Correre è la risposta

Ci sono momenti in cui mi sento come se fossi sott’acqua, circondata dal buio più completo. Come se non riuscissi a respirare, nemmeno quando risalgo a prendere una boccata d’aria (..). Ogni tanto respiravo, poi giù, immersa in un mare senza fine. (..). Su per poter scorgere una barca che mi riportasse sulla riva. Più di una volta i miei progetti, le mie imprese (..) sono stati la mia barca. (..)

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Scendo dal camper e mi incammino sotto la pioggia verso dove è fissata la partenza. (..) Per i prossimi giorni non sarò più mamma, né moglie, né figlia. Sarò Ivy. E farò la cosa che più mi piace al mondo: CORRERE. Mi guardo i piedi e penso a quanti passi dovrò fare in questi tredici giorni: se la mia cadenza è di novanta passi al minuto, ogni dieci minuti ne farò novecento, ovvero cinquemilaquattrocento passi all’ora. A rifletterci sono davvero tanti. (..)

di Laura Vergani

Ad essere sincera, non conoscevo le imprese di Ivana di Martino prima di leggere il suo libro.

Correre è la risposta” è la storia della vita di una donna, Ivana di Martino appunto, narrata in prima persona. Sembra banale, detta così. Ma non lo è, perché il libro è allo stesso tempo il racconto della vita decisamente straordinaria di una donna incredibile e la storia della vita incredibilmente consueta di una donna comune (per quanto possa mai essere consueta la vita di una donna).

Decisamente straordinaria perché Ivana di Martino ha compiuto imprese stupefacenti, grazie alla corsa e ad una tenacia inossidabile (e ad una squadra fantastica, of course!). La storia delle sue gesta ricorda molto da vicino i racconti di avventura, solo che in questo caso le avventure narrate sono indubbiamente reali. Maratona dopo maratona, spesso a scopo benefico e molte volte in solitaria, il racconto di Ivana mostra che davvero nulla è impossibile, se lo si desidera veramente e se si è disposti a lavorare seriamente per ottenerlo. Sembra la personificazione di una storia zen, ma con il pregio di essere alla portata di tutte le persone che hanno un sogno e lo vogliono realizzare. Provare per credere.

Incredibilmente consueta perché gli ostacoli principali che Ivana ha incontrato sulla sua strada non sono stati, come si potrebbe pensare le fatiche (fisiche e mentali) derivanti dalle sue imprese spesso estreme, ma sono quelli con i quali si scontrano quotidianamente le donne di tutto il mondo: la lacerante scelta tra il lavoro per il quale si è studiato duramente e il desiderio di veder crescere i propri figli, la mancanza di rispetto in quanto donna, le attenzioni indesiderate e spesso imposte violentemente da parte di uomini che definire tali è difficile, il dolore per la perdita di una persona cara, il rapporto con i limiti del proprio corpo che cambiano con l’età. Familiari, non trovate?

A unire le due anime di Ivana di Martino, le sue strabilianti capacità che emergono pagina dopo pagina e che mi hanno tenuta avvinta al racconto. La capacità di organizzare la vita familiare riuscendo a mantenere del tempo per sé, quella di credere nei propri sogni, coltivarli e realizzarli a dispetto del disfattismo di molti, quella di mettersi sempre in gioco, di ascoltare il corpo, di verificare i limiti per spostarli un po’ oltre, di trovare le risposte che si cercano, di reinventarsi in nuovi ruoli, di coinvolgere le persone creando relazioni profonde, di resistere quando la situazione si fa difficile, di “combattere insieme fino alla fine“.

Capacità trasversali, maturate macinando chilometri su chilometri. E messe su carta dalla sensibilità di Luca Borreca. Uomo a sua volta incredibile, dalle molte abilità, tra le quali spiccano a mio parere l’essere allenatore di nuoto per la la Canottieri Milano unito alla sua formazione in coaching. Per citare Ivana, Luca è la persona che  “ha trasferito in parole il mio racconto e la mia vita, con delicatezza, semplicità ed energia“.

Le parole di Luca, che è possibile ascoltare nell’intervista qui sotto, possono spiegare meglio la storia di questa avventura che è diventata il libro di oggi.

Montaggio Tommaso Marconi di RCT

Sigla “Happy rock” disponibile in Licenza Creative Commons su Audionautix
Puntata registrata il giorno 13/07/2018 in Canottieri Milano

credit foto: Laura Vergani/acquastampata