
di Mauro Romanenghi
Mia moglie che non si tinge i capelli, ha i capelli di un colore grigio argento. Vorrebbe i capelli rossi, ma per il momento vedo che ha rinunciato a questo proposito, il che incontra il mio favore. Ciò non toglie che un domani me la veda entrare in casa con una chioma purpurea, o di altre sfumature improponibili. Poiché de gustibus non disputandum est, non potrei che accettarlo, l’amore supera questa e altre barriere anatomiche.
Quello che non riesco a capire è come possano utilizzare tutta una serie di artifici per colorare i capelli in maniere impensabili, manco fossero le nappe del Palio di Siena o peggio. Oltretutto alcuni sono chiaramente capelli finti. Ma perchè bisogna trovare tutti gli artifizi per correre a 40 Km all’ora e poi attaccarsi dei capelli colorati? A che pro utilizzare body attillati, scarpe superperforanti (e performanti) e poi partecipare alla sfilata delle extension multicolor?
A proposito di scarpette, pare e si mormora negli scantinati degli esperti che buona parte dei record testé visti sia merito di queste nuove attrezzature calzaturiere.
Se volete un post circostanziato ho trovato questo.
Ora ci sono stati sì un paio di record mondiali veramente impressionanti in queste Olimpiadi, ma fatti da atleti impressionanti. Perché secondo me le scarpe da sole non vincono. Però, se esiste questa polemica, un motivo ci sarà.
Di sicuro, vista la loro forma, sarà ben difficile fare due passi con la propria fidanzata. Ma questo anche con le scarpette normali.

Grande enfasi per il ritorno alle gare di Simone Biles. Siamo lieti che abbia superato il certo momento di difficoltà della sua vita e della sua carriera. Siamo altresì lieti che si stia divertendo e abbia il sorriso sulle labbra, come ci ha ricordato la telecronista almeno dieci volte durante la sua prova. Siamo anche lieti del suo bronzo alla trave. Si ricordi comunque Simone Biles che la vita è dura per tutti e lei sta facendo le Olimpiadi e non sta raccogliendo pomodori in Sicilia sotto il sole dodici ore al giorno per 2 euro/l’ora. E come lei molti altri atleti per cui abbiamo il massimo rispetto e che sono sicuramente stressati: ma diamo la giusta misura sempre.
Ritorna lo skateboard a cui hanno assegnato non una come pensavo ma ben due discipline. Ottimo.
L’arrampicata arriva alle Olimpiadi con tre discipline ma un’unica medaglia. Ora pensavo di averle viste tutte ma non si finisce mai di stupirsi. Ma non tanto per le imprese, peraltro notevoli, di questo funamboli, quanto per il sistema di calcolo dei punteggi.
Infatti le posizioni ottenute nelle tre prove fruttano dei punti (ad esempio terzo quarto e quinto sono 3, 4 e 5) che non vengono sommati ma moltiplicati.
Quindi se il primo fa 10 punti l’ultimo ne può fare anche 7000. Suggerisco anche l’uso del seno e del coseno, direi che in una specialità con angoli e pendenze, ci sta.
Scontri al vertice. Durante la semifinale dell’inseguimento nel ciclismo con maxi tamponamento che neanche sul Grande Raccordo fanno meglio. Il danese, lanciato a 70 Km all’ora, centra in pieno durante il doppiaggio l’ultimo del quartetto britannico, come Schumacher fece con Coulthard a Spa. Dopo circa due ore di consulti, non avendo trovato credo nulla sul regolamento (peraltro lacunoso su questo punto) la salomonica decisione: congelato tutto ad un attimo prima dell’incidente, quindi vittoria danese: la Gran Bretagna sarà classificata con un tempo altissimo. Il perché, non si sa.

Ruggero Tita da Rovereto, Caterina Banti da Roma. Mai coppia fu diversa. Già li ho sentiti in barca, lui a dare ordini (d’altronde è il timoniere) e rimproverare. Ma immagino lui trentino, lei romana. Lei tutta strana, lui bello impostato. Lui serio professionista, lei bella caciarona. E’ tutta una mia fotografia, lo so, ma da quello che conosco dei due fenotipi regionali, posso solo immaginare cosa succeda su quella barca. Ma di certo, qualsiasi cosa sia, funziona benissimo. Buon vento, dunque!
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