di Mauro Romanenghi

il fiore blu – Hangzhou2018 credit FINA
Ci sono giorni nei quali arriva l’occasione della vita. E allora bisogna saperla cogliere al volo, perché le occasioni passano una sola volta. E così l’idolo di mia moglie, Cameron VDB lascia le competizioni. Va a lavorare come detto da tutti per questa compagnia petrolifera, che lo porta a Londra, dove lui vinse quel titolo olimpico che lo consacrò. E dove si chiude il cerchio dei cinque cerchi.
Appena saputo della notizia del ritiro, la moglie di Cameron van der Burgh ha posto fine all’ostracismo della sua chioma, e come Medusa ha liberato la fluente capigliatura con la quale ha pietrificato più di un uomo ma alla fine ha scelto lui, Cameron. Il risultato lo vedete nelle foto. Strabiliato anche il padre di Leclos, la madre di Chad invece in lacrime. Grandioso finale di una grandiosa carriera. Dopodiché ha vinto il titolo dei 50 rana.
Ultima cartuccia per l’Italia: Paltrinieri. Che torna il Greg che tutti conosciamo. In tribuna unghie mangiate per il gemello diverso, già medaglia qui. Ma in acqua c’è Romanchuk. Sono la seconda e la terza prestazione di sempre al mondo sui 1500. Qualcuno ha avuto anche il coraggio di criticare. Botte di Natale, ragazzi.
Alla fine scatta per Sacchi il voto a Gelly: 3. Inappellabile.
Abbiamo capito che l’impianto di Hangzou si chiama fiore blu. Per fortuna non lo sentiremo più.
Lo sciamano oggi in grandissima forma. Ecco la chiosa migliore: “i nuotatori nuotano nell’acqua e all’acqua assomigliano”. Ineccepibile.
Sciamano che stronca la finale dei 200 rana. Quasi tutte sotto i 2’20”. Va bene, siamo tutte fuori dalla top ten all time ma diamo un po’ di credito a queste ragazze. Avercene.
Ultima stroncatura dello sciamano: “questa è una staffetta buona a riempire le corsie laterali”. La prederemo in prestito. Per decenza non diciamo a chi si riferiva.
USA oggi non fa sconti. Tre staffette e due gare individuali. E nuova scoppola doppia alla Russia. Dressel trova la posizione per la sua bandana e Morozov ritorna il Morozov che conosciamo, sgonfiandosi nelle ultime quattro bracciate dei 100 stile. Trovate una analisi così nella stampa specializzata.
Tuttavia l’impiegato Rylov, che non lo sa, vince i 200 su Murphy. Il sorriso di Murphy sul podio è come quello di Grevers quando perde: gelido. Glielo avrà insegnato in ritiro.
Stampa specializzata che alla fine Mecasacchi cita quando parla di dove trovare notizie quando RAIsport non manda il nuoto. E cioè… su RAIsport, poi su altri siti specializzati, poi sui gruppi Facebook. Ne dice almeno dieci e non cita Acquastampata: noi ne siamo fieri, perché non siamo né un sito né stampa specializzata, così siamo liberi di dire seriamente tutte le stupidaggini che vogliamo.
Diciamola tutta: l’inno sudafricano lo deve avere composto un musicista francamente ubriaco.
Domanda.
Come fa Ferry Weertman ad assistere alle gare in giacca e cravatta? Ma come chi è Ferry Weertman… ma che domande fate?
Alla fine Sacchi lancia la macumba e la squalifica colpisce la staffetta aussie lasciando via libera all’Italia. Io immagino la Di LIddo, dalla tristezza assoluta per una medaglia buttata nei 100 farfalla alla gioia per il suo primo podio mondiale. Con la Panziera, che tutto avrebbe pensato fuorchè trovarlo qui. E questa credo sia la prima medaglia di una mista da 100 dell’Italia in un mondiale, ma potrei sbagliarmi: io non sono un sito specializzato.
Difficile essere Ilaria Bianchi oggi. Batti la tua avversaria italiana favorita per l’argento e sei quarta di pochi centesimi. Non fai la staffetta e le vedi prendere la medaglia. Una di quelle giornate che proprio meglio non starti vicino.
E chiudiamo con Wang… ma come quale Wang? Ma la finalista dei 100 farfalla in 56”80. Anno 2005. Benvenuti nel futuro.
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