di Mauro Romanenghi

Iron Lady vs Cusinato – Glasgow2018 Laura Vergani
Prosegue la scoperta dei Millennials. Ieri Sacchi elogiava la Anderson (tra l’altro è alta come Peaty, e come Giorgina Davies… basta vedere la foto della premiazione della mista mista inglese: quattro pertiche.. ecco perché l’unità di misura della lunghezza si chiama così..). Campionessa europea Junior, stampa questa frazioncina da 52”68. Onestamente, direi non male.
Continua la querelle al mattino dei Mecasacchi sul record del mondo di Govorov nei 50 farfalla. Onestamente, più di 5 euro non ce li avrei messi pomeriggio. Ma si sa, non sono mai stato molto affidabile. Alla fine Govorov non lo fa il record, ma ammette candidamente che lui i record li fa solo a Roma.
Giornata di sorprese che inizia in una delle solite sfide fratricide. La collana di ghiaccio si frantuma al quinto giorno. Intendiamoci non è che faccia schifo, è il terzo tempo. Peccato che i primi due siano russi. Si ferma quindi 3-1 in attesa dei 100 farfalla e della mista il duello Millennials al momento.
La seconda sorpresa è il mancato schieramento della 4×200 stile donne italiana (ci chiedono i giornalisti di altre nazioni, come mai: ma tra l’altro e soprattutto, con chi?). Credo non accadesse dal 1930. Ma un segnale va dato, ogni tanto. Onore al coraggio.
Quadarella mette a segno come previsto la doppietta. Ora i 400 la vedo molto molto dura. Ma è anche vero che nessuna, ad oggi, può dirsi favorita. Non ci metterei cinquecento euro, ma cinque sì.
Continua l’ascesa della Kesely. Secondo podio per lei nei 1500 dopo gli 800. Il passaggio dagli Junior senza timori.
Grande sorpresa. Dorso. Il primo bronzo europeo senza apnea, definizione non mia ma che rilancio. E aggiungo, record italiano. Aggiungiamo il titolo di contessa, la storia difficile, il padre ritrovato, un allenatore che la rilancia a 25 anni. Insomma, Carlotta Zofkova.
La Caporale vince facile con la Zoffa nel suscitare la lacrima. Non serve neanche raccontare la storia, ci pensa Carlotta.
Pernille Blume, una delle favorite dei cento, ci sorprende tentando il record dei 50 nel passaggio. Tentativo non apprezzato da Sacchi, che la stronca nel suo solito stile british. Federica Pellegrini ringrazia e porta a casa la qualifica per la finale.
Cusinato si aggrappa alle caviglie della Hosszu e strappa il record italiano in semifinale, un po’ a sorpresa. Domani si va in caccia, fuori le unghie gialle!
Ultima sorpresa di giornata è doppia e britannica. Duncan Scott, gregario di lusso, esce dalla 8 e vince il titolo dei 200 stile. E già che ci siamo, vinciamo anche la 4×200. Ci pensa di nuovo Freya Anderson che oramai ci ha preso gusto e schierata in ultima frazione saluta tutte e se ne va ai 750. Oramai diventerà l’idolo di Sacchi. Sacchi che non è felice dei tempi visti nella 4×200: ma dal podio si esce in 8’53” (Francia, quarta)! Per una nazione che non schiera la staffetta, per una volta meglio guardare in silenzio.
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