di fare il passo più lungo della gamba, ma la gamba é quella del tavolo quindi rimane indigesta. 

E’ il caso, ad esempio, del vincitore dei 200 stile, Urlando. Urlando di felicità dopo aver bruciato lo svedese di sei centesimi (svedese favoritissimo che al mattino aveva rischiato la beffa). Urlando di rabbia dopo quindici minuti per aver malamente bucato la finale dei 100 farfalla, morendo letteralmente. Però, ragazzo, 15 minuti fra una gara e l’altra forse sono ancora troppo pochi. Ripassa fra qualche anno.

Parliamo sempre di 200 stile. Sette atleti in sette decimi di secondo. Come ai mondiali assoluti una gara, quella dei 200 stile, apertissima. 

USA sugli scudi oggi e vincitori di quattro ori con il record mondiale giovanile della mista mista (e fanno due con la stile veloce di ieri). Si issano in testa al medagliere e vanno in fuga. 

E’ ufficiale che in ungherese il cognome si dice prima del nome: é stranissimo, ma é così.

La regia ungherese é precisissima: anche nel non far vedere una premiazione. Pubblicità, commenti tecnici, telegiornale flash, ma le medaglie, comprese quelle azzurre, nisba. 

Eh sì perchè all’abbuffata di titoli contribuisce anche l’Italia. Prima Ceccon fa suoi i 100 dorso con il primato italiano Juniores, seconda prestazione ogni epoca, in 53”46. Poi Benedetta vince i 50 rana. Entrambi con un po’ di patemi, nel finale. Ma é giusto così, ogni pranzo va meritato e così anche ogni successo. 

La Pilato é anche l’unica ragazza non ungherese che abbiano fermato per un’intervista. Beh dai non se la cava male. Brava!

Osservavo l’entrata di molte ragazze. Alcune sono spavalde come se andassero a fare shopping: con stivaloni, cuffione, manca solo la borsetta o lo zainetto. Altre sembrano lì per caso, si guardano intorno e si mangiano le unghie. Fa specie pensare che la campionessa mondiale dei 100 dorso, Regan Smith, ha la loro età (beh, anche la Pilato…)

Nella gara degli 800, dove la Giulia Salin conquista il bronzo con un ottimo duello spalla a spalla, vince Lani Pallister. E chi se ne frega, direte voi. Giusto.
Solo per dire che l’australiana è la campionessa mondiale in cinque specialità individuali del salvamento nel 2018, ultima edizione dei mondiali Juniores, nonchè primatista mondiale di categoria in due di esse. Questo quindi é un successo storico, non credo sia mai avvenuto prima. Insomma, anche il salvamento voleva partecipare al banchetto.

Per fare un po’ di gossip, un mio conoscente mi fa sapere che Lani spodesta la madre dalle top50 degli 800 inserendosi al trentesimo posto. Insomma, buon sangue non mente!

Mondiali Junior Day 1: le stelle di domani!

di Mauro Romanenghi

Ajna Keselj

Keselj ai World Junior: Campioni di oggi, campioni di domani!

Sono quasi in vacanza oramai. Manca pochissimo. Mi sveglio pensando che mancano pochi giorni, che oramai ci siamo. Vedo le ferie, le tocco con un dito. Basta lab, basta articoli spiritosi sui categoria, basta battute su allenatori, atleti, me stesso. E invece no! Che ti credi? Ci sono ancora i Mondiali JUNIOR! Sei giorni di tecniche, eccelse prestazioni, record mondiali giovanili che cadranno a pioggia e che devono essere commentati. La TV ungherese in forze presenta  l’evento, con tabelle orarie precise come i treni  della metropolitana (ungherese). Interviste puntuali, tutti i ragazzi ungheresi sentiti gara dopo gara, piuttosto anche in lacrime ma devono parlare in TV. Mica come qualcuno che se fa
appena appena un po’ male si lamenta o a volte scappa via. E quindi, finché potrò, anche io scriverò qualcosa.

La foto la merita Anja Keselj, che non so per quale motivo é qui a Budapest. Non ho capito una mazza di quello che ha detto, ma la foto copertina é sua a prescindere.

Nella prima giornata brilla la stella di Zombori Gabor. Zombori é il cognome, credo. Lo avranno detto almeno cento volte, in trasmissione. Segno che ha colpito. Nei 400 stile é stato incredibile. Intanto é partito a 100 all’ora. Poi si é tranquillizzato, poi é ripartito a mille all’ora, e ha seccato tutti chiudendo in un simpatico 27″1.
L’australiano Neill è stato l’unico a capirci qualcosa, gli altri sono abbastanza esplosi.
Ancora adesso tutti stanno urlando Zombori Gabor.

Parliamo un secondo dell’Italia. Oggi protagonista con la Pilato che ha fatto un arrivo terribile nella semi dei 50 rana ma comunque ha il primo tempo e con Ceccon che ha passeggiato la sua dei 100 dorso. Domani si vedrà.
Un plauso alla nostra staffetta veloce: dal mattino si vedeva che la medaglia si poteva fare, ma dar fastidio alla Russia e agli USA non ci pensavo. Beh alla fine un argento non sarebbe stato rubato. Ma Minakov ha staccato quel 47″8 che non fa proprio schifo. Il bronzo nemmeno. Bravi ragazzi.

Stamattina vedevo che quasi un tunisino entrava in finale dei 400 stile. Ma un indiano in finale dei 100 dorso chi se lo aspettava? Il mondo si sta proprio allargando.

A proposito dei 100 dorso, il dorsista inglese si chiama Charlie Brown. Scritto proprio così.

Finale dei 400 misti da barzelletta; ci sono due ungheresi, due americane e due spagnole. La spagnola Vazquez dice alle ungheresi: andate avanti voi, che poi arrivo a rana. A rana fa 1’16”, passa in testa e fa il record mondiale giovanile in 4’38” e spicci.
Ma la cosa straordinaria é che per partecipare a questa finale dovevi avere dei nomi impossibili. Tipo le ungheresi, che di solito si chiamano Szabo o cose del genere: queste si chiamano Szabo-Feltothy e Myhalyvari-Farkas. Persino la Glenister, inglese di bronzo,  si é complicata la vita e si chiama Michaella. Ma un nome normale no?