di Mauro Romanenghi

spettatore misterioso – CampionatiCategoriaEstiviSalvamento 2018 – Mauro Romanenghi
Un lifesaver poco misterioso… racconta i campionati estivi 2018.
Purtroppo devo dare le dimissioni da Lifesaver Misterioso. Sarebbe come se Darkpool, l’antieroe del nuoto di Corsia4, rivelasse la sua identità. Come se Peter Parker spifferasse di essere l’Uomo Ragno. Come se Batman andasse dal commissario Gordon senza la maschera. Come se Ironman si rivelasse come Tony Stark (ah no quello è successo).
Vabbè mi tocca farlo, il quieto vivere è più importante del salvamento.
Il… Forno italico. Così possiamo chiamare lo Stadio del Nuoto nei giorni dei campionati italiani estivi di salvamento. La nuova denominazione ha nome e cognome ma qua siamo una setta quindi la spia non si fa. Un caldo pazzesco, tanto che i gazebo si sono lamentati per non riuscire a trovare refrigerio.
Ben 24 record italiani. Il primo a stabilirlo, subito alla prima gara, una Esordiente A. Che vorrebbe salire sulla corsia per festeggiare. Ma poi, fortunatamente, non lo fa. Meglio così, brava. Spero ci salirà un’altra volta, da più grande, senza correre via dalla corsia verso le tribune come Forrest Gump.
Questa cosa degli stranieri mi sfugge di mano. Adesso basta che ci sia uno straniero anche da Esordiente A e bisogna premiare quattro/sei atleti e/o sedici/venti staffettisti. Per fortuna che la squadra si premia lo stesso, se no sai quante coppe bisognerebbe prendere. Se la cosa prendesse piede nel calcio, la prima squadra la devono prendere in serie C1.
Prova Esordienti A a pinne: pronti via e la pinna rimane sul blocco. Una sola pinna. Ferma lì, a testimonianza che tutto può succedere. Io però mi ricordo di averne viste perdere, sempre sul blocco, tutte e due. Anche l’impossibile, per quanto improbabile, può accadere. Coraggio.
Se sei sfortunata la sfortuna ti perseguita. Stessa atleta della pinna smarrita, vince il trasporto manichino: con il nuovo record italiano. Peccato che non sia record, perchè è stato già battuto l’anno prima. Cose che succedono.
Non so come inseriscano i record nelle classifiche elettroniche, ma i primi due giorni hanno richiesto un po’ di rodaggio. Poi tutto è filato via (quasi) liscio.
Scena: due allenatori parlano dell’alimentazione corretta. Arriva l’atleta.
“Mi dai dei soldi per andare al bar?”
“Cosa devi comprare?”
“Il magnum”
Bene.
Dopo pochi minuti arrivano due gioiose ragazze col caffèzero.
Si dice il peccato, non il peccatore.
Scena: due allenatori guardano il manichino con pinne. Parte la gara e i due vogliono vedere cosa succederà all’atleta che troverà il suo manichino perfettamente orizzontale e parallelo alla testata dei 50 metri. Non si scompone, lo prende e va.
Domanda: “Ma perchè non ti fermi?”
Risposta: “E farmi un altro 50 sotto?”
Beata gioventù.
I manichini si spostano da soli al Foro, è ufficiale. Durante la gara di misto, alcune correnti marine portavano i manichini anche verso i 45° rispetto alla corretta direzione. Anche qui, nessuno si scompone. Oh se uno sta morendo mica lo si vuole salvare nella posizione corretta.
Da un’analisi biomeccanica eseguita in tempo reale è stato stabilito che la staffetta della Nuotatori Milanesi Junior femmine per stabilire il nuovo record italiano ha percorso in subacquea il 43,7% della competizione. Il coach conferma i dati in nostro possesso.
Le premiazioni delle gare hanno una durata infinita. Devono contemplare: ingresso dei tre o più atleti (sessantaquattro in caso di staffette con stranieri dentro), presentazione, salita con scritta sul tabellone e stretta di mano a tutti gli altri, foto sul podio, foto vicini sul primo gradino del podio. Infine, immancabile, selfie. Poi si esce. E solo dopo, entrano gli altri. Bello eh, ma un po’ lunghetto.
Scena finale. Il giudice arbitro (Ciao, Jerry!) raccomanda ben due giorni di fila di mantenere il manichino in posizione corretta di galleggiamento durante il superlife già dalla partenza.
Raccomandazione recepita e trasmessa agli atleti e agli aiutanti. Prima serie al via della giornata. L’aiutante tiene il manichino con la faccia rivolta verso gli atleti in partenza. Perfetto. Scripta manent, verba volant.
Alla prossima.
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