Budapest 2022 day 6 – Feste di fine estate

Alla fine un temporale ci sta…con qualche lampo azzurro!

di Mauro Romanenghi

Ieri sesto giorno di gare, Italia presente con la sola Chicca Fangio. Scrivo stamattina presto, ieri ero impegnato con la festa della squadra. Festa dove hanno portato ciascuno bibite e cibo per il numero di persone presenti: risultato il frigo della piscina ha dentro due tiramisu, due insalate di pasta per venti persone, bibite gassate che possono creare il buco nell’ozono, tartine, pasticcini, patatine eccetera eccetera eccetera.
Io alla festa ho portato un vino bianco che imbottiglio personalmente, e un rosso che qualcuno si è portato a casa (si vede che era piaciuto). Il cavatappi, che solitamente mi viene sottratto agilmente, stavolta l’ho riportato a casa.
Era un po’ che non facevamo questa festa, ovviamente. E ieri, puntuale come il Natale al 25 dicembre, arriva il temporale estivo. Non solo uno, ma ben due, dopo mesi di siccità.
Quindi festa sotto il tendone, con afa spaventosa, ma insomma bisogna saperla prendere con filosofia, alla fine il temporale estivo ci sta.

Con filosofia la prende Chicca Fangio, finalista (unica di giornata) per l’Italia nei 200 rana. Il tempo non è granché, la gara nemmeno lo è stata. Ha vinto la King che si rifà della mazzata sui 100, da cui non è uscita felicissima. Io sono del parere che le occasioni bisogna coglierle. Con il record italiano o vicino, si lottava per la medaglia. Poi con i se e con i ma la storia non si fa.

La Di Liddo ci ricorda che lei a giugno non gareggia al meglio. Ci tiene a ribadirlo, quindi arrivederci agli Europei. Ieri alla festa, ho tuonato che se agli Europei vedrò fuoco e fiamme, le farò pure io facendo scendere fiumi di lava su tutti.

Capitolo Panziera. Ora, capisco che se una fa 2’08” la sua condizione non è ottimale: ma augurarsi che qualcuno si faccia male per prendere la medaglia, non è bello dai!!! Piuttosto sbattiamoci un minimo, che non è detto che tutti migliorino in finale. Se poi partiamo con questi presupposti, siamo a cavallo. 

Non ho ancora sentito la scusa “siamo stanchi è il sesto giorno di gare”. Bene.

In compenso arriva Codia che ci racconta che l’età si fa sentire. Dopo aver gareggiato due dico due volte. Siamo a posto.

Ma poi ci pensa Burdisso, che comunque il suo 51”4 lo fa che non è malvagio, praticamente il suo record. E dice la sacrosanta verità: che senza Dressel, si può vincere. Se puoi pensarlo, puoi farlo. Non è che la King ha ringraziato la sua avversaria che mancava, dopo che ha vinto i 200.

Insomma oggi giornata Australia-USA. Molly O’Callaghan ci delizia con il suo ritorno nei 100 stile e fa fessa per la millesima volta la Sjoestroem che proprio, in questa gara, non ce la fa a vincere. Sjoestroem fulminata, insomma!

Il capitano Stubblety-Cook, che sembra il nome di un commodoro inglese invece è il ranista più forte del mondo nei 200, ci delizia con la sua solita tattica alla Chupkov (ma oramai possiamo chiamarla alla Cook), con un 200 rana in pratica in negative split (come la Molly nei 100 stile…certo che gli australiani li trovano con il lanternino i cognomi dei loro campioni). 

Delusione invece per McKee. Già pregustavo una bella medaglia per l’Islanda.

Il mio amico ha giocato la 4×200 USA vincente. Doveva recuperare i 15 centesimi della 4×200 femminile, è andato sul sicuro. Non male neanche Dean, che hanno dato fuori forma, 1’43” lanciato vorrei averne un paio per l’Italia fuori forma così. Invece ci accomodiamo, stavolta, fuori dalla finale. Sesto giorno di piccolo deserto, con il lampo azzurro (per rimanere in tema di feste estive) di Zazzeri nei 50 stile. Vedremo.

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